VILLA ROMANA DI BIGNOR (Inghilterra)




Bignor Roman Villa è una grande villa le cui stanze sono centrate su un cortile romano che è stata scavata e messa in mostra al pubblico nella tenuta di Bignor nella contea inglese del West Sussex. La villa è famosa per i suoi pavimenti a mosaico di alta qualità, che sono tra i più belli del paese. 

La villa si trova poco a nord dei South Downs vicino alla strada romana di Stane Street, a circa nove miglia a nord-est di Chichester, la città romana di Noviomagus Reginorum, e del vicino e molto più grande Palazzo Romano di Fishbourne.

La Noviomagus Reginorum fu il forte invernale della II legione Augustea sotto Vespasiano (il futuro imperatore) poco dopo l'invasione romana nel 43 d.c.. In seguito divenne un insediamento civile romano-britannico. 

RICOSTRUZIONE DI COME DOVEVA APPARIRE LA VILLA ANTICAMENTE

Il Palazzo Romano di Fishbourne, edificato trenta anni dopo la conquista romana della Britannia, sul sito di un accampamento usato dai romani per i rifornimenti, fu un'enorme costruzione abitativa ricca di splendidi mosaici.

La villa si trova sul versante esposto a sud di una collina, onde prendere al meglio luce e calore; questa ottimas esposizione e la sua vicinanza alla Chichester romana (Noviomagus Reginorum) nonchè al Palazzo di Fiishbourn, fece sì che i proprietari, rifornendo questi centri di prodotti del suolo potessero arricchirsi con l'agricoltura del proprio territorio.

I ritrovamenti indicarono infatti l'esistenza di una fattoria romano-britannica sul sito entro la fine del I secolo, ma i primi resti strutturali sono di una semplice struttura di fattoria in legno risalente al 190 d.c. circa. A metà del III secolo d.c. fu costruito invece un quadrilocale in pietra, ampliato tra il 240 e il 290 d.c., con l'aggiunta di alcune nuove stanze, un ipocausto e un portico che si affacciava a est verso Stane Street.


All'inizio del IV secolo vennero aggiunte aggiunte due ali a nord e a sud mentre il vecchio edificio ne costituì l'ala occidentale. Dopo questi ampliamenti, la enorme villa era una mega-costruzione costituita da circa sessantacinque stanze che circondavano un cortile, con una serie di fabbricati agricoli periferici, sicuramente piena di lavoranti schiavi. 

L'ultimo intervento di costruzione ha ampliato ed abbellito l'ala nord tra il 300 e il 350 d.c. circa, ed è qui che si trovano la maggior parte dei pregiati mosaici voluti dal signore locale, evidentemente non solo ricco ma colto e di buon gusto.

Non conosciamo bene la storia successiva della villa, che tuttavia diminuì gradatamente di importanza, salvandosi tuttavia dal destino catastrofico, come l'incendio che ha distrutto la maggior parte di Fishbourne Palace, il palazzo del principe britanno Tiberio Claudio Cogidubno.

LUCERNARIO

LA SCOPERTA

Nel 1806 il geologo e scrittore John Hawkins acquistò Bignor Park, nel Sussex, già residenza della poetessa Charlotte Turner Smith. Nel 1826-32 ricostruì la casa come residenza secondaria più conveniente per Westminster rispetto alla sua tenuta della Cornovaglia, e raccolse un gran numero di dipinti e disegni di valore da aggiungere alla sua collezione di oggetti antichi, soprattutto di grande estimatore dell'epoca della antica Roma.

George Tupper, un contadino, scoprì la villa nel 1811 quando il suo aratro colpì una grossa pietra che si rivelò poi parte di una colonna romana. Ne conseguì che il sito venne quasi interamente scavato da John Hawkins che viveva nel vicino Bignor Park e dall'antiquario Samuel Lysons. 



Al termine degli scavi il sito venne ripulito e aperto al pubblico nel 1814, divenendo rapidamente un'attrazione turistica, con quasi un migliaio di visitatori solo nei primi nove mesi.

Nel 1815 i resti della villa romana erano stati ulteriormente scoperti e gli edifici di protezione erano stati eretti su molti dei mosaici. Nel 1818 Samuel Lysons lesse il suo terzo e ultimo articolo sulla villa alla Society of Antiquaries raccogliendo un grande interesse.

Aveva già pubblicato una serie di incisioni della villa con l'aiuto di Richard Smirke e Charles Stothard. Queste incisioni insieme alle sue tre carte e alla corrispondenza sua e di suo fratello con John Hawkins costituiscono l'unico documento degli scavi originali. Gli scavi cessarono nel 1819 dopo la morte di Samuel Lysons.


Gli scavi sul sito non ripresero fino al 1925, quando S. E. Winbolt fece alcuni lavori di piccola entità. Ma tra il 1956 e il 1962 Sheppard Frere portò alla luce ulteriori parti della villa per determinarne la cronologia. 

Da allora Thomas Tupper, il discendente diretto dello scopritore, la cui famiglia possiede ancora il sito, ha intrapreso ulteriori scavi: con Margaret Rule negli anni '70 e David Rudling negli anni '80.



DESCRIZIONE

Le sale esposte oggi sono per lo più situate all'estremità occidentale dell'ala nord, compresa una sala da pranzo estiva e invernale (in inverno riscaldata a pavimento), mentre lo stabilimento delle terme è a sud-est. Il nucleo principale abitativo includeva notevoli ricchezze sia scultoree che pittoriche che musive.




Le stanze contengono alcuni dei migliori mosaici romani che si trovano in Gran Bretagna, sia in termini di conservazione, sia come valore artistico delle composizioni e sia per l'abbondanza di articolazione e dettagli. 

Il corridoio settentrionale adornato da una greca che lo percorre per intero si estende per circa 79 piedi cioè per 24 metri rendendolo il più lungo corridoio dei siti archeologici che ospiti la Gran Bretagna.


BIBLIO

- The Heritage Trail (Bignor Villa) - at the Wayback Machine - Archived 2012 -
- Bignor Roman Villa: The Discovery - 30 May 2009 -
- Frere, Sheppard; et al. - The Bignor Villa - Britannia - Society for the Promotion of Roman Studies - 1982 -
- Fred Aldsworth - Bignor Roman Villa Guide Book Bignor: Trustees of Bignor Roman Villa - 1986 -
- Trent, V. - An Introduction to Bignor Roman Villa - 2013 -



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