Nome: Alessio II Comneno, In greco: Αλέξιος Β' Κομνηνός, Alexios II Komnēnos,
Nascita: Costantinopoli, 14 settembre 1169
Morte: Costantinopoli, settembre 1183
Regno: Basileus dei Romei dal 24 settembre 1180 fino alla sua morte, ad appena 14 anni.
Padre: Manuele I Comneno
Madre: Maria d'Antiochia (1145 – 1182), seconda moglie del padre,
Moglie: Agnese di Francia
Dinastia: Comneni,
Religione: cristiana ortodossa
Nel 1163 Manuele non pensava più di poter generare un figlio maschio e quindi promise in sposa la figlia Maria al futuro re d'Ungheria Bela III. Offrendo la mano di sua figlia a Bela, lo aveva designato di fatto futuro imperatore bizantino. In questo modo il Regno d'Ungheria si sarebbe unito all'Impero bizantino.
LA REGGENZA DI ANDRONICO
Uccisa l'Imperatrice madre la strada di Andronico Comneno era finalmente spianata. Contro Andronico, Contostefano armò una congiura che venne scoperta e duramente punita: alcuni vennero soppressi, altri fuggirono, ai quattro figli vennero cavati gli occhi. Nella primavera del 1183 toccò alla kaisarissa Maria e al cesare Ranieri, avvelenati entrambi.
Di fronte a tali atrocità il patriarca stesso, Teodosio Boradiota, preferì ritirarsi a vita privata. Nel 1183 