IL GENERALE |
Nome: Aulo Gabinio, in latino Aulus Gabinius
Nascita: ...
Morte: 47 a.c.
Moglie: Lolla
Figlio: Aulo Gabinio
Professione: generale dell'esercito
Aulo Gabinio è stato un militare, politico e senatore romano, fra i più importanti del periodo che precedette la guerra civile tra Cesare e Pompeo, probabilmente lo stesso Gabinio che partecipò come tribunus militum alla I Guerra Mitridatica, sotto il comando del proconsole, Lucio Cornelio Silla, nell'87-84 a.c.. Sembra fosse di fazione "populares".
LA LEGGE GABINIA
Nel 61, Gabinio divenne pretore e organizzò giochi sontuosi. Nel 58 a.c., divenne console insieme al collega con Lucio Calpurnio Piso Cesonino (la cui figlia sposò Giulio Cesare), potendo così favorire, insieme al collega, l'azione del tribuno della plebe Publio Clodio Pulcro contro Cicerone, costretto all'esilio per aver illegalmente condannato a morte dei cittadini romani che avevano partecipato alla congiura di Catilina (63 a.c.). Il tutto voluto e organizzato da giulio Cesare che voleva disfarsi di un avversario tanto accanito e provvisto di così convincente eloquenza.
Nel 57 a.c. Aulo Gabino ottenne il governo della provincia di Siria, dove represse la rivolta dei giudei e restituì a Ircano il suo ruolo di sommo sacerdote a Gerusalemme, introdusse importanti cambiamenti nel governo della Giudea e ricostruì molte città.
- Cassio Dione Cocceiano - Storia romana - XXXVII e XLII -
- Appiano - Guerra illirica -
- Cesare - De bello civili - II -
- Cicerone - Epistulae ad Atticum - VI XI -
- Flavio Giuseppe -Antichità giudaiche - libro XIV -
- G. Stocchi - Aulo Gabinio e i suoi processi - Salvadore Landi - Firenze - 1892 -
- R.S. Williams - The Role of Amicitia in the Career of A. Gabinius - Phoenix - 1978 -
- H.E. Butler - M. Cary, Gabinius and his Governorship in Syria, in H.E. Butler - Oxford - 1924 -
- E. Matthews Sanford -The Career of Aulus Gabinius - «Trans. Proc. Am. Philol. Ass.» - 1939 -
Il suo nome fu reso celebre dalla Lex Gabinia, ovvero la "Lex de piratis persequendis", con la quale, come tribuno della plebe, nel 67 a.c. propose, e fece approvare, di concedere a Pompeo Magno i più ampi poteri possibili per condurre la guerra contro i pirati che ormai da decenni affliggevano il Mar Mediterraneo e le sue coste.
Il decreto provocò fortissime proteste e tensioni dato che avrebbe concentrato nelle mani di un solo uomo un forte potere: massima libertà operativa, un'armata di 500 navi, 5.000 cavalieri e un totale di 30 legioni. La legge passò grazie all'appoggio politico di Cesare e Cicerone, che, pur dichiarandosi consapevoli dell'illegalità della legge, la ritenevano necessaria.
LEGATO DI POMPEO
L'anno seguente, Gabinio seguì come legato Pompeo, che dopo aver piegato in soli tre mesi le resistenze dei pirati, con il mandato conferitogli dalla Lex Manilia (altra legge sulla falsariga delle Gabinie) aveva aggredito Mitridate re del Ponto in Asia. Prese quindi parte alla fase finale della III Guerra Mitridatica, spingendosi come legatus di Pompeo oltre l'Eufrate, fino al Tigri.
Plinio il Vecchio e pure altri storici antichi, sostenevano che sia il Tigri che l'Eufrate sfociassero direttamente nel mare, la cui linea di costa era allora molto più arretrata di quella attuale, senza confluire l'uno nell'altro come nella situazione odierna.
CONTRO CICERONE
GOVERNATORE DELLA SIRIA
Nel 57 a.c. Aulo Gabino ottenne il governo della provincia di Siria, dove represse la rivolta dei giudei e restituì a Ircano il suo ruolo di sommo sacerdote a Gerusalemme, introdusse importanti cambiamenti nel governo della Giudea e ricostruì molte città.
Ircano si rifugiò a Gerusalemme, ma dovette arrendersi dopo che suo fratello Aristobulo, che l'aveva spodestato, riuscì a prendere il Tempio. I due fratelli concordarono un trattato di pace in base al quale Ircano doveva rinunciare al trono e al sommo sacerdozio, pagato però come sommo sacerdote.
