SEPOLCRO DI VIA LABICANA - FORSE SIMILE ALLA CASA TONDA |
POSIZIONE DELLA CASA TONDA (IN ROSSO) |
DESCRIZIONE
Il mausoleo era composto da un massiccio corpo circolare, alzato su una base a pianta quadrata di circa 25 metri di lato, articolato secondo strutture murarie cruciformi in modo da aprire ampie volumetrie interne. Successivamente venne ristrutturato e trasformato in abitazione, perdendo del tutto la memoria delle sue origini sepolcrali.
La realizzazione della Strada Felice, attuale via di Santa Croce in Gerusalemme, voluta da papa Sisto V Peretti per collegare la basilica di Santa Croce in Gerusalemme con la basilica di Santa Maria Maggiore, consentì una buona accessibilità alla Casa che, nel catasto rustico urbano del 1871, risultava censita come “Casa con corte ad uso dell’orto e Pollajo” nel fondo rustico di proprietà del principe Altieri.
DISEGNO CHE RITRAE IL SEPOLCRO TRASFORMATO IN CASA DI CAMPAGNA PRIMA DELLA DEMOLIZIONE |
In realtà il titolo lo avevano avevano offerto a suo tempo anche a Giulio Cesare il quale, sicuro di sè come pochi obiettò: "Perchè Cesare non basta?" Non seppero cosa rispondergli.
Svetonio racconta che inizialmente fu la plebe romana ad attribuirlo ad Augusto, ma poiché lo rifiutava, una folla considerevole, coronata di lauro, glielo chiese durante uno spettacolo da lui presenziato in Roma. Rifiutato ancora gli venne offerto da Valerio Messala a nome del senato:
«Le mie parole siano di buon auspicio e di felicità a te e la tua famiglia, Cesare Augusto! Così noi riteniamo di invocare eterna prosperità e gioia eterna per la Res publica: il Senato, con il consenso del popolo romano, ti saluta pater patriae.»
(Svetonio, Augustus, 58.)
A Messalla Augusto rispose con le lacrime agli occhi:
«Avendo ottenuto quanto avevo desiderato dai miei voti, padri coscritti, che altro potrei chiedere agli Dei immortali se non che possa vedere questo vostro accordo mantenersi fino all'ultimo giorno della mia vita?»
(Svetonio, Augustus, 58.)
Così la piazza venne dedicata al nuovo Pater Patriae Vittorio Emanuele II nel 1871, solo che stavolta nessuno glielo aveva offerto, ma si mormora che il re sognasse, e non fu l'unico, di essere la reincarnazione di Giulio Cesare. Pertanto sia la piazza che la Casa Tonda, vennero sottoposte ad espropriazione per pubblica utilità.
Il piano urbanistico di Piazza Vittorio, nel nuovo ‘quartiere’ Esquilino, venne così organizzato sull’asse di via di Santa Croce in Gerusalemme, a metà strada tre le basiliche di Santa Croce in Gerusalemme e Santa Maria Maggiore: una grande piazza da dedicare al re sabaudo Padre della Patria.
Per il sepolcro millenario fu la fine: seriamente compromesso durante i lavori di livellamento degli anni 1873-1874, nell’agosto 1884 verrà completamente raso al suolo e nel 1888 vi si costruirà sopra la piazza-giardino, incuranti dei bisogni primari della gente che senza tetto occupava i portici per dormire, mentre non esisteva pavimentazione nelle strade e nei marciapiedi.
Ma l’impresa di Giovanni Lelli, che ha l’incarico di demolire la Casa Tonda, che sta lì, in mezzo alla piazza, ridotta ad un rudere abbandonato, il 12 agosto 1884 sospende i lavori appena iniziati lasciando la Casa incustodita. E così la notte vi si rifugiano decine e decine di operai, “sopra ricci di legname e paglia sudicia una trentina tra maschi e femmine” nella stanza più grande e venti nell’altra.
Dai saggi effettuati dalla Soprintendenza archeologica di Roma in occasione dei lavori per la metropolitana negli anni Settanta (1975), sono state evidenziate le poderose fondazioni in opera cementizia del monumento funerario poco al di sotto dell'attuale livello a giardino della piazza.
PORTA MAGICA DI PIAZZA VITTORIO |
LA PORTA MAGICA CON I DUE BES DI EPOCA ROMANA
La Porta Alchemica, o Porta Magica, o Porta Ermetica, venne collocata nel XVII secolo dal marchese Massimiliano Savelli Palombara nella villa Palombara, a piazza Vittorio Emanuele II. Le due statue di Bes, Dio dell’antico Egitto che combatte i demoni, affiancano la porta magica, provenienti dai del Quirinale e collegate al culto di Iside, diffuso a Roma soprattutto da Cleopatra.
Sulla porta sono incisi simboli e frasi dell’Alchimia, delle Trasmutazioni Metalliche e della Pietra Filosofale. E' uno dei monumenti più misteriosi di Roma, ed è quanto resta della villa seicentesca di cui la porta era l’ingresso al laboratorio alchemico e sotterraneo del Marchese.
GLI ALCHIMISTI DI PALAZZO RIARIO
L’interesse del marchese per l’alchimia nacque alla corte romana della regina Cristina di Svezia, appassionata di alchimia e scienza, a Palazzo Riario sul Gianicolo, oggi Palazzo Corsini, dove ella possedeva un laboratorio alchemico. La Porta Alchemica sarebbe stata edificata nel 1680 come celebrazione di una trasmutazione avvenuta nel Palazzo Riario.
LE EPIGRAFI
Sul rosone
- «Il centro nel trigono del centro.»
Sull'architrave
« רוח אלהים » (Spirito divino)
Da sinistra a destra o viceversa: «Se siedi non vai» o «Se non siedi vai».
«Nostro figlio, morto, vive, torna re dal fuoco e gode del matrimonio occulto.»
«Se farai volare la terra al di sopra della tua testa con le sue penne tramuterai in pietra le acque dei torrenti»
«Il diametro della sfera, il tau del circolo, la croce del globo non giovano alle persone cieche»
«Quando nella tua casa neri corvi partoriranno bianche colombe, allora sarai chiamato sapiente»
«Chi sa bruciare con l'acqua e lavare col fuoco, fa della terra cielo e del cielo terra preziosa»
«Mercurio e Fuoco: sbiancando Latona, verrà Diana senza veste»
- Rodolfo Lanciani - Storia degli scavi di Roma e notizie intorno le collezioni romane di Antichità - Vol. IV - Roma - Quasar - 1992 -
- Rodolfo Lanciani - Forma Urbis Romae - Roma-Milano - 1893-1901 -
- Filippo Coarelli - Sepulcrum: Maecenas (tumulus) - in Eva Margareta Steinby (a cura di) - Lexicon Topographicum Urbis Romae - IV - Roma - Quasar - 1999 -
- Barbera M. - Il recupero di Piazza Vittorio Emanuele II sull’Esquilino - 2005 -
- Martines M.T. - Horti Lamiani, Indagini preliminari per i lavori della metropolitana - in M.A. - 2006 -
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