LUGDUNUM - LIONE (Francia)



TEATRO DI LUNGDUNUM

Nel trattato De fluviis dello Pseudo-Plutarco, la fondazione di Lugdunum è così descritta:
«L'Arar è un corso d'acqua della Gallia celtica, così chiamato fino alla sua riunione con il Rodano (…) Nei pressi di questo fiume si alza un monte chiamato Lougdounon; ha cambiato nome per il seguente motivo: Mômoros e Atepomaros, cacciati dal potere da Seseroneus, si stabilirono su questa collina, obbedendo ad un oracolo, per fondarvi una città. Quando scavavano le fondamenta, d'un colpo apparvero dei corvi, volando d'ogni lato, che riempirono gli alberi. Allora, Mômoros, esperto nei presagi, chiamò questa città Lougdounon. In effetti, nel loro dialetto, il corvo si chiama lougos e una collina dounon come scrive Clitofone nel libro 13 delle fondazioni urbane.»
(Plutarco, De fluviis, VI)

Prima della fondazione romana, il sito era occupato sin dal VI secolo a.c. da popolazioni locali e secondo la leggenda avrebbe avuto due fondatori, entrambi appartenenti al popolo dei Celti: il druido Momoros ed il re Atepomaros. 

COME APPARIVA IN EPOCA ROMANA

IL NOME

Il nome Lugudunum appare sul mausoleo di Lucio Munazio Planco (... - 90 a.c.) a Gaeta, confermando che Lugudunum sia l'antico nome di Lugdunum, come sostenuto da Cassio Dione nel III secolo, proveniente dal celtico Lugudunon, (duno = fortezza, collina, e Lugus = Dio supremo della mitologia celtica), cioè "collina, fortezza del Dio Lugus". La città era situata a ovest della confluenza del Rodano e della Saona, sulle alture di Fourvière. 

- In 50 anni Lugdunum aumentò dimensioni e importanza, diventando il centro amministrativo della Gallia romana e della Germania. Alla fine del regno di Augusto, Strabone descrisse Lugdunum come l'incrocio di quattro strade principali (la Via Agrippa): a sud verso Narbonensis, Massilia e l'Italia, a nord verso il fiume Reno e la Germania, a nord-ovest verso il mare (il Canale della Manica), e a ovest verso Aquitania.

La vicinanza alla frontiera con la Germania rese Lugdunum strategicamente importante per i successivi quattro secoli, come punto di sosta per l'ulteriore espansione romana in Germania. Fu importante nella metà occidentale dell'Impero Romano per secoli e vi nacquero due imperatori: Claudio e Caracalla. I cittadini erano amministrativamente assegnati alla tribù dei Galeriani. 

- Nel 44 a.c., dieci anni dopo la conquista della Gallia, Giulio Cesare fu assassinato e scoppiò la guerra civile. Secondo lo storico Cassio Dio, nel 43 a.c., il Senato romano ordinò a Munatius Plancus e a Lepidus, governatori rispettivamente della Gallia centrale e transalpina, di fondare una città per un gruppo di rifugiati romani che erano stati espulsi da Vienne, a circa 30 o 20 miglia a sud, dagli Allobroges accampati alla confluenza dei fiumi Saône e Rhône. Di ciò esistono pure prove epigrafiche  e Dio Cassio disse che si voleva impedire loro di unirsi a Marco Antonio. Prove epigrafiche suggeriscono che Munatius Plancus fu il principale fondatore di Lugdunum.

ODEON DI LUGDUNUM

LA FONDAZIONE

Secondo una tradizione i coloni romani vennero cacciati da Vienne, a circa 100 km a sud, durante l'insurrezione di Catugnato nel 62 a.c. e si stabilirono presso l'emporio alla confluenza del Rodano con l'Arar, gestito da compatrioti romani.

Per evitare un nuovo scontro con gli Allobrogi, ma senza danneggiare i veterani di Cesare, a cui erano state promesse terre da colonizzare, Planco propose ai rifugiati di rimanere a Lugdunum e ottenne dal Senato di poter fondare una colonia per loro.

La nuova colonia fu chiamata Colonia Copia Felix Munatia Lugudunum, con gli epiteti Copia l'Abbondanza, Felix la Fortunata e Munatia dal nome del suo fondatore. La fondazione rituale avrebbe avuto luogo il 9 o il 10 ottobre dell'anno 43 a.C. La sua locazione corrispondeva al sito gallico dove il governatore romano della Gallia Comata, Lucio Munazio Planco fondò la colonia augusta, che diventerà la capitale della Gallia Lugdunensis nel 27 a.c. e poi l 'attuale città di Lione. 

