Vennero menzionati per la prima volta attorno all'anno 260, quando parteciparono all’invasione della Dacia, dove poi si stabilirono al tempo di Giordane, lo storico bizantino di lingua latina del VI secolo. I Goti infatti, dopo esser giunti dalla Scandinavia in Scizia, area euro-asiatica che tra l'VIII secolo a.c. e il II secolo d.c., fu abitata dalla popolazione iranica indoeuropea degli Sciti, si divisero in tre tribù denominate in base alla posizione geografica: Visigoti (Goti dell'Ovest), Ostrogoti (Goti dell'Est) e Gepidi (Goti del Nord).
Nel 267-268 i Gepidi entrarono nella grande coalizione, capeggiata dai Goti, che sfondò il Limes lungo il basso corso del Danubio e razziò numerose città della Mesia, dell'Acaia e dell'Asia Minore.
La tradizione gepida è riportata nelle "Origini e azioni dei Goti" di Giordane, dove si afferma che il loro nome derivava dalla loro tarda e lenta migrazione dalla Scandinavia:
«Ricorderai sicuramente che all'inizio ho detto che i Goti vennero via dal seno dell'isola di Scandza con Berig, il loro re, salpando con sole tre navi verso le nostre sponde dell'Oceano, cioè a Gothiscandza. Una di queste tre navi si dimostrò più lenta delle altre, come al solito, e così si dice che abbia dato il nome alla sua tribù, in quanto nel loro linguaggio gepanta significa lento»
(Giordane XVII, 94-95)
«Ricorderai sicuramente che all'inizio ho detto che i Goti vennero via dal seno dell'isola di Scandza con Berig, il loro re, salpando con sole tre navi verso le nostre sponde dell'Oceano, cioè a Gothiscandza. Una di queste tre navi si dimostrò più lenta delle altre, come al solito, e così si dice che abbia dato il nome alla sua tribù, in quanto nel loro linguaggio gepanta significa lento»
(Giordane XVII, 94-95)
TERRITORIO DEI GEPIDI |
Nella sua opera Giordane segue i Gepidi "fino alla provincia di Spesis, su un'isola circondata dalle basse acque della Vistola", un'area che si estendeva più a ovest della Scizia, dove i Gepidi erano "circondati da grandi e famosi fiumi. La Tisia scorreva a nord e nord-ovest, a sud-ovest il grande Danubio. A est è tagliato dal Flutausis, un rapido e turbolento corso che si getta nelle acque del Danubio".
Così, dunque, all'epoca di Giordane, i Gepidi si erano stabiliti nell'antica Dacia, nella Mesia Superiore e sul lato orientale del Tibisco, un fiume che si snoda nelle pianure dell'Ungheria per gettarsi nel Danubio (Giordane V, 33; XXII, 113).
ROSMUDA FA UCCIDERE ALBOINO |
LA STORIA
- Il primo re gepido di cui si ha notizia è Fastida, che portò il popolo a combattere i Burgundi, quasi annientandoli nel IV secolo, imbaldanzito dalla vittoria chiese ai Goti una parte del loro territorio, ma questi non solo rifiutarono, ma li sconfissero disastrosamente in battaglia.
- Nel 375 sia Gepidi che Ostrogoti vennero sottomessi dagli Unni, di cui divennero vassalli.
- Sotto la guida di re Ardarico, i Gepidi si unirono ad Attila nella Battaglia dei Campi Catalaunici, in Gallia nel 451.
