ANDRONICO II (1259 - 1332)



ANDRONICO II

Nascita:
Nicea, 25 marzo 1259
Morte: Costantinopoli, 13 febbraio 1332
Regno: 1282 -
Padre: Michele VIII Paleologo
Madre: Teodora Ducas Vatatzina, nipote di Giovanni III Ducas Vatatze
I Moglie: Anna d'Ungheria, morta nel 1281
Figli:
- Michele IX Paleologo, coimperatore dal 1294 al 1320;
- Costantino Paleologo fu despota.
II Moglie: Violante di Monferrato, figlia di Guglielmo VII, sposata nel 1284,
Figli:
- Giovanni Paleologo, (1286 c.-1308), fu despota;
- Teodoro I Paleologo, marchese del Monferrato, tra il 1306 e il 1338;
- Demetrio Angeloducas Paleologo (morto dopo il 1343), fu despota;
- Bartolomeo Paleologo, morto giovine;
- Isacco Paleologo, morto giovine;
- Teodora Paleologa, morta giovine;
- Simonida Paleologa (1294, morta dopo il 1336), sposò il re serbo Stefano Uroš II Milutin, senza figli
Figli illegittimi:
- Irene Paleologa, sposò Giovanni II Ducas, despota della Tessaglia;
- Maria Paleologa sposò Toqta, khan dell'Orda d'Oro;
- Figlia sconosciuta, nota come Despina Kathun, che sposò Oljeitu, khan del Ilkanato.



Andronico II Paleologo (in greco Ανδρόνικος B' Παλαιολόγος) è stato un imperatore bizantino e basileus dei romei dal 1272 fino al 1328. Era figlio secondogenito di Michele VIII Paleologo e Teodora Ducas Vatatzina, nipote di Giovanni III Ducas Vatatze. Venne acclamato co-imperatore nel 1261, dopo che suo padre aveva riconquistato Costantinopoli all'impero latino, ma fu coronato ufficialmente solo nel 1272.

Andronico era profondamente religioso, interessato alla cultura, alla scienza e alle controversie teologiche e pronto a seguire i consigli dei propri ministri, in particolare di Teodoro Mouzalon, Teodoro Metochite, scrottore, mecenate e filosofo e Niceforo Gregora, storiografo.

Nel 1278 Michele VIII inviò il figlio e co-reggente in Asia Minore contro le incursioni turche lungo la valle del fiume Meandro: insieme al gran domestico Michele Tarcaniote, Andronico dette ottimi risultati riuscendo a respingere i turchi e a riconquistare la città di Tralles, ribattezzata "Andronicopoli".



IL REGNO

L'11 dicembre 1282, Michele VIII morì e il ventiquattrenne Andronico salì al trono, trovando le finanze dello stato seriamente compromesse per i lunghi anni di guerra contro i Latini, i Veneziani, il Regno di Sicilia ed i Turchi. Per giunta le tasse gravavano pesantemente sui sudditi, riservando invece notevoli privilegi fiscali alla nobiltà, al clero e alle città marinare voluti da Michele VIII.

In secondo luogo ai confini europei così come a quelli asiatici aumentava la pressione dei popoli confinanti, con frequenti infiltrazioni e saccheggi nelle province imperiali. Infine la politica unionista nei confronti del clero romano e la concessione dell'eredità della pronoia e di e alle città marinare da parte di Michele VIII indebolito la posizione del governo imperiale, approfondito i conflitti sociali con riflessi negativi anche sul gettito delle imposte fondiarie e dei dazi.

L'imperatore nel 1283 convocò il Concilio di Brussa, a seguito del quale dispose il ripudio dell'unione e fece richiamare il popolare Patriarca Giuseppe I, esiliato alcuni anni prima in un monastero a causa della sua opposizione alla politica religiosa del primo Paleologo

Poi nel 1290 Andronico, in visita al monastero in cui era stato relegato l'ex imperatore deposto ed accecato chiese perdono a Giovanni IV Lascaris, per quanto il padre gli aveva fatto ventinove anni prima. Lo scisma si risolse nel 1310 con la promulgazione di una Bolla imperiale che sancì l'unità della chiesa ortodossa.

