TEODORA PORFIROGENITA

TEODORA

Nome: Teodora Porfirogenita, in greco Theodora
Nascita: 984
Morte: Costantinopoli, 31 agosto 1056
Padre: Costantino VIII
Madre: Elena, figlia di Alipio
Sorella: Zoe
Dinastia: Macedone
Regno; 11 gennaio 1055 - 31 agosto 1056


Teodora Porfirogenita è stata un'imperatrice bizantina. ovvero legittima basilissa dei Romei dall'11 gennaio 1055 fino alla sua morte, una delle quattro donne imperatrici regnanti di Bisanzio (con Irene, la sorella Zoe ed Eudocia) e fu la penultima sovrana della dinastia Macedone, che aveva governato l'impero bizantino per 189 anni, considerati gli anni d'oro.

TEODORA
Teodora era la più giovane figlia dell'imperatore bizantino Costantino VIII e di sua moglie Elena, figlia di Alipio e nel 996 fu promessa sposa a Ottone III, imperatore del Sacro Romano Impero che però, visto un ritratto di sua sorella Zoe, attratto dalla sua straordinaria bellezza, cambiò idea e scelse quest'ultima ma le nozze non si verificarono poiché Ottone III morì poco prima.

Così Teodora trascorse una oscura vita di palazzo finchè, alla morte dello zio, Basilio II, il massacratore di Bulgari, e poi del padre, Costantino VIII, uomo di grande crudeltà, entrambi senza figli maschi, si ritrovò al centro della politica imperiale.

In punto di morte Costantino VIII, riconosciuta l'intelligenza e la forza di carattere di Teodora, ordinò che sposasse l'erede designato Romano III Argiro, ma questa rifiutò, perchè Romano era già sposato (la moglie di questi, con cui aveva ottimi rapporti, infatti fu costretta a divenire suora) e per impedimenti di consanguineità (Teodora era cugina in terzo grado di Romano).

Allora Costantino VIII scelse come erede Zoe che sposò Romano il giorno dopo; i primi mesi di matrimonio andarono bene ma presto i diversi caratteri, le forti spese di lei e a mancanza di figli, generarono odio, finchè l'imperatore portò a palazzo un'amante ufficiale per avere un erede, cosa che gli costò attentati ispirati dalla cognata Teodora, per restaurare la Dinastia Macedone.

Poi Zoe si innamorò di un giovane cortigiano, Michele; l'imperatore lo seppe e lo interrogò, il giovane negò sotto sacro giuramento ma la sera stessa Romano morì avvelenato forse dalla moglie.


BASILIO II


UNA VITA IN CONVENTO

Dopo il matrimonio e l'incoronazione di Zoe, Teodora prudentemente si ritirò di nuovo in convento, ma Zoe, gelosa per averla il padre scelta per prima, la fece spiare. Teodora venne così accusata di aver complottato per usurpare il trono con Presian di Bulgaria: Presian fu accecato ed esiliato in un monastero mentre Teodora fu sottoposta a sorveglianza più stretta.

Ciononostante nel 1031 Teodora fu accusata di aver appoggiato la congiura dell'arconte di Sirmio Costantino Diogene e fu confinata nel monastero di Petrion. Poi Zoe le impose di prendere gli ordini sacri condannandola alla reclusione in convento per i successivi tredici anni mentre Zoe continuava a regnare insieme ai suoi mariti, Romano III e, dopo la sua morte, Michele IV.



MICHELE IV

Infatti la coppia convocò a Palazzo il Patriarca Alessio I per officiare l'incoronazione del nuovo imperatore; inizialmente riluttante, il patriarca fu convinto con la concessione di un lauto donativo ed incoronò Michele IV Basileus.

Il nuovo imperatore seppure intelligente e generoso, era privo di cultura e soffriva di epilessia; per cui demandò la gestione degli affari interni al fratello Giovanni. Quanto a Zoe, la fece confinare nei suoi appartamenti e la tenne sotto sorveglianza; peraltro, con il progredire della malattia, le visite di Michele alla moglie si fecero sempre più rare.

Negli ultimi anni di regno, indebolito dalle malattie, Michele si dedicò solo alle funzioni religiose, intanto il fratello Giovanni, ormai vero padrone dello Stato, costrinse la Basilissa Zoe ad adottare quale figlio Michele Calafato, figlio di Stefano, marito della sorella dell'imperatore. Michele IV morì nel 1041.

ZOE


MICHELE V

Michele Calafato indusse Zoe a farlo proclamare e incoronare imperatore (dicembre 1041) promettendole di mantenersi sempre a lei sottomesso e devoto, invece dopo aver esiliato Giovanni, cercò di spodestare l'imperatrice Zoe Porfirogenita, che lo aveva associato a lei nella gestione dell'impero.

La fece infatti ritirare in convento ma in seguito ad una rivolta dei legittimisti (sia della nobiltà che del clero) Michele V Calafato a richiamare nuovamente Zoe e a mostrarla alla folla insieme a lui davanti al popolo, e i cortigiani decisero che la soluzione migliore fosse un governo congiunto di entrambe le Porfirogenite. Michele venne deposto e insieme a Costantino si rifugiarono nel monastero di Studio, prendendovi l'abito monastico, mentre Zoe veniva tratta dal monastero.
 
 

IL GOVERNO DELLE PORFIROGENITE

Infatti il Patriarca di Costantinopoli, Costantino Cabasila, era stato inviato al Monastero di Petrion a persuadere Teodora ad accettare la co-reggenza con la sorella. Teodora rifiutò decisamente preferendo brigare nell'ombra, ma venne costretta con la forza a recarsi nella Basilica di Santa Sofia ove fu incoronata dallo stesso patriarca. 

