VIA COLLATINA

VIA COLLATINA

Via Collatina è un'antica strada del Lazio, che iniziava a Porta Collatina, una porta delle Mura Serviane, ritenuta un antico nome della Porta Viminalis. Da questa porta conduceva a sud-ovest, parallela all'Anio Vetus, lungo una carreggiata, denominata “Via Tiburtina” dal Lanciani, FUR pl. 24. Dopo l'unione con la Via Tiburtina passava con essa sotto un arco augusteo presso la porta Aureliano Tiburtina.

Questo incrocio è stato a lungo considerato il punto di partenza della “Via Collatina” (Richardson; Lanciani, FUR tav. 25). Il monumentale arco augusteo è però orientato in asse con la “Via Collatina”, non con la Via Tiburtina, segno che la “Via Collatina” era particolarmente importante in epoca augustea.

Oltre questo arco augusteo a est c'era una strada di collegamento minore in direzione nord-sud che portava dalla “Via Collatina” alla Via Praenestina presso Porta Maggiore: la Porta Aureliana Praenestina (Bellini, Corrente e Turchetti; Quilici 1963-64) .



IL PERCORSO


SCAVI ARCHEOLOGICI

Nel 2008 sono stati dissotterrati due tratti della Collatina antica nei pressi del centro commerciale Roma Est a Ponte di Nona, alcuni km all'esterno del GRA, fra il VII e l'VIII miglio misurato dalla Porta Tiburtina. Il primo è di una decina di m, accanto alla rotatoria tra le vie Cicali e Colonnetti, il secondo, più lungo, accanto alla rotatoria all'angolo sudorientale del centro commerciale.

Lo stato di conservazione dei due spezzoni di strada è eccellente, soprattutto il secondo, migliore persino di quello dell'Appia. Un altro breve tratto, abbastanza ben conservato, è venuto alla luce durante i lavori per la realizzazione del parco Fabio Montagna in zona La Rustica, all'interno del GRA. In parte è stato rinterrato, in parte è visibile all'interno del parco.

La via che conduceva a Collazia, si distaccava dalla via Tiburtina fuori dalla porta delle mura di Aureliano, ma non si sa se dalla Viminale o dalla Esquilina. Ebbe importanza solo nei primi tempi della repubblica e, quando la città di Collazia decadde, rimase una via di campagna per l'accesso ai terreni limitrofi. 

Il primo tratto, oggi scomparso, usciva dalle mura Aureliane insieme alla via Tiburtina presso Porta Tiburtina, e corrispondeva nel quartiere di San Lorenzo alle attuali via dei Falisci e via degli Apuli, in direzione dello scalo ferroviario, dove oltrepassava il fosso della Marranella per proseguire nel quartiere di Casal Bertone sul percorso di via del Borghetto Malabarba.

Nel primo tratto coincideva con la via di Malabarba, quindi con la linea ferroviaria di Tivoli e dal IV miglio con la strada di Lunghezza, essendo visibili nelle macerie alcuni basoli dell'antico pavimento e lungo i margini qualche resto di tomba.

Questo tracciato, rimasto fino alla seconda metà del XIX secolo, era noto appunto come via di Malabarba. Da via di Portonaccio, fino alla stazione di Cervara, fiancheggiava sul lato nord l'acquedotto dell'Aqua Virgo, in gran parte interrato, del quale costituiva la strada di servizio per la manutenzione, seguendo il percorso attuale della ferrovia Roma-Pescara. Alcuni avanzi di ville si trovano a nord della via, presso il Casale della Rustica.


TRATTI DELLA VIA COLLATINA RIPORTATI ALLA LUCE


COLLAZIA

Oggi identificata con La Rustica, è collocata da Strabone a circa trenta stadi da Roma e viene citata tra le antiche città del Lazio ridotte all'epoca dell'autore a semplici villaggi o tenute agricole. Secondo la tradizione sarebbe stata una colonia di Alba Longa, fondata dal re latino Silvio, discendente di Enea. Secondo Tito Livio la città fu tolta ai Sabini dal re Tarquinio Prisco, che la fece governare da suo nipote Egerio.


Qui nacque Lucio Tarquinio Collatino, primo console di Roma e marito di Lucrezia, che a Collatia si suicidò, per aver dovuto cedere alle richieste di Sesto Tarquinio, figlio di Tarquinio il Superbo. Fu agli abitanti di Collatia che Bruto rivolse un accorato appello perché si ribellassero ai Tarquini, prima ancora che ai Romani.

Il grammatico romano Sesto Pompeo Festo narra che l'antica Conlatia, già scomparsa ai suoi tempi, si chiamava così perché qui nel passato si raccoglievano (dal latino conferre, "raccogliere") le risorse e le vestigia di altre città della zona abbandonate. La seconda è che la via Conlatina partiva originariamente dall'antica porta Conlatina nelle mura di Roma, anch'essa scomparsa.

TRATTI DELLA VIA COLLATINA RIPORTATI ALLA LUCE

In passato si ipotizzava che Collatia corrispondesse all'attuale località di Lunghezza, a est di Roma, ma poi il sito esatto è stato identificato, secondo la Soprintendenza archeologica, nei pressi del quartiere della Rustica, dove sono stati ritrovati tratti di mura in blocchi squadrati di tufo, databili fra l'età tardo arcaica e repubblicana, oltre alle 418 tombe a fossa portate alla luce nel 2009.

Alcuni tra i più importanti reperti sono esposti in una nuova sala del Museo nazionale romano: la sala 'Principesse e principi dall’antica Collatia', alle Terme di Diocleziano a Roma. Di Collatia si sono perse le tracce durante i secoli e le uniche tracce certe sono quelle lasciate da queste sepolture, riemerse dai lavori dell’A24.
Ha aggiunto il Soprintendente "Non sono tombe qualsiasi perché destinate a principesse e principi. I corredi ritrovati sono speciali, infatti in due sepolture sono emersi dei veri carri da guerra di cui sono rimaste intatte le parti metalliche".


BIBLIO

- Strabone - Geografia - V -
- Dionigi di Alicarnasso - Antichità romane - III -
- Th. Ashby - Via Collatina - in Papers of the British School at Rome, I - 1902 -
- A. Nibby - Analisi dei contorni di Roma - Roma - 1845 -
- Rerum Romanarum - Via di Malabarba -
- Giuseppe Lugli - Via Collatina - Enciclopedia Italiana - 1931 -

2 commenti:

  1. Non è un commento mi piacerebbe sapere notizie sopra Palestrina e il suo tempio dedicato alla fortuna primigenia. Grazie:Aniello

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  2. Salve, di seguito il link per l'articolo su Palestrina:
    https://www.romanoimpero.com/2014/07/palestrina-praeneste-lazio.html

    Saluti

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