LAGHETTO DI VILLA BORGHESE |
Villa Borghese fu commissionata dal Cardinale Scipione Borghese, nipote del pontefice Paolo V, e fu realizzata nei primi decenni del Seicento. Nel 1605 la tenuta, già di proprietà della famiglia Borghese, occupava inizialmente solo gli antichi Horti di Lucullo sul Colle del Pincio. II cardinale Scipione Borghese, acquisendo vigne e terreni attigui, cominciò a trasformarla nel più vasto parco di Roma con l'obiettivo di renderlo il simbolo del potere e della ricchezza della famiglia Borghese.
La più bella e grandiosa villa romana sorgeva nel punto dove l'Acqua Vergine usciva dal condotto sotterraneo per attraversare su arcate il Campo Marzio: erano gli Horti di Lucullo, che occupavano intorno al 60 a.c. l'area dove oggi si ergono il colle pinciano con la Ss.Trinità dei Monti e la Piazza di Spagna con la sua splendida gradinata.
Fu una delle ville che Lucrezio definì "Le tranquille dimore degli Dei", che si estendevano dalla sommità della collina, a partire dalla Salaria Vetus (Porta Pinciana), verso nord, anche nelle aree oggi occupate dai giardini pubblici attuali (Villa Borghese, Giardino del Lago), sino al Muro Torto.LUCIO LICINIO LUCULLO
Lucio Licinio Lucullo, valentissimo generale romano sotto Silla, (117-56 a.c,) poi console, amico di Cicerone ma nemico di Pompeo, aveva inventato il modello di “giardino del piacere” allorché abbandonò la vita pubblica disgustato dopo che il suo rivale “Pompeo lo defraudò del credito che egli aveva acquisito con le conquiste di Roma in Oriente.”
"Ma ciò, che merita maggiormente di essere in questo luogo osservato, è un grandioso avanzo di villa Romana antica, chiamato le grotte di Lucullo, e consistente, secondo il solito delle ville antiche, in lunghi portici a più piani, con molte camere, ed inoltre ha un piano sotterraneo forse per ergastolo degli schiavi, il quale riceveva la luce dalle volte, come in altre fabbriche di questa natura si osserva. Queste rovine occupano un lungo tratto, e per la loro situazione possono avere appartenuto alla villa di Lucullo, come il nome volgare le chiama."
Repubblica (16 maggio 2007):
" Una importante scoperta è avvenuta nella zona di Piazza di Spagna, a circa nove metri sotto il livello stradale nel corso di lavori di ristrutturazione che riguardavano la Biblioteca Hertziana. I primi ritrovamenti durante i lavori di scavo sono stati alcuni mosaici che decoravano il ninfeo, un’ampia grotta artificiale con giochi d’acqua che faceva parte di un’ampia opera al centro di quelli che un tempo erano stati i famosi giardini di Lucullo, i cosiddetti Horti Luculliani.
Successivamente sono apparse delle sculture e i resti di varie statue, fra cui la testa marmorea di una Venere. Un putto, pingue e variopinto, cavalca sicuro un grosso e scuro delfino. Ecco allora il muro di terrazzamento fatto sotto Lucullo, che fu trasformato in ninfeo, attraverso l'apertura di absidiole, intorno al 47 d.c., dal nuovo proprietario, Valerio Asiatico.
Sempre d'età claudia sono le statue di ninfe (di cui s´è persa la traccia) e il mosaico col putto. Del II sec. è l'aggiunta dell'emiciclo opposto e risale invece al IV sec. la vasca al centro, sul fondo della quale ci sono il giallo antico, il cipollino e il pavonazzetto: i marmi di riuso. Scavi, e novità, non sono finiti, si scenderà di altri 3-4 metri.
I giardini da sogno di Roma, dalla Repubblica all´Impero, dagli Horti Luculliani alla Domus Pinciana, durarono fino al VI secolo, quando Belisario li scelse come sua residenza. Dal gigantesco paradiso cantato da Plutarco, sono riapparse negli anni scorsi architetture e statue. Alla ricostruzione dei giardini sul Pincio concorre anche di una quarantina di vasi interrati che, allineati, costituivano l´aiuola su via Sistina. "
PRIGIONIERO DACE VANDALIZZATO - COLLEZ. CARD. SCIPIONE BPRGHESE |
Dunque della grandiosa villa di Lucullo i pochi resti ancora visibili si trovano nei sotterranei del Convento del Sacro Cuore e sotto villa Medici. Nel II e III secolo gli horti erano proprietà della Gens Acilia, anche se la loro villa, e quelle più tarde degli Anicii e dei Pincii (che diedero il nome al colle), dovettero occupare la parte più settentrionale della collina. Un resto delle loro sostruzioni è il cosiddetto Muro Torto, databile alla fine dell'età repubblicana e che fu poi incluso nella cinta delle Mura Aureliane.
I ruderi degli Horti Luculliani e degli Horti Aciliorum devono avere restituito non pochi oggetti di scavo, vista la cura con la quale i Garzoni inseriscono la clausola di riserva negli atti enfiteutici di aree fabbricabili, specialmente a partire dall'anno 1553.
Vacca, Mem. 43.
Nell'Ottocento Camillo e Francesco Borghese ampliarono la superficie del parco ma finalmente nel 1903 la Villa romana fu acquistata dallo Stato italiano e adibita a parco pubblico.
- il Giardino del Lago dove è possibile noleggiare barche e ammirare, al centro del laghetto, il Tempio dedicato ad Esculapio e, lungo le sponde, la Meridiana e la Fontana dei Satiri.
- Il preziosissimo Museo Etrusco di Villa Giulia.
- I Giardini Segreti (Giardino dell'Uccelliera, Giardino Vecchio, Giardino Meridiano e Giardino della Coltivazione) ricostruiti sulla base di documentazione storica e iconografica.
- Piazza di Siena così chiamata in onore della città d'origine della famiglia Borghese, sede del Salone Internazionale del Cavallo, dove si tengono eventi e concerti.
- Il Casinò Borghese di Vasanzio, in cui ha sede la Galleria Borghese.
- La Fortezza oggi sede del Museo Canonica.
- Il Parco dei Daini.
- la Pinacoteca d'Arte Moderna.
- A. Moneti - Forma e posizione della villa degli «Horti Lucullani» secondo i rilievi rinascimentali. La loro influenza sui progetti del Belvedere e delle ville Madama, Barbaro e Aldobrandini - in Palladio 13 - 1994 -
- D. Montelatici - Villa Borghese fuori Porta Pinciana - Roma - 1700 -
- A. Campitelli - Villa Borghese. Da giardino del principe a parco dei romani - Roma - 2003 -
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