Zoe, dopo aver assunto il potere, cercò di costringere la sorella a tornare al suo monastero ma Teodora rifiutò di lasciare Santa Sofia finché non avesse ricevuto il consenso dalla sorella alla co-reggenza. Zoe, sia pure a denti stetti, consapevole del prestigio di Teodora presso la popolazione ed il Senato, riconobbe la co-reggenza.

Teodora fece allora arrestare Michele V, e suo fratello Costantino. Nonostante la contrarietà di Zoe, Teodora ordinò che entrambi fossero accecati e relegati in un monastero. Naturalmente divenne Teodora la vera governante del paese. 

Così vennero promulgate leggi contro la compravendita di cariche, migliorarono l'amministrazione civile e militare, insediarono uomini di valore nei più importanti uffici pubblici ed infine istituirono un tribunale per indagare sugli abusi di Michele V, che riuscì a recuperare 3.500 libbre d'oro sottratte al tesoro imperiale per mano di Costantino, fratello dell'ex imperatore.  

Sul governo delle imperatrici gli storici dell'epoca si disgiunsero: per Michele Psello (1018 - 1096), uomo di immensa cultura, fu un fallimento completo, mentre per lo storico Giovanni Scylitzes (dopo 1040 - 1101/1110) fu onesto e coscienzioso. Oggi si propende per il secondo.

COSTANTINO IX


COSTANTINO IX

Anche se Teodora e Zoe apparissero insieme nelle riunioni del Senato, o davanti al popolo, il loro accordo non brillava: Zoe, più fatua della sorella e meno ligia ai doveri ne era però gelosa e Teodora non aveva dimenticato la sorveglianza e le costrizioni.

Così anche la corte si divise in due fazioni e Zoe, riconoscendo le migliori doti di sua sorella nel governo, decise di contrapporgli un terzo marito, prima scelse Costantino Dalassenos ma che presto scartò per il carattere orgoglioso e volitivo. Poi scelse Costantino Atroklines, un funzionario con cui si diceva avesse già avuto una relazione ma egli morì pochi giorni prima del matrimonio in circostanze misteriose; infine scelse Costantino Monomachos, un altro ex-amante, ormai sessantenne. 

I due si sposarono l'11 giugno 1042, senza la partecipazione del Patriarca Alessio I di Costantinopoli, che si rifiutò di officiare un terzo matrimonio ed il giorno dopo Costantino fu ufficialmente proclamato imperatore insieme alla moglie Zoe e sua sorella Teodora.

Quest'ultima venne esclusa dal governo dell'Impero ma conservò una notevole influenza a corte, Zoe dovette però sopportare le amanti del marito Costantino, tra cui la favorita Skleraina, che presenziava feste e banchetti insieme a loro.

Però per il popolo, il trattamento di Costantino IX per Skleraina era uno scandalo e si cominciò a mormorare che Skleraina progettava di uccidere sia Zoe che Teodora per diventare basilissa. Nel 1044, Costantino IX fu attaccato da una folla che voleva linciarlo e, rifugiatosi a palazzo, dovette raccomandarsi a Zoe e a Teodora per rassicurare la folla.



MORTE DI ZOE

Zoe morì nel 1050 e Costantino IX nel 1055. Mentre Costantino era sul letto di morte, fu convinto dai suoi consiglieri, soprattutto dal logoteta della flotta Giovanni, di ignorare Teodora e passare il trono al doux di Bulgaria, Niceforo Proteuon.

Ma Teodora, nonostante i suoi 75 anni, rientrò a Costantinopoli, convocò il Senato e fu proclamata nuovamente "Imperatrice" dalla guardia imperiale, poco prima della morte di Costantino. Fece svolgere poi un'epurazione di funzionari di alto livello e dei generali delle grandi unità militari; Niceforo Bryennios fu prosciolto dall'incarico, bandito da corte, e perse i suoi beni.

Ella esercitò un governo risoluto, sottopose la nobiltà ad uno stretto controllo, punì con estrema durezza ogni abuso nella amministrazione. Tuttavia commise degli errori per eccessiva severità e per favoritismo ai cortigiani a lei fedeli, rimpiazzando anche validi comandanti militari, come Isacco Comneno. Inoltre nominò numerosi ecclesiastici entrando in contrasto con la chiesa e col patriarca, il quale, riteneva che tali doveri non potessero spettare ad una donna. Ma non prese mai marito.



LA MORTE

Teodora si ammalò gravemente con un disturbo intestinale nel 1056. Non aveva un marito e non aveva eredi e l'impero rischiava un terribile vuoto di potere. Su consiglio del ministro Paraspondilo, decise di adottare quale figlio e successore il ministro delle finanze militari Michele Bringa.
Poco dopo, il 31 agosto 1056, Teodora morì all'età di 76 anni.


BIBLIO
- Léon Bloy - Costantinopoli e Bisanzio - Milano - Medusa - 1917 -
- Arnold Toynbee - Costantino Porfirogenito e il suo mondo - Firenze - Sansoni - 1987 -
- Salvatore Impellizzeri - Imperatori di Bisanzio - 2 vol - Vicenza - 1984 -
- John Julius Norwich - Bisanzio - Milano - Mondadori - 2000 -
- Silvia Ronchey - Lo stato bizantino - Torino - Einaudi - 2002 -
- Giorgio Ravegnani - La storia di Bisanzio - Roma - Jouvence - 2004 -
- Giorgio Ravegnani - Imperatori di Bisanzio - Bologna - Il Mulino - 2008 -

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