« Ho spesso visto città rovinate dalle fiamme, ma mai così tanto da lasciare solo alcune vestigia di quanto esistesse prima... Dopo di ciò, chi crederebbe che così tanti palazzi capaci di abbellire diverse città potessero svanire in una notte... Lugdunum, che mostravamo come uno dei più bei gioielli della Gallia, oggi si cerca e non si trova più »

La città si estende in quattro zone precise: 

LE TERME ROMANE DI LUGDUNUM

LA CITTA' ALTA 

- luogo della fondazione iniziale, con un foro, un decumano (la via Aquitania) e un cardo, un palazzo imperiale, dei templi, un circo e una cinta muraria di età augustea. Il foro è situato sotto l'attuale basilica di Notre-Dame de Fourvière ed include il tempio di Giove capitolino, dedicato alla triade capitolina (Giove, Giunone e Minerva), una curia dove si riuniva il senato, una basilica, sede del potere giudiziario.

Il teatro passa da una capacità iniziale di 4 500 a 10 700 posti sotto Adriano. Nel 160 Antonino Pio ci aggiunge un odeon pavimentato di marmo dedicato alla musica da 3 000 posti. Un circo viene edificato in legno nel vallone di Trion, vicino alle necropoli. Un mosaico, conservato al museo gallo-romano di Fourvière, rappresenta il circo antico di Lugdunum ed i giochi che vi si svolgevano.

Almeno tre dei quattro acquedotti romani terminano nella città alta: quello della Brévenne, dell'Yzeron e del Gier. Sui terrazzamenti sono state rinvenute delle case e le terme. All'esterno del pomerium vi erano altre zona abitate, come le canabae, il quartiere attinente al Santuario federale delle Tre Gallie e numerose ville rustiche.

BORGO CELTICO DELLE CONDATE

È il primitivo del villaggio dei Galli, più basso della città alta, dall'altro lato della Saona, ai piedi della collina de La Croix-Rousse. Dalla città alta vi si giunge attraverso una ripida via sul fianco della collina e poi da un guado o un ponte sul fiume. Qui si trovano l'anfiteatro e il Santuario federale delle Tre Gallie.

Da Condate parte anche la Via del Reno, che congiunge Lugdunum alla Germania, passando per l'anfiteatro ingrandito da Adriano. Il vicino Santuario delle Tre Gallie, a cui si accede da una doppia rampa, ospita l'Altare delle Gallie: una struttura maestosa il cui basamento di marmo misura 50 m di lunghezza ed è affiancato da due Vittorie alate in bronzo dorato posate su delle colonne di granito giallo proveniente dall'Alto Egitto e che reggono grandi palme e corone anch'esse di bronzo dorato.
 
VIA DI LUGDUNUM

LE CANABAE

Una zona riservata alla popolazione civile situata fuori dagli accampamenti militari romani. Il quartiere è ricco di abitazioni civili con molti mosaici e depositi per il vino.

Le canabae ospitavano coloro che dovevano rifornire l'esercito romano: artigiani, fabbri per la realizzazione delle armi, mercanti per l'approvvigionamento alimentare, ma anche prostitute. Talvolta le famiglie dei militari.

L'ABITATO CELTICO SULLE RIVE DELLA SAONA

La riva destra della Saona, sotto la città alta, ospita un altro quartiere di abitazioni civili, un abitato gallo-romano nella parte ovest dell'isola delimitata dai due fiumi. Qui sorgeva un porto fluviale già dal II secolo.

Nella prima metà del IV secolo l'isolotto verrà collegato alla terraferma ad ovest, empiendo il braccio del fiume fra questi e la collina. Le importazioni declinano a partire dal IV secolo, ma si mantengono fino al VII secolo, durante cui si reperisce materiale proveniente dall'Africa settentrionale.


DEA VITTORIA
LE NECROPOLI

Situate lungo le vie d'accesso alla città, sono almeno sette, dell'età di Augusto e si trovano lungo la Via Aquitania, nel vallone di Trion. I romani sostituiscono le inumazioni con le cremazioni. Solo i greci che vivono a Lugdunum rifiutano la cremazione. Fino al I secolo d.c. coesistono quindi nella città due riti funerari differenti, a seconda della cultura familiare, ma alla fine del secolo anche i romani ormai cristianizzati iniziano a praticare l'inumazione


LA ZECCA

L'acquedotto dei Monti d'Oro, completato intorno al 20 a.c., fu il primo di quattro acquedotti romani che fornirono acqua alla città. Lugdunum divenne nel 15 a.c. una zecca imperiale durante il regno di Augusto, (fino al 78), a protezione della quale l'imperatore pose una coorte urbana, sostituendo le zecche in Hispania.

