Nome: Giovanni VII Paleologo, Iōannēs VII Palaiologos
Nascita: Costantinopoli, 1370
Morte: Tessalonica, 22 settembre 1408
Padre: Andronico IV Paleologo
Madre: Keratsa della Bulgaria, figlia dell'Imperatore Ivan Alexander di Bulgaria
Casata imperiale: Paleologi
Regno: 13-14 aprile 1390 - 17 settembre 1390 Moglie: Eugenia Gattiluso, figlia di Francesco II di Lesbo
Figli:
- Andronico V Paleologo
- Per lo storico britannico Steven Runciman, ebbero anche una figlia, che sposò Loukas Notaras, comandante in capo del Marina bizantina
Giovanni VII Paleologo (in greco: Ιωάννης Z' Παλαιολόγος, Iōannēs VII Palaiologos) è stato un imperatore bizantino. Nacque nel 1370 come l'unico figlio di Andronico IV Paleologo e di Keratsa della Bulgaria. Andronico IV era il figlio primogenito dell'imperatore Giovanni V Paleologo (r. 1341-1391) e quindi il legittimo erede al trono bizantino.
L'USURPATORE
LE RICHIESTE DI AIUTO
Bayezid poco dopo la partenza di Manuele da Costantinopoli, inviò il seguente messaggio a Giovanni VII da Adrianopoli:
"Se ho davvero cacciato il Basileus Manuel dalla città, non l'ho fatto per te, ma per me. E se poi vuoi essere nostro amico, ritirati e io ti darò una provincia, qualunque cosa tu voglia. Ma se non lo farai, con Dio e il suo grande Profeta come mio testimone, non risparmierò nessuno, ma distruggerò completamente tutto."
Al che Giovanni VII rispose:
"Ritirati, riferisci al tuo signore: siamo in povertà e non c'è grande potenza a cui possiamo fuggire, tranne che a Dio che aiuta i deboli e che vince i potenti. Quindi se desideri qualcosa, fallo!"
Sebbene Venezia avesse promesso di inviare aiuti militari per salvare l'assedio, questi non giunsero mai. Durante i sei anni di assedio, i cittadini di Costantinopoli soffrirono talmente la fame che molti di loro scelsero di fuggire dalle mura per arrendersi agli ottomani. Nel 1402 Bayezid dovette però lasciare la città, venendo attaccato dai Timuridi che lo sconfissero e lo catturarono nella Battaglia di Ankara il 20 luglio 1402, così venne tolto l'assedio a Costantinopoli.
Giovanni negoziò allora un trattato con uno dei figli di Bayezid I, Süleyman Çelebi, ottenendo la restituzione di Tessalonica, e di territori importanti in Tracia e Macedonia. Poi battezzò e cristianizzò due dei figli di Bayezid nel 1403: İsa Çelebi e Yusuf Çelebi.
IL GIUDIZIO
Figli:
- Andronico V Paleologo
- Per lo storico britannico Steven Runciman, ebbero anche una figlia, che sposò Loukas Notaras, comandante in capo del Marina bizantina
Alcune fonti suggeriscono che Giovanni VII usasse periodicamente il nome Andronikos, forse per onorare la memoria di suo padre. Egli aveva sposato Eugenia Gattilusio (poi chiamata Irene), e da questo matrimonio nacque un figlio, Andronico V Paleologo.
Nel 1383 fu nominato dal padre coimperatore, nonostante dipendessero dagli ottomani. Quando il padre morì nel 1385 Giovanni VII prese il suo posto come pretendente al trono dei basileis, diventando usurpatore del trono imperiale, per cinque mesi nel 1390. Deposto nel settembre del 1390 e privato del diritto alla successione, ebbe il governo di Selimbria (ora Silivri).
LA CONGIURA
Giovanni V aveva accettato di servire il sultano ottomano Murad I (r. 1362–1389) come vassallo, ma mentre prestava servizio in una campagna ottomana in Anatolia, Andronico e uno dei figli di Murad I, Savcı Bey, organizzarono rivolte simultanee contro i loro padri. I due principi furono sconfitti, catturati e imprigionati dai loro padri unitisi per reprimere le rivolte.