Nel 1295, dichiarò collega il primogenito Michele IX; e dopo la morte di lui, nel 1320, ebbe collega il figlio di Michele, Andronico III. Tutti i tentativi della seconda consorte di frazionare lo stato a favore dei figli di secondo letto furono da lui respinti.



I PROVVEDIMENTI

- Cercò di ridurre le spese militari licenziando quasi tutte le truppe mercenarie di terra e di mare, ma
in seguito riarmò una flotta di 20 vascelli e un corpo militare permanente di 3.000 cavalieri, cui affiancare reclute tratte dalla popolazione cittadina.

- Fissò definitivamente il valore dell'hyperperyon a 12 carati ed introdusse una nuova moneta in argento, il basilikon, equivalente ad un dodicesimo dell'hypeperyon ovvero ad un ducato veneziano, ma in seguito dovette svalutarlo.

- Riorganizzò il sistema tributario con un'imposta in natura sui prodotti agricoli.

- Limitò le immunità di cui godevano nobili ed ecclesiastici e cercò di migliorare la riscossione dei medesimi, riuscendo ad aumentare gli introiti. 

- Cercò di combattere il fenomeno di feudalizzazione dell'impero bizantino, dovuto in particolare all'influenza culturale del mondo latino e alla concessione dell'ereditarietà della pronoia, con esiti alterni. Infatti, nonostante le pressanti richieste della seconda moglie Violante di Monferrato, respinse ogni ipotesi di dividere l'impero o concedere territori ad ognuno dei figli e, nel 1295, associò al trono il figlio primogenito Michele IX Paleologo, a cui affidò il comando dell'esercito; l'imperatrice infine decise di abbandonare la capitale e si ritirò a Tessalonica.

- Sostituì i governatori con mandato annuale con l'"epitropos", dotato di un mandato più ampio e competenze maggiori, concesse importanti privilegi commerciali al porto di Malvasia per contrastare la potenza economica delle Repubbliche italiane.

- Nella riforma giudiziaria del 1296 istituì un Tribunale supremo, con dodici giudici selezionati tra i senatori ed i chierici, i cui giudizi erano inappellabili ed universalmente valide.


LE GUERRE


ASIA MINORE

- A differenza del padre, Andronico II riconobbe la gravità della situazione in Asia minore e cercò con ogni mezzo di cacciare i turchi ottomani, per cui volle spostare la sua corte in Asia Minore, a Nicea, per meglio sorvegliare la costruzione di fortificazioni e sollevare il morale delle truppe, ma nel 1293 dovette rientrare precipitosamente a Costantinopoli per un tentativo di colpo di stato del fratello Costantino Paleologo con la complicità del generale Michele Strategopulo.

- A seguito della congiura, l'imperatore ripristinò gli acriti, soldati scelti di cavalleria leggera, a guardia delle frontiere anatoliche orientali dell'Impero bizantino, e ordinò al generale Alessio Filantropeno il di scacciare i turchi dalla valle del Meandro. Questi riuscì a riconquistare la Lidia e la città di Mileto ma  nel 1295 il generale cercò di aspirare al soglio imperiale e venne accecato.

- Nel 1298 fu nominato Giovanni Tarcaniote il quale riuscì a consolidare il dominio bizantino in Asia Minore, grazie anche ad un'abile riorganizzazione dell'amministrazione locale e alla redistribuzione di numerose proprietà in pronoia tra i soldati; iniziative ferocemente ostacolate dal clero e dalla nobiltà che indussero l'imperatore a richiamare il saggio generale.