Fu spinto a questo per la sua posizione tra le fonti di argento e oro in Hispania e le legioni sul Reno e sul Danubio. Dopo il 12 a.c., fu l'unica zecca a produrre monete d'oro e d'argento per tutto l'Impero Romano, una posizione che mantenne fino a quando Nerone spostò la produzione di nuovo a Roma nel 64 d.c.



LA STORIA

Druso nel 12 a.c., vi fece un censimento amministrativo e dedicò un altare al patrigno Augusto alla confluenza dei due fiumi. Visse a Lugdunum tra il 13 e il 9 a.c. e nel 10 a.c. vi nacque suo figlio Claudio, il futuro imperatore Claudio e visse lì per almeno due anni. Tiberio si fermò a Lugdunum nel 5-4 a.c., e nel 21 d.c., durante una campagna contro gli Andecavi. 

Nel I secolo, Lugdunum venne visitato da Agrippa, Druso, Tiberio, Germanico e Augusto che vi andò almeno tre volte. Caio Giulio Vercondaridubno, della tribù degli Aedui, divenne primo sacerdote del nuovo santuario di culto imperiale, o il Santuario delle Tre Gallie il cui altare fu inciso con i nomi di 60 tribù galliche, e fu presente sulle monete della zecca di Lugdunum per molti anni.



TIBERIO

Sotto Tiberio, nel 19 d.c. almeno un tempio e il primo anfiteatro della Gallia (ora conosciuto come l'Amphithéâtre des Trois-Gaules) erano stati costruiti sulle pendici della collina Croix-Rousse, grazie alle donazioni di Gaio Giulio Rufo. L'anfiteatro verrà ingrandito poi negli anni 130-136. Ci sono prove di numerosi templi e santuari a Lugdunum. Dello stesso periodo data la fondazione dell'Ateneo, voluto da Augusto, che acquisisce rapidamente lustro in tutta la Gallia per l'insegnamento della letteratura, arte e scienze che vi è dispensato.

Le divinità galliche tradizionali come Sucellus che portava il mazzuolo e le Dee madri con cornucopie chiamate Matres. Gli immigrati orientali, portarono le religioni misteriche orientali nella valle del Rodano. Un importante santuario della Dea frigia Cibele fu costruito a Vienne, passando a a Lugdunum alla fine del I secolo e nel II secolo.



CALIGOLA

La visita di Caligola nel 39-40 d.c. venne documentata da Svetonio nell'allestimento degli spettacoli per intrattenere lui e il suo ospite, Tolomeo, re di Mauretania. L'imperatore mise all'asta mobili portati dal palazzo di Roma, assegnando prezzi e acquirenti. Quando volle liberarsi di Erode Antipa, re di Giudea, lo mandò in esilio a Lugdunum.

POSIZIONE DEI TEATRI

CLAUDIO

Nel 48 d.c., l'imperatore Claudio chiese al Senato di concedere agli uomini notevoli delle tre Gallie il diritto di accedere al Senato. La sua richiesta fu accolta e una targa di bronzo incisa del discorso (le Tavole Claudiane) fu eretta a Lugdunum, oggi al Museo Gallo-Romano di Lione.



NERONE

I cittadini di Lugdunum contribuirono con quattro milioni di sesterzi al recupero dopo il Grande Incendio di Roma del 64 d.c.. Nello stesso anno, la zecca di Lugdunum fu chiusa e la produzione spostata a Roma. Pochi anni dopo, Nerone contribuì con la stessa cifra alla ricostruzione di Lugdunum a sua volta incendiata, anche se non sono mai state trovate delle ceneri.Nel 68 d.c., Caio Giulio Vindex, governatore della Gallia Lugdunensis, tentò di sostituire Nerone con Galba, un governatore romano della Spagna. Lugdunum restò fedele a Nerone, Vindex fu sconfitto ma la ribellione crebbe. Nerone si suicidò e Galba fu proclamato imperatore.


L'ANNO DEI 4 IMPERATORI

La politica di Galba divenne presto impopolare, e nel 69 d.c. le legioni del Reno acclamarono imperatore Vitellio che arrivò a Lugdunum, dove, secondo Tacito, indisse feste e giochi nell'anfiteatro.
Poi l'imperatore e il suo esercito si precipitarono in Italia, sconfissero Otho, e furono a loro volta sconfitti da Vespasiano e dall'esercito d'Oriente, ponendo fine all'Anno dei Quattro Imperatori. Sotto Vespasiano, la città riprese brevemente la produzione di moneta di bronzo, ponendo fine alla carenza di moneta che si era sviluppata negli anni precedenti.



