VILLA BORG (Germania)




Le foto qui riportate sono di Carole Raddato e riguardano la ricostituzione della antica e romana Villa Borg, il Website da cui è stato tratto è: http://www.villa-borg.de

Verso la fine del XIX secolo, l'insegnante di una scuola locale scoprì, fuori dal villaggio di Borg nel comune di Perl, vicino a dove il fiume Saar sfocia nel fiume Mosella, in Germania, una antica villa rustica romana composta da tre ali che coprivano un'area di oltre 7,5 ettari. In base agli studi e le ricerche effettuate, la villa doveva risalire al II o III secolo d.c.. 


All'epoca non venne data la giusta importanza al ritrovamento per cui il sito rimase alla mercè di tombaroli abituali o occasionali. Il sito è stato depredato e parti importanti di esso sono scomparse. Il complesso è infatti stato scavato solo alla fine degli anni '80. Tuttavia oltre a scavare si pensò a organizzare un prezioso progetto.

Si progettò allora di ricostruire fedelmente gli edifici della Villa Rustica come dovevano apparire nel II e III secolo d.c., i lavori iniziarono nel 1994 e terminarono nel 2008. Oltre ai ritrovamenti locali e agli scavi, la ricostruzione si è basata su siti simili della regione della Saar (come la villa di Echternach in Lussemburgo).

L'INGRESSO ALLA VILLA

Sono state prese in considerazione sia la letteratura antica (Vitruvio) che quella moderna (ad esempio per la ricostruzione delle pitture murali). Gli edifici ricostruiti si trovano ora sui muri di fondazione romani, solo in parte visibili, rivelando il loro probabile aspetto nel II-III secolo. 

La ricostruzione fornisce un'impressione dettagliata di come era la vita di allora in campagna e in quella zona, chi lavorava e come lavorava e come si veniva trattati, di cosa ci si nutrisse e quali strumenti avessero a disposizione, nonchè quanto si fosse sensibili alla cultura e alle arti, strumento indispensabile di qualsiasi civiltà.


La villa romana di Borg accoglie 50.000 visitatori all'anno, che vengono ad esplorare gli edifici, tra cui spiccano il salone principale, le camere da letto, tre bagni, lo spogliatoio e il solarium relax, una cucina e le latrine, insieme all'atrio e ai giardini.

I visitatori entrano nel sito della Villa Borg romana attraverso il cancello d'ingresso del custode. L'edificio poggia sulle fondamenta originali e probabilmente ha lo stesso aspetto che aveva durante il II e III secolo d.c. 

Il pregio è di poter dare a tutti un'idea precisa di come potesse essere una villa rustica romana, quindi un fine di educazione, diffusione e cultura; il difetto è quello di aver dovuto coprire i resti delle fondazioni romane, in ogni caso un reperto archeologico che è stato coperto da una costruzione moderna.

La sala di ricevimento (in latino "atrium" cioè atrio), sta nell'edificio principale della villa, era ed è ancora la struttura su cui si concentra l'intero complesso della villa. Come la villa romana di Nennig, il salone aveva un grande pavimento a mosaico, in questo caso in bianco e nero. 

RICOSTRUZIONE DELL'ATRIUM USATO COME MUSEO

Il disegno in pianta dell'ala principale ha fatto supporre che l'edificio fosse a due piani. La sala del maniero e alcune stanze adiacenti sono oggi utilizzate come museo dove sono esposti i reperti degli scavi.

Da febbraio a luglio 2013, una mostra sul vetro romano (CIRCUS BEAKERS & RIBBED BOWLS ROMAN GLASSMAKERS Mark Taylor & David Hill - ricostruzioni 1989-2012) si è tenuta nella sala di ricevimento. Diverse decine di vasi di vetro trovati nel sito di Villa Borg erano in mostra accanto a centinaia di ricostruzioni di bicchieri fatte da Mark Taylor & David Hill.

Alcune delle stanze al piano superiore espongono riproduzioni di mobili come sgabelli, tavoli, armadi, stipi, seggiole in vimini e in legno, e bracieri in ferro. 


Ogni oggetto è stato eseguito artigianalmente in ottemperanza ai modelli romani reperiti o attraverso le pitture o attraverso in resti, sopravvissuti anche se carbonizzati, a Ercolano e Pompei.

Il corridoio che unisce le varie stanze viene usato come esposizione da museo con vetrine da esposizione contenenti autentici reperti del luogo e, fuori dalle vetrine, reperti riprodotti per far conoscere i prodotti dell'epoca che venivano usati in una azienda agricola dell'Impero Romano.

Il complesso comprende anche delle terme romane perfettamente funzionanti che fungono da grande attrattiva turistica. I bagni sono stati ricostruiti nel loro modo originale e danno un'indicazione di quanto fosse importante la cultura dei bagni nell'Impero Romano. 