- Nel 1302 Andronico decise di inviare il proprio figlio e co-imperatore Michele IX con un contingente di mercenari mongoli ed alani: il co-imperatore ottenne alcuni successi iniziali, avanzando fino alla città di Magnesia ma quando un contingente di 2.000 alani, partito da Nicomedia, fu sconfitto nella battaglia di Bafeo, Michele si ritirò in Bitinia.



I BALCANI

Dopo il ripudio della politica unionista, Andronico nel 1284, in seconde nozze, sposò Violante, figlia del marchese Guglielmo VII del Monferrato, alla quale il marchese trasferì i suoi diritti sul Regno di Tessalonica.

Tuttavia la nascente potenza serba riuscì ad assicurarsi Durazzo per cui Andronico II, dopo una fallita spedizione militare, inviò una delegazione di pace, offrendo in sposa al re serbo Stefano Milutin sua sorella Eudocia che però rifiutò categoricamente, per cui l'imperatore fu costretto ad offrire sua figlia Simonis. Dovette poi restituire all'Impero Bulgaro nel 1304, le città di Anchialo e di Mesembria.



LE REPUBBLICHE MARINARE

Nel 1294, esplosero le ostilità tra le repubbliche marinare, e Andronico si dichiarò neutrale ma nel 1296, la flotta veneziana attaccò il quartiere di Galata, e dal momento che il Basileus aveva accolto i genovesi entro le proprie mura, gli stessi sobborghi di Costantinopoli, vennero attaccati dai veneziani.

Infine i Genovesi firmarono una pace con i Veneziani, abbandonando i propri alleati bizantini per cui i Veneziani riconquistarono le Cicladi e l'Eubea e si spinsero, nel 1302, fin sotto le mura della Capitale. Dovette allora concedere a Venezia il rinnovo di tutte le concessioni precedenti, il risarcimento dei danni subiti e il possesso le isole conquistate.

Ma nel 1304, a seguito delle infiltrazioni turche, il basileus dovette cedere in feudo la città di Focea e l'Isola di Chio a Benedetto Zaccaria, Ammiraglio di Ventura, mentre l'isola di Rodi, dopo un'aspra resistenza, fu conquistata nel 1307 dall'Ordine dell'Ospedale, cioè gli ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, detti poi anche di Rodi o di Malta, un ordine religioso cavalleresco.



LA COMPAGNIA CATALANA

Nel 1302 giunsero a Costantinopoli due inviati di Ruggero da Fiore, mercenario al servizio del re Federico III d'Aragona, che offrivano ad Andronico II il servizio della Compagnia Catalana, forte di 6.500 uomini. Andronico II accettò ed offrì a Roger de Flor il titolo di Megas Dux e di Cesare, insieme alla mano della nipote Maria Asen.

Nel 1304, Roger de Flor condusse la compagnia a Filadelfia, Mileto ed Efeso, riuscendo a liberare le città dai turchi, ma i catalani saccheggiarono la città di Magnesia. Nel 1305, il co-imperatore Michele IX, temendo gli eccessi e il potere dei catalani, organizzò una congiura facendo uccidere Ruggero da Fiore insieme a diversi ufficiali ma gran parte delle truppe fuggirono a Gallipoli.

Michele IX si battè coraggiosamente in prima fila contro i mercenari presso la fortezza di Apros, ma, fu ferito e l'esercito dovette retrocedere a Didymoticon. L'imperatore riuscì a richiamare i catalani a svernare in Europa ma dovette assistere impotente ai feroci saccheggi dei catalani sulla popolazione della Tracia finché, nel 1308, si rivolsero a Tessalonica che non riuscirono però ad occupare, ritirandosi in Beozia, ove costituirono un principato indipendente.