IL REGNO DURANTE GIOVANNI VII |
Savcı fu accecato e decapitato da Murad I, e sebbene il sultano avesse ordinato a Giovanni V di accecare anche suo figlio, l'imperatore bizantino gli accecò solo un occhio. Alcune fonti suggeriscono che il figlio neonato di Andronico, Giovanni, il successivo Giovanni VII, che all'epoca aveva solo tre anni, fu anche parzialmente accecato allo stesso modo. Inoltre, Andronico perse il diritto di successione al trono, con il fratello minore, Manuele II Paleologo, essendo designato come erede da Giovanni V.
Imprigionato a Costantinopoli, Andronico fuggì nel 1376, insieme alla moglie e al figlio, nella colonia di Pera-Galata della Repubblica di Genova a nord, sull'altro lato dell'estuario del Corno dorato, dove a sud c'era l'antica Bisanzio-Costantinopoli, dove fu accolto con entusiasmo dai genovesi che preferivano Andronikos a Giovanni V, che aveva concesso l'isola di Tenedo alla Repubblica di Venezia.
LA CONQUISTA DI ANDRONICO
Così Andronico conquistò Costantinopoli nel 1376, con l'appoggio genovese e ottomano, mentre Giovanni V e Manuele furono imprigionati e Andronico regnò come imperatore per tre anni finchè lo deposero. Durante il regno di suo padre (12 agosto 1376-1 luglio 1379), Giovanni VII fu proclamato co-imperatore, probabilmente nel 1377. Anche dopo essere stato deposto, Andronico non rinunciò mai alla sua pretesa al trono.
Nel 1381, quando fu raggiunto un accordo per cui sia Andronico e suo figlio Giovanni sarebbero stati i successori di Giovanni V come imperatori, Andronikos fu nuovamente riconosciuto come giovane co-imperatore e gli fu permesso di mantenere e utilizzare il titolo di basileus (imperatore). Andronico ricevette anche terre intorno Selymbria come appannaggio nel 1382.
Andronico morì prima di Giovanni V, morendo il 25 o 28 giugno 1385. Giovanni VII ereditò le terre di suo padre intorno alla Selymbria con il diritto di usare il titolo basileus, diventando un giovane co-imperatore dell'Impero bizantino sempre con il sostegno dell'Impero Ottomano e dei genovesi.
Andronico morì prima di Giovanni V, morendo il 25 o 28 giugno 1385. Giovanni VII ereditò le terre di suo padre intorno alla Selymbria con il diritto di usare il titolo basileus, diventando un giovane co-imperatore dell'Impero bizantino sempre con il sostegno dell'Impero Ottomano e dei genovesi.
L'USURPATORE
Comunque Manuele rimase l'erede preferito di Giovanni V e la cosa non andò giù a Giovanni VII per cui mentre Manuele era in campagna in Anatolia nel 1390, egli ancora ventenne si autoproclamò unico imperatore e assediò Costantinopoli, con l'appoggio del sultano ottomano Bayezid I che gli inviò un contingente di soldati, dei genovesi, di Ivan Sratsimir, Zar di Bulgaria e di Ivan Shishman, signore di Vidin e Tarnovo. Ma anche gran parte della popolazione di Costantinopoli sosteneva Giovanni VII che entrò in città il 14 aprile 1390 quasi senza colpo ferire.
Così Andronico detronizzò per la seconda volta il nonno Giovanni V Paleologo (che era già stato detronizzato in passato dal figlio Andronico IV Paleologo, dal 1376 fino al 1379), ma questi non fuggì da Costantinopoli, ma insieme al figlio Manuele II Paleologo, e coloro che gli erano fedeli si barricò nella torre della Porta Aurea, dove si preparò a resistere all'assedio del nipote.