I FLAVI E GLI ANTONINI

Sotto la dinastia dei Flavi (69 - 96) e poi sotto gli Antonini (96 - 192) Lugdunum conosce il suo maggior periodo di prosperità, così come il resto dell'Impero romano, con la pax romana. In questo periodo la popolazione della città ebbe dai 50.000 ai 100.000, raggiungendo poi fino a 200.000 abitanti e negli ultimi secoli dell'impero, gran parte della popolazione si trovava nella valle del fiume Saône ai piedi di Fourvière. Lugdunum per i successivi quattro secoli, divenne punto di sosta per l'ulteriore espansione romana in Germania.

La città è governata in modo autonomo, ma in caso di problemi può ricevere un curator inviato da Roma, per controllare la contabilità. Ciò avviene sotto Marco Aurelio: si tratta del senatore Fulvio Emiliano che supervisiona il rifacimento di 500 posti nel circo. Alcune zone hanno un forte declivio e delle terrazze vengono costruite, in particolare nei pressi delle terme.



I SEVERI (193-235)

Dopo la morte di Commodo si instaura un regime militare in cui restano tre rivali: Settimio Severo l'Africano, Pescennio Nigro, comandante delle armate d'Oriente, e Clodio Albino, sostenuto dalle legioni di Britannia. Albino attraversa la Gallia per affrontare Severo e si installa a Lugdunum.
Nel 235, l'ultimo dei Severi, Alessandro Severo, viene assassinato dopo aver attraversato Lugdunum per raggiungere le legioni sul Reno.

ACQUEDOTTO DI LUGDUNUM

BATTAGLIA DI LUGDUNUM

La battaglia di Lugdunum ha luogo all'estremità del pianoro di Dombes, ai piedi dei Monts d'Or. Nel 197, uno dei generali di Severo attira la cavalleria sarmata in un'imboscata, al che Severo guida l'avanzata della sua ala sinistra, ma l'attacco non riesce. Dopo due giorni di combattimenti, Giulio Leto, comandante della cavalleria imperiale, attacca i fianchi delle legioni avversarie, sfondandone le linee. 

Clodio Albino si suicida con la propria spada, ma la Historia Augusta narra che Clodio Albino venne decapitato da Severo, e il suo corpo gettato nel Rodano. I legionari di Severo inseguono i soldati di Albino fino a Lugdunum che viene saccheggiata per aver sostenuto Albino.



LA FINE

- Nel 259, gli Alemanni vandalizzano la valle del Rodano fino ad Arles, evitando Lugdunum e Autun. In Italia vengono fermati nel 260 da Gallieno con la battaglia di Milano.

- Fra il 274 e il 413, la città accoglie una nuova zecca. 

- Secondo la Historia Augusta, l'usurpatore Tito Ilio Proculo formò una milizia una milizia con 2 000 dei suoi schiavi contro l'imperatore Probo ma all'avvicinarsi delle truppe dell'imperatore, fuggì presso i Franchi, che lo consegnarono a Probo.

- Lugdunum cessa di essere capitale delle Gallie nel 297, nella riorganizzazione della Tetrarchia di Diocleziano. Gli acquedotti ormai trascurati e demoliti non portano più acqua, gli abitanti si spostano verso la Saona, la collina di Fourvière viene abbandonata. Resistono solo l'isola di Saint-Jean ed il settore delle Canabae.

- Nel 353, l'usurpatore Magnenzio si toglie la vita a Lugdunum dopo la sconfitta a Mursa nel 351 contro Costanzo II. 

- Nel 356 la città viene assalita dai Leti, riuscendo a respingerli poco prima che Flavio Claudio Giuliano vinca una vittoria decisiva a Argentoratae contro gli Alamanni. 

- A Lugdunum, Magno Massimo fa uccidere da Andragazio l'imperatore Graziano, nel 383.

- Nel 437 i Burgundi si insediano come Foederati nei territori della Sapaudia e della Romandia, dopo la distruzione del loro regno di Worms da parte degli Unni. Il generale romano Flavio Ezio li aveva insediati per difendere i valichi alpini. 

- Nell'aprile 458 il generale Egidio, inviato di Maggiorano, riprende il controllo di Lugdunum ma i Burgundi la riprendono e ne fanno una delle capitali del loro regno, assieme a Vienne e Ginevra, nel 461.

- Il 4 settembre 476 termina l'Impero romano d'Occidente.


BIBLIO

- Seneca - Apocolocyntosis -
- Sidonio Apollinare - Lettere II -
- Tacito - Historiae - II -
- Historia Augusta - Tyranni Triginta -
- Ammiano Marcellino - Rerum gestarum -
- Dione Cassio - Storia romana -
- Strabone - Geografia -
- Armand Desbat (a cura di) - Lugdunum, naissance d'une capitale - Infolio éditions -
- Amable Audin - Lyon, miroir de Rome dans les Gaules - Résurrection du passé - Parigi, Fayard - 1965-
- G.Symeoni - L'origine e le antichità di Lione - Torino - 1560 -



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