GLI ANGIOINI

Nel 1306, Filippo d'Angiò, alleatosi con i cattolici d'Albania, si impadronì di Durazzo e tentò di conquistare il Despotato d'Epiro, e i governatori di Tessalonica e di Sardi gli giurarono fedeltà, insieme ai Catalani della Tessaglia. La morte di Caterina di Courtenay, privò Carlo di Valois di ogni pretesto "legittimista".

l'Impero Bizantino divenne però l'obiettivo di Carlo di Valois, fratello del Re di Francia Filippo IV il Bello, e marito di Caterina di Courtenay, legittima erede delle pretese latine su Costantinopoli. Nel 1306 concluse un accordo con la Repubblica di Venezia, l'anno seguente ottenne l'appoggio di Papa Clemente V che scomunicò il Basileus.

Perso l'appoggio dei Catalani, Venezia stipulò una tregua decennale con Andronico mentre il re di Serbia inviò perfino un esercito di 2.000 soldati a sostegno dell'Imperatore nelle sue campagne in Anatolia contro i Turchi. Così si esaurirono i tentativi di conquista degli Angioini.

Nel 1318 il Despota d'Epiro fu assassinato dal nipote Nicola Orsini, nemico degli angioini, che usurpò il trono ed accettò la supremazia del Basileus dietro il riconoscimento del titolo di Despota ed un matrimonio con la famiglia imperiale. 

Con il ritiro dei Catalani, l'intera Valle del Meandro in Asia Minore fu occupata dai turchi del principato di Mentese. Andronico II chiese aiuto al Khan Mongolo Oljeitu, a cui aveva dato in sposa una figlia naturale: il Khan, nel 1308, inviò un poderoso esercito che recuperò per i bizantini numerose città in Bitinia e annientò un distaccamento del Sultano ottomano Osman I.



LA MORTE

Andronico ebbe forti contrasti con la seconda moglie e col nipote Andronico III, figlio primogenito del co-imperatore Michele IX, a causa dei rimproveri per la vita frivola di quest'ultimo.

Soprattutto quando il giovane nipote, geloso di un'amante, ordinò ai suoi uomini di tendere un agguato al rivale ma costoro assassinarono, per errore, il fratello del loro padrone, Manuele. Ricevuto la notizia, Michele IX morì di emorragia cerebrale ed Andronico II, furioso per la perdita di un nipote e del figlio, diseredò Andronico III.

Il giovane Andronico cercò allora consensi con la promessa di ridurre la pressione fiscale, ottenendo in appannaggio la Tracia e la Macedonia. Nel 1325, Andronico divenne co-imperatore da parte del nonno ma l'anno dopo, alla notizia dell'assedio di Brussa da parte degli ottomani Andronico voleva inviare rinforzi ma l'imperatore, consapevole della pericolosità della spedizione, rifiutò.

Il nipote dopo aver ottenuto il sostegno della Macedonia e di Tessalonica, vi si recò, nel gennaio 1328, per farsi ufficialmente incoronare come Andronico III. Nel maggio 1328, Andronico III entrò in città ma consentì al nonno di restare a palazzo; due anni più tardi, però, il vecchio imperatore si ritirò in un monastero dove morì il 13 febbraio 1332.



IL GIUDIZIO

Fu un leader volenteroso, desideroso di migliorare il suo Impero, ma con grossi errori, come lo smantellamento delle forze armate, forse troppo preoccupato della sua religione e della sua anima, ma comunque con una pesante eredità lasciatagli da altri.



BIBLIO

- Georgio Pachimere - Histoire. De Michaele et Andronico Paeologis - I. Bekker - 1855 -
- Niceforo Gregora - Histoire. Byzantina Historia - L. Shopen - 1829-55 -
- Gerhard Herm - I bizantini - Milano - Garzanti - 1985 -
- John Julius Norwich - Bisanzio - Milano - Mondadori - 2000 -
- Alain Ducellier, Michel Kapla - Bisanzio (IV-XV secolo) - Milano - San Paolo - 2005 -
- Giorgio Ravegnani - Bisanzio e Venezia - Milano - Il Mulino - 2006 -
- Charles Diehl - Figure bizantine - introduzione di Silvia Ronchey - Einaudi - 2007 -


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