Dalla zona d'ingresso si raggiunge il bagno freddo (frigidarium) con la sua grande piscina natatoria ma non mancano nè il calidarium per i bagni caldi, nè il tiepidarum per i bagni tiepidi.Accanto al frigidarium è infatti stato ricostruito il caldarium, una stanza a volta con tre finestre che contiene una vasca con acqua calda. 

Le sue pareti, tinte di un discreto azzurrino sono decorate da figure mitologiche di repertorio molto delicate. Ai lati due busti di personaggi celebri e in altra sala due statue acefale e tronche. I bocchettoni dell'acqua sono ornati da teste di leone e le pareti hanno tinture diverse a seconda delle stanze, in verde e in rosso, traversate da motivi floreali.

Accanto al caldarium e in linea con le antiche usanze balneari, è stato ricostruito il laconicum, la stanza di sudorazione secca delle terme romane.


La stanza di riposo era portata a una temperatura più alta e non aveva un bagno.Il laconicum era riscaldato da un ipocausto. Il pavimento sospeso, costruito con piastrelle a ponte, era sostenuto da pilastri costituiti principalmente da piastrelle quadrate, come si vede qua sotto.

Il laconicum, una specie di sauna, si serviva dell'ipocausto per scaldare la stanza, cioè di un forno sottostante in cui si scaldava la stanza attraverso calderoni d'acqua inviata nei tubi nascosti nelle pareti. Il riscaldamento riguardava in genere le varie stanze delle terme e le stanze per i banchetti o comunque per gli ospiti. 

Come combustibile si usava in genere la legna che veniva tagliata dagli alberi del bischetto di proprietà dello stesso dominus della villa padronale.

IL LACONICO

La stanza successiva è la stanza mediamente calda delle terme, vale a dire un tepidarium. Essa contiene una statua di Clio, la Musa della storia e un larario ricostruito, e un piccolo Larario, cioè un santuario dedicato agli spiriti guardiani della casa romana (Lar Familiaris). 

I membri della famiglia eseguivano riti quotidiani in questo santuario per garantire la protezione di questi spiriti domestici, i più significativi dei quali erano i lares.

Un larario aveva spesso l'aspetto di una piccola struttura simile a un tempio che conteneva una piccola statua, una nicchia nel muro o un piccolo santuario indipendente. Il dipinto nel larario ricostruito è basato su un affresco di un larario nella Casa del Centenario a Pompei. La statua che si vede è una riproduzione è una statua della Musa Clio, deputata alla storia e all'epica. 

La figura di Bacco, Dio del vino e della fertilità, si trova ai piedi del Vesuvio. Il serpente, che è il genio Agatodemone, è protettivo della famiglia e pure beneaugurale.

STANZA DEL RIPOSO NELLE TERME

Oggi una taverna in una delle ali di Villa Borg serve ai visitatori cibo e bevande basate su antiche ricette romane. La cucina romana dato il commercio tra Roma e le sue province, disponeva di carni, pesci, molluschi, frutta e verdure di ogni dove, e soprattutto era ricca di spezie. Se oggi la cucina italiana è riconosciuta dell'Unesco come patrimonio dell'umanità, lo deve proprio dalla cucina antica romana da cui deriva.

Villa Borg produce il proprio pane romano che si può acquistare alla taverna. Il pane viene cotto all'interno della cucina romana ricostruita (culina) con ricette tradizionali e strumenti tradizionali romani. La cucina romana è immediatamente adiacente all'ala dei bagni, secondo l'uso romano.

I giardini, che sono stati progettati nel modo più autentico possibile sulla base dell'analisi dei pollini rinvenuti localmente e della letteratura pertinente, consistono in un giardino di erbe con spezie e piante curative, un giardino di fiori e un orto con frutta e verdura.

Il roseto e il giardino interno sono anch'essi basati su modelli romani e danno un'idea dell'architettura dei giardini romani con le loro fontane, balaustre, sentieri, statue, oscilla, siepi e vegetazione.
LA STANZA DEL LARARIO
Ogni anno durante il primo fine settimana di agosto si tengono alla Villa le "Giornate Romane" (Römertage). Legionari romani, commercianti e artigiani si accampano nella tenuta di Villa Borg e presentano l'antico stile di vita.

La Villa offre anche una varietà di eventi durante tutto l'anno, dagli spettacoli dell'epoca, come musiche e danze, o teatro o giochi gladiatori o esibizioni militari, o saghe e banchetti. 

Fino ad oggi stata scavata solo la pars dominica (del dominus, o parte urbana) che era la zona residenziale esclusiva del padrone (dominus) e della sua famiglia che accoglieva clientes ed ospiti. 
Attualmente si sta scavando nella zona della pars rustica, la zona riservata ai servi e ai lavoratori della fattoria.

LA CULINA

Qui sotto gli scavi operati a Borg per recuperare le mura di fondazione superstiti, non risultano statue, vasche marmi o muri dipinti, probabilmente tutto già asportato a suo tempo. però l'intelligente progetto si è rivelato un ottimo investimento per il centro abitato.



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