LEGIO PONTICA


La legio Pontica, da non confondere con la Legio I Phontica, creata in tempi successivi, fu una legione romana di epoca tardo repubblicana, di cui non abbiamo molte notizie, se non che fu formata da Gaio Giulio Cesare nel 48 a.c.. 

Essa venne arruolata tra nativi del Ponto, regione dell'Asia minore che si estendeva dai confini della Colchide, attuale Georgia, fin dentro la Paflagonia a ovest, dal questore Caius Pletorius, suo primo comandante, per conto di Giulio Cesare. Questi nel 49 a.c., di ritorno dalla Gallia, guidò le sue legioni attraverso il Rubicone, pronunciando le celebri parole «alea iacta est», e scatenò la guerra civile. 

Per sostenere la guerra dovette dunque assoldare nuove legioni, nel 49 e nel 48, tra le quali la legio Pontica con cui sconfisse Pompeo a Farsalo nel 48 a.c. e successivamente gli altri optimates, in Africa e in Spagna. La pontica venne dunque arruolata, come dice il nome, tra i nativi del Ponto, regione storica della zona nordorientale dell'Asia Minore, già sottomessa da Pompeo nel 64 a.c.. 

Fu il questore Caius Pletorius ad arruolare materialmente i legionari, pertanto fu il loro primo comandante, e verso al fine di quell'anno la legione fu trasferita nella provincia romana d'Asia sotto il comando di Gneo Domizio Calvino (75 a.c. - 20 a.c.), partigiano di Giulio Cesare e di Ottaviano, che cercò di contrastare l'invasione di Farnace, re del Bosforo Cimmerio che aveva colto l'occasione della guerra civile per invadere il Ponto. 


RE FARNACE

DOMIZIO CALVINO

Domizio Calvino combatté in Macedonia contro Metello Scipione che durante la guerra civile scatenata da Cesare, essendo ottimate, si alleò con i nemici di quest'ultimo. Nel 49 a.c. Metello venne inviato come proconsole in Siria e l'anno seguente prese parte alla battaglia di Farsalo, dove comandò il reparto centrale dell'esercito repubblicano.

Dopo Farsalo, Metello Scipione si spostò in Africa, dove comandò un esercito insieme a Marco Porcio Catone Uticense (95 a.c. - 46 a.c.). Quando venne sconfitto nella Battaglia di Tapso cercò di scappare, ma venne catturato e si suicidò.

Domizio Calvino che si era unito intanto all'esercito di Cesare nella decisiva battaglia di Farsalo, dove aveva comandato il centro dell'esercito cesariano, e dopo la battaglia venne nominato governatore dell'Asia.
 
Calvino cercò di opporsi all'invasione di Farnace, re del Bosforo Cimmerio (attuali penisole di Crimea e di Taman) che aveva colto l'occasione della guerra civile per invadere il Ponto. Tuttavia Domizio subì una pesante sconfitta nella battaglia presso la città di Nicopoli in Armenia, posta sulla riva destra del Danubio, ad opera di Farnace II re del Ponto ( ... – 47 a.c.) nel dicembre del 48 a.c..

La legione fu quasi distrutta ma l'intervento diretto e brillantemente strategico di Cesare portò a termine rapidamente il conflitto utilizzando anche i sopravvissuti della Pontica. Infatti egli schierò le sue quattro legioni, la VI a destra, poi la legione Pontica, la legione di Deiotaro e infine la XXXVI legione sulla sinistra. 

BATTAGLIA DI ZELA


BATTAGLIA DI ZELA

L'esercito del Ponto occupava la collina dominata da Zela, e Cesare occupava un'altura vicina. Mentre i Romani stavano rinforzando la propria postazione, i nemici partirono improvvisamente contro di loro, cogliendoli alla sprovvista poiché i Romani non pensavano si potesse abbandonare una posizione vantaggiosa come quella per attaccare un accampamento in salita. 

I Romani persero molti uomini, ma Cesare riorganizzò immediatamente l'esercito ponendolo prima in linea di difesa, e poi al contrattacco schierando la VI legione a destra, poi la legione Pontica, poi la legione di Deiotaro e infine la XXXVI legione sulla sinistra. L'esercito del Ponto, di circa 20000 soldati, dovette retrocedere disordinatamente e in cinque ore di battaglia fu praticamente annientato.

L'esercito di Farnace venne dunque completamente sconfitto in quella che si chiamò la battaglia di Zela (oggi Zila) nel 47 a.c.. dove Cesare, per la rapidità della vittoria usò una frase divenuta famosa: "Veni, vidi, vici", parole che vennero poi incise su una colonna di marmo issata sul luogo della battaglia. Nonostante la sconfitta subita, per Cesare Domizio rimase un fedele amico.

Dopo questo successo la legio Pontica, dopo essere stata rimpinguata per sostituire i deceduti, fu lasciata nel Ponto (praticamente nella loro terra di origine il che non poteva che far piacere)  sotto il comando di Celio Viniciano, già tribuno della plebe dal 53 a.c., come nuovo legato nella regione. Oggi a Monte Porcio Catone si conserva un mausoleo dedicato a Celio Viniciano dalla moglie Ospilia.


BATTAGLIA DI AZIO


BATTAGLIA DI AZIO

Si pensa che la legione Pontica abbia partecipato alla battaglia di Azio del 31 a.c., quando Marco Antonio (83 - 30 a.c.), già luogotenente fidato di Gaio Giulio Cesare, venne sconfitto da Ottaviano Augusto (63 a.c. - 14 d.c.), il quale rimase padrone incontrastato del mondo romano. 

La battaglia, combattuta il 2 settembre del 31 a.c., che pose in campo 21 legioni da parte di Ottaviano e 30 legioni da parte di Antonio, fu un aspro confronto navale che concluse la guerra civile tra Ottaviano e Marco Antonio, alleato di Cleopatra 70  a.c. - 30 a.c.).

La battaglia navale fu vinta dalla flotta di Ottaviano guidata da Marco Vipsanio Agrippa, soprattutto perchè Marco Antonio si fece convincere da Cleopatra a rinunciare al combattimento, con esito ancora incerto, e a fuggire con il tesoro dell'esercito verso l'Egitto con una parte delle navi.



LO SCIOGLIMENTO

Sempre che non sia accaduto prima, la legione fu sciolta negli anni compresi tra il 30 ed il 14 a.c., quando Ottaviano mandò in congedo tra i 105.000 ed i 120.000 veterani.


BIBLIO

- Giulio Cesare - Commentarii de Bello Civili -
- Augusto - Res Gestae Divi Augusti - III -
- Aulo Irzio - Bellum Alexandrinum -
- J.R.Gonzalez - Historia del las legiones romanas - Madrid - 2003 -
- H.Parker - Roman legions - Cambridge - 1958 -
- L.Keppie - The making of the roman army - Oklahoma -1998 -

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