I CIMBRI |
- Poco prima del 100 a.c. molti Cimbri, con Teutoni e Ambroni, migrarono verso sud-est. Fermati dai Boii e altre tribù celtiche, andarono verso il 113 a.c. nel Norico, dove invasero le terre di uno degli alleati di Roma, i Taurisci.
- Su richiesta del console romano Gneo Papirio Carbo, inviato a difendere i Taurisci, si ritirarono, solo per ritrovarsi ingannati e attaccati nella battaglia di Noreia, dove sconfissero i Romani. Solo una tempesta, che separò i combattenti, salvò le forze romane dal completo annientamento.
- Si diressero allora a ovest verso la Gallia, entrando spesso in conflitto con i Romani, che di solito ne uscivano perdenti. Nei Commentarii de Bello Gallico gli Aduaticii, belgi di origine cimbra, si schierarono ripetutamente con i nemici di Roma;
- nel 109 a.c. sconfissero un esercito romano sotto il console Marco Giunio Silano, che era il comandante della Gallia Narbonensis;- nel 105 a.c. al Rodano, i Cimbri si scontrarono con gli eserciti romani. La discordia tra i comandanti romani, il proconsole Quinto Servilio Caepio e il console Gneo Mallius Maximus, ostacolò il coordinamento romano e così i Cimbri riuscirono prima a sconfiggere il legato Marco Aurelio Scauro e poi inflissero una devastante sconfitta a Caepio e Maximus nella battaglia di Arausio. I Romani persero fino a 80.000 uomini, secondo Tito Livio.
MARIO VITTORIOSO SUI CIMBRI |
Nel 104-103 a.c. i Cimbri saccheggiarono la penisola iberica ma sconfitti da una coalizione di Celtiberi. tornarono in Gallia, dove si unirono ai Teutoni per scendere in Italia attraverso i passi occidentali, mentre Cimbri e Tigrini dovevano passare attraverso il Reno e poi per le Alpi centro-orientali.
All'estuario dell'Isère, i Teutoni e gli Ambroni incontrarono il grande Gaio Mario, che li seguì fino "Ad Aquae Sextiae" dove li vinse in due battaglie e fecero prigioniero il re teutone Teutobod.
I Cimbri intanto erano penetrati attraverso le Alpi nell'Italia settentrionale. Il console Quinto Lutazio Catulo non aveva osato fortificare i passi, ma si era invece ritirato dietro il fiume Po, e così la terra era aperta agli invasori. I Cimbri non si affrettarono, e i vincitori di Aquae Sextiae ebbero il tempo di arrivare con i rinforzi.
"Le loro mogli, che li accompagnavano nelle loro spedizioni, erano assistite da sacerdotesse che erano veggenti; queste avevano i capelli grigi, vestite di bianco, con mantelli di lino fissati con fermagli, cinti da cinture di bronzo, e i piedi nudi; ora, spada alla mano, queste sacerdotesse incontravano i prigionieri di guerra in tutto il campo, e dopo averli prima incoronati con corone li conducevano ad un vaso di bronzo di circa venti anfore; e avevano una piattaforma rialzata su cui la sacerdotessa saliva, e poi, chinandosi sul bollitore, tagliava la gola di ogni prigioniero dopo che era stato sollevato; e dal sangue che sgorgava nel recipiente alcune sacerdotesse traevano una profezia, mentre altre aprivano il corpo e da un'ispezione delle viscere pronunciavano una profezia di vittoria per il loro popolo; e durante le battaglie battevano sulle pelli che erano stese sui vimini dei carri e in questo modo producevano un rumore ultraterreno."
(Strabone, Geographica)La Donna di Haraldskær scoperta nello Jutland nell'anno 1835, con evidenti segni di bruciature e fori sulla pelle, gettata in una palude piuttosto che seppellita o cremata, dimostrerebbe la tortura e l'uccisione rituale praticata dai Cimbri.
BIBLIO
- C. Rawlinson - On the Ethnography of the Cimbri - Journal of the Anthropological Institute of Great Britain and Ireland - 1877 -
- Beck, Frederick George Meeson - Cimbri - In Chisholm, Hugh (ed.) - Encyclopædia Britannica - Cambridge University Press - 1911 -
- Hubert - The Greatness and Decline of the Celts - 1934 -
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