Dopo un po' di tempo Manuele II fu mandato dal padre Giovanni V in cerca d'aiuto e questi rimediò cinque galee con cui giunse a Costantinopoli il 25 agosto. Il 17 settembre Giovanni V ordinò a i suoi uomini di uscire dalla torre silenziosamente, per compiere un'imboscata agli uomini del nipote Giovanni VII, coadiuvati dagli uomini scesi dalle galee. L'imboscata riuscì e Giovanni fu costretto a fuggire dalla capitale.
GLI OTTOMANI |
LA VITTORIA DI GIOVANNI V
Dopo questa vittoria l'imperatore Giovanni V insieme a suo figlio Manuele II, e ai suoi fedeli, tornò vincitore al palazzo delle Blacherne, però con grande scorno del sultano Bajazet I, che ordinò a Manuele II e a Giovanni VII di accompagnarlo nella sua nuova campagna militare.
Nello stesso anno, vennero nuovamente chiamati per partecipare all'assedio di Filadelfia. che venne conquistata dagli ottomani, contro gli stessi bizantini per la conquista dell'ultimo bastione in Asia minore dell'impero, un'umiliazione che non verrà mai dimenticata.
Dopo questa vittoria l'imperatore Giovanni V insieme a suo figlio Manuele II, e ai suoi fedeli, tornò vincitore al palazzo delle Blacherne, però con grande scorno del sultano Bajazet I, che ordinò a Manuele II e a Giovanni VII di accompagnarlo nella sua nuova campagna militare.
Nello stesso anno, vennero nuovamente chiamati per partecipare all'assedio di Filadelfia. che venne conquistata dagli ottomani, contro gli stessi bizantini per la conquista dell'ultimo bastione in Asia minore dell'impero, un'umiliazione che non verrà mai dimenticata.
L'ELIMINAZIONE FISICA
Tra l'inverno del 1393-94, il sultano Bajazet I decise, nonostante i servizi resi, di eliminare i suoi vassalli cristiani, decise così di convocarli tutti a Serres, dove era accampato con il suo esercito, e di farli assassinare. Quindi convocò il basileus Manuele II, Teodoro I Paleologo (despota della Morea dal 1382 fino al 24 giugno 1407), Costantino Dragaš (cognato di Manuele II), Giovanni VII, e il re dei Serbi Stefano III Lazaravic. Ognuno arrivò per conto suo, ma quando si ritrovarono tutti insieme sotto la stessa tenda, capirono che il sultano voleva eliminarli.
Tuttavia Bajazet I aveva cambiato idea, forse per timore delle reazioni delle città marinare italiche, per cui si limitò a raccomandare ai suoi vassalli di ricordare quali erano i loro doveri nei suoi confronti, ricordando che qualsiasi disobbedienza sarebbe equivalsa ad una dichiarazione di guerra, dopo di che, li congedò.
Tra l'inverno del 1393-94, il sultano Bajazet I decise, nonostante i servizi resi, di eliminare i suoi vassalli cristiani, decise così di convocarli tutti a Serres, dove era accampato con il suo esercito, e di farli assassinare. Quindi convocò il basileus Manuele II, Teodoro I Paleologo (despota della Morea dal 1382 fino al 24 giugno 1407), Costantino Dragaš (cognato di Manuele II), Giovanni VII, e il re dei Serbi Stefano III Lazaravic. Ognuno arrivò per conto suo, ma quando si ritrovarono tutti insieme sotto la stessa tenda, capirono che il sultano voleva eliminarli.
Tuttavia Bajazet I aveva cambiato idea, forse per timore delle reazioni delle città marinare italiche, per cui si limitò a raccomandare ai suoi vassalli di ricordare quali erano i loro doveri nei suoi confronti, ricordando che qualsiasi disobbedienza sarebbe equivalsa ad una dichiarazione di guerra, dopo di che, li congedò.
LE RICHIESTE DI AIUTO
Giovanni VII e Manuele raggiunsero un accordo, secondo cui Manuele avrebbe adottato Giovanni VII e Giovanni VII avrebbe adottato i figli e le figlie di Manuele. Inoltre Manuele riconobbe Giovanni VII come primo co-imperatore, scavalcando il figlio di Manuele, Giovanni VIII Paleologo, che poi divenne il secondo co-imperatore.