Quando nel 63 a.c. Pompeo giunse in Siria, entrambi i fratelli lo invitarono a sostenerli ma egli scelse Ircano, in quanto un alleato più affidabile per la Repubblica. Aristobulo si rinchiuse nella fortezza di Alexandrium, ma quando giunsero le legioni romane, si arrese e consegnò Gerusalemme.
I suoi seguaci però non vollero aprire le porte della città per cui i Romani assalirono Gerusalemme, danneggiando sia la città che il Tempio. Aristobulo fu inviato prigioniero a Roma, Ircano ridivenne Sommo sacerdote, ma il potere rimase nelle mani dei Romani, che nominarono Antipatro procuratore della Giudea.
IN EGITTO
Nel 55 a.c., Aulo Gabino fu mandato in Egitto da Pompeo, rimettendo sul trono lo spodestato Tolomeo XII Aulete, mentre la Siria era stata devastata dai predoni e Alessandro, fratello di Aristobulo, aveva preso le armi per strappare a Ircano II il titolo di sommo sacerdote.
Nel 55 a.c., Aulo Gabino fu mandato in Egitto da Pompeo, rimettendo sul trono lo spodestato Tolomeo XII Aulete, mentre la Siria era stata devastata dai predoni e Alessandro, fratello di Aristobulo, aveva preso le armi per strappare a Ircano II il titolo di sommo sacerdote.
IL PROCESSO
Gabinio lasciò ad Alessandria i Gabiniani, un'unità militare terrestre romana, dal 55 al 47 a.c. per proteggere Tolomeo poi nel 54 lasciò il governatorato al suo successore, Marco Licinio Crasso. Tornato a Roma, fu sottoposto a tre processi per concussione (estorsione per mezzo della sua carica), di cui almeno uno per l'accusa di Gaio Memmio Geminus, per cui fu condannato, esiliato e i suoi beni vennero confiscati.
Gabinio lasciò ad Alessandria i Gabiniani, un'unità militare terrestre romana, dal 55 al 47 a.c. per proteggere Tolomeo poi nel 54 lasciò il governatorato al suo successore, Marco Licinio Crasso. Tornato a Roma, fu sottoposto a tre processi per concussione (estorsione per mezzo della sua carica), di cui almeno uno per l'accusa di Gaio Memmio Geminus, per cui fu condannato, esiliato e i suoi beni vennero confiscati.
Dopo la vittoria di Cesare su Pompeo a Farsalo (9 agosto del 48 a.c.), i Pompeiani, guidati da Marco Ottavio, andarono nell'Illirico per combattere i Cesariani. Cesare inviò contro di loro, due legioni sotto il comando di un certo Lucio Cornificio come questor pro praetore che battè i Liburni in uno scontro navale.
GENERALE DI CESARE
Aulo Gabinio offrì allora i suoi servigi a Cesare che lo pose a capo di quindici coorti (delle legioni XXXI e XXXII) e 3000 cavalieri, con cui Gabinio si incamminò via terra girando intorno all'Adriatico, cosa assolutamente inedita.
Gabinio, dopo essere penetrato nel territorio dei Delmatae, lungo il fiume Cigola (Čikola) nei pressi di Synodion, subì una dura sconfitta, perdendo cinque delle sue coorti e i rispettivi vexilla. Continuò però la sua avanzata fino a Salona nell'inverno del 48-47 a.c. perdendo ancora 4 tribuni, 38 centurioni e 2.000 legionari.
Secondo Appiano gli Illiri, temendo di venire distrutti da Cesare per quello che avevano fatto qualche anno prima, attaccarono e distrussero buona parte dell'esercito romano penetrato nei loro territori, ad eccezione di Gabinio e di pochi sopravvissuti.
LA MORTE
Gabinio, all'inizio dell'anno, forse a causa del dolore dei gravi rovesci di guerra, dovuti non alla sua incapacità ma all'ostilità dei territori, morì dopo una lunga malattia (47 a.c.). Morì così un bravo generale che si autodistrusse per la bramosia di denaro.
BIBLIO
- Cassio Dione Cocceiano - Storia romana - XXXVII e XLII -
- Appiano - Guerra illirica -
- Cesare - De bello civili - II -
- Cicerone - Epistulae ad Atticum - VI XI -
- Flavio Giuseppe -Antichità giudaiche - libro XIV -
- G. Stocchi - Aulo Gabinio e i suoi processi - Salvadore Landi - Firenze - 1892 -
- R.S. Williams - The Role of Amicitia in the Career of A. Gabinius - Phoenix - 1978 -
- H.E. Butler - M. Cary, Gabinius and his Governorship in Syria, in H.E. Butler - Oxford - 1924 -
- E. Matthews Sanford -The Career of Aulus Gabinius - «Trans. Proc. Am. Philol. Ass.» - 1939 -
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