ROSMUNDA |
- Guidati da re Ardarico, i Gepidi sconfissero gli Unni nella Battaglia del fiume Nedao (454):
«Uno spettacolo notevole, dove si potevano vedere i Goti combattere con le picche, i Gepidi infuriare con le spade, i Rugi che rompevano le picche nelle loro stesse ferite, gli Svevi che combattevano a piedi, gli Unni con gli archi, gli Alani pesantemente armati che disegnavano una formazione di battaglia e gli Eruli dalle leggere armature»
(Giordane L, 261)
«Uno spettacolo notevole, dove si potevano vedere i Goti combattere con le picche, i Gepidi infuriare con le spade, i Rugi che rompevano le picche nelle loro stesse ferite, gli Svevi che combattevano a piedi, gli Unni con gli archi, gli Alani pesantemente armati che disegnavano una formazione di battaglia e gli Eruli dalle leggere armature»
(Giordane L, 261)
- Dopo la vittoria, i Gepidi occuparono il territorio situato nei Monti Carpazi:
«I Gepidi, grazie al loro potere, si guadagnarono i territori degli Unni e governarono come vincitori su tutto il territorio della Dacia, domandando all'Impero Romano soltanto la pace e un tributo annuale come segno della loro amichevole alleanza. All'epoca, l'imperatore garantì questo liberamente e ancora oggi questa razza riceve gli usuali doni dall'imperatore romano»
«I Gepidi, grazie al loro potere, si guadagnarono i territori degli Unni e governarono come vincitori su tutto il territorio della Dacia, domandando all'Impero Romano soltanto la pace e un tributo annuale come segno della loro amichevole alleanza. All'epoca, l'imperatore garantì questo liberamente e ancora oggi questa razza riceve gli usuali doni dall'imperatore romano»
(Giordane L, 264)
- Dopo la Battaglia del Nedao, vi furono contrasti tra Gepidi e Ostrogoti e nel 504 i primi furono scacciati dalle loro terre da Teodorico il Grande.
- Nel 537 si stanziarono nella ricca area attorno a Belgrado.
- Nel 546, l'Impero Bizantino si alleò con i Longobardi per cacciare i Gepidi dalla regione.
- Nel 552 I Gepidi subirono una disastrosa sconfitta nella Battaglia di Asfeld, furono sottomessi dagli Avari nel 567 e scomparvero dalla storia; i pochi superstiti vennero assorbiti dai Longobardi.
- Gli Avari si impossessarono di quasi tutto il loro territorio, salvo Sirmio e il litorale dalmata che tornarono ai Bizantini. L'ultimo re dei Gepidi fu Cunimondo che dopo alcune vittorie contro i Longobardi, alleati con gli Avari, fu sconfitto e ucciso nel 567 nel tentativo di riavere la figlia Rosmunda, rapita dal re longobardo Alboino.
- Il re longobardo, secondo una tradizione di guerra del suo popolo, ricavò una coppa dal cranio di Cunimóndo per festeggiare la vittoria, obbligando Rosmunda a bere dal cranio del padre. La donna sarebbe diventata regina dei Longobardi ed avrebbe vendicato il padre facendo uccidere Alboino nel 572.
BIBLIO
- Giordane - De origine actibusque Getarum -
- Jörg Jarnut - Storia dei Longobardi - Torino - Einaudi - 2002 -
- Paolo Diacono - Historia Langobardorum - in Georg Waitz - Scriptores rerum Langobardicarum et Italicarum saec. VI–IX - in Monumenta Germaniae Historica - Hannover - 1878 -
- Sergio Rovagnati - I Longobardi - Milano - Xenia - 2003 -
Није било мало,већ доста преживели Гепида који су из свог краљевства у Срему побегли на три стране:Далеко на запад Паноније,према данаш.Вараждину,где су се сјединили са Карантанским Словенима и остали познати као Безјаци Кајкавци.Једни су побегли на исток у Влашку где су романизовани,постали Власи,и трећа велика група који су живели јужно од Дунава беже на југ у јужну,југозападну Србију,тада Византију,где постају Војни федерати,војници по Визант.тврђавама.Кад су Словени и Авари почели страховите нападе и пљачке по Балкану,Гепиди беже из запаљених тврђава у планине,где остају као сточари,највише у Старом Влаху и Зап.Србији.Касније насељени Словени ове Славизиране Гепиде у Западној Србији назваће Геаци,по старом Словенском имену за Гепиде,Гепати,Геати.Временом ће етноним Гејак у Западној Србији постати исти као Безјак у Западној Хрватској,у значењу прост примитиван сељак,чобани Словени различити од сточара Влаха.Дакле Гејаци и Безјаци су истог порекла,Славизиране Гепиди,што данас указује и њихова заједничка генетика I1Z63-Y13946,присутна и код Хрвата Безјака и код Срба Гејака.
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