Conscio di quanto fosse pericoloso Bajazet I, nel 1399 Manuele II riammise dunque Giovanni VII nella capitale e l'associò al trono col titolo imperiale in qualità di reggente, poi partì per l'occidente alla disperata ricerca d'aiuto contro gli ottomani, che ormai stavano assediando Costantinopoli, facendo però riparare la moglie, Elena Dragaš e i due figli ancora bambini, Giovanni Paleologo, futuro imperatore, e Teodoro II Paleologo, futuro despota della Morea, a Mistra, capitale del despotato della Morea.
BAIAZED I |
LE MINACCE DI BAYEZID
Bayezid poco dopo la partenza di Manuele da Costantinopoli, inviò il seguente messaggio a Giovanni VII da Adrianopoli:
"Se ho davvero cacciato il Basileus Manuel dalla città, non l'ho fatto per te, ma per me. E se poi vuoi essere nostro amico, ritirati e io ti darò una provincia, qualunque cosa tu voglia. Ma se non lo farai, con Dio e il suo grande Profeta come mio testimone, non risparmierò nessuno, ma distruggerò completamente tutto."
Al che Giovanni VII rispose:
"Ritirati, riferisci al tuo signore: siamo in povertà e non c'è grande potenza a cui possiamo fuggire, tranne che a Dio che aiuta i deboli e che vince i potenti. Quindi se desideri qualcosa, fallo!"
Sebbene Venezia avesse promesso di inviare aiuti militari per salvare l'assedio, questi non giunsero mai. Durante i sei anni di assedio, i cittadini di Costantinopoli soffrirono talmente la fame che molti di loro scelsero di fuggire dalle mura per arrendersi agli ottomani. Nel 1402 Bayezid dovette però lasciare la città, venendo attaccato dai Timuridi che lo sconfissero e lo catturarono nella Battaglia di Ankara il 20 luglio 1402, così venne tolto l'assedio a Costantinopoli.
Giovanni negoziò allora un trattato con uno dei figli di Bayezid I, Süleyman Çelebi, ottenendo la restituzione di Tessalonica, e di territori importanti in Tracia e Macedonia. Poi battezzò e cristianizzò due dei figli di Bayezid nel 1403: İsa Çelebi e Yusuf Çelebi.
LA MORTE DI GIOVANNI VII
Al ritorno di Manuele a Costantinopoli nel giugno 1403, Giovanni gli restituì lealmente il potere dopo tre anni e mezzo di governo. Ma Manuele annullò molte delle decisioni di Giovanni VII che aveva concesso agli ottomani privilegi religiosi e finanziari. Però nel 1403 Manuele II nominò il nipote Giovanni VII despota di Tessalonica, dove questi creò il proprio tesoro ed emise le proprie monete con il proprio ritratto.
Al ritorno di Manuele a Costantinopoli nel giugno 1403, Giovanni gli restituì lealmente il potere dopo tre anni e mezzo di governo. Ma Manuele annullò molte delle decisioni di Giovanni VII che aveva concesso agli ottomani privilegi religiosi e finanziari. Però nel 1403 Manuele II nominò il nipote Giovanni VII despota di Tessalonica, dove questi creò il proprio tesoro ed emise le proprie monete con il proprio ritratto.
Durante il regno di Giovanni a Tessalonica, che durò fino alla sua morte nel 1408, l'impero bizantino conobbe così un periodo di doppio dominio. Le attività di Giovanni come imperatore a Salonicco consistevano principalmente nell'organizzazione della difesa della città e nella regolamentazione delle proprietà della chiesa locale.
A Tessalonica, Giovanni VII aveva cresciuto suo figlio, Andronico V, a co-imperatore, considerandolo non solo come il suo legittimo successore, ma come il futuro legittimo successore dell'Impero bizantino. Ma qualsiasi piano per il futuro di Andronikos V fallì quando morì nel 1407 all'età di sette anni.
Giovanni VII morì a Tessalonica un anno dopo Andronikos V, il 22 settembre 1408, all'età di 38 anni.
Giovanni VII morì a Tessalonica un anno dopo Andronikos V, il 22 settembre 1408, all'età di 38 anni.
Giovanni VII, quale liberatore della città e durante il suo regno a Tessalonica, venne considerato un abile sovrano. Secondo Simeone di Tessalonica, Giovanni VII "fortificò [la città] su tutti i lati con triremi e mura esterne e la adornò con buoni regolamenti e istituzioni".
- Giorgio Sfranze, Paleologo - Grandezza e caduta di Bisanzio - Palermo - Sellerio - 2008 -
Dal Synodikon di Tessalonica, si legge:
"Perché il nostro imperatore Giovanni Paleologo ha combattuto quasi in ginocchio ferocemente e coraggiosamente in difesa dei romani in un momento in cui i popoli stranieri si stavano protendendo verso di noi [...] e quando una marea indicibilmente più potente che si era sollevata e minacciava di distruggere tutto, e liberò l'imperatore dalla schiavitù e garantì la nostra sicurezza con tutti i mezzi possibili."
Un altro elogio, probabilmente scritto da Simeone di Tessalonica:
"Si è comportato in modo veramente ortodosso per tutta la sua vita. Era un eccezionale difensore della chiesa e delle sue sacre dottrine... Quando ondate di violenza inaudita si sollevarono e minacciarono di inghiottire tutto, non si arrese, ma come un buon pilota prese di nuovo il controllo per i romani. Riprese diverse città dalle mani dei barbari, di cui la prima e la più grande fu la nostra Tessalonica, vedendo la luce della libertà dopo una lunga servitù. Stabilì la sua residenza nella nostra città e, non trascurando nulla di ciò che era necessario, impiegò tutti i mezzi per garantire la nostra sicurezza. Inoltre ha ottenuto molte vittorie e trionfi sulle proprie sofferenze; la grande varietà di malattie che portava lo indusse a progredire nella virtù."
"Perché il nostro imperatore Giovanni Paleologo ha combattuto quasi in ginocchio ferocemente e coraggiosamente in difesa dei romani in un momento in cui i popoli stranieri si stavano protendendo verso di noi [...] e quando una marea indicibilmente più potente che si era sollevata e minacciava di distruggere tutto, e liberò l'imperatore dalla schiavitù e garantì la nostra sicurezza con tutti i mezzi possibili."
Un altro elogio, probabilmente scritto da Simeone di Tessalonica:
"Si è comportato in modo veramente ortodosso per tutta la sua vita. Era un eccezionale difensore della chiesa e delle sue sacre dottrine... Quando ondate di violenza inaudita si sollevarono e minacciarono di inghiottire tutto, non si arrese, ma come un buon pilota prese di nuovo il controllo per i romani. Riprese diverse città dalle mani dei barbari, di cui la prima e la più grande fu la nostra Tessalonica, vedendo la luce della libertà dopo una lunga servitù. Stabilì la sua residenza nella nostra città e, non trascurando nulla di ciò che era necessario, impiegò tutti i mezzi per garantire la nostra sicurezza. Inoltre ha ottenuto molte vittorie e trionfi sulle proprie sofferenze; la grande varietà di malattie che portava lo indusse a progredire nella virtù."
BIBLIO
- Dennis, George T. - The Late Byzantine Metropolitans of Thessalonike - Dumbarton Oaks Papers - 2003 -
- Mladenov, Momchil - The Emperor John VII Palaiologos and the Bulgarian Lands in 1390 - Journal Epohi - 2003 -
- Oikonomides, Nicolas - John VII Palaeologus and the Ivory Pyxis at Dumbarton Oaks - Dumbarton Oaks Papers - 1977 -
- Ducas - Historia turco-bizantina 1341-1462 - Michele Puglia - Rimini -il Cerchio, 2008
- Ducas - Historia turco-bizantina 1341-1462 - Michele Puglia - Rimini -il Cerchio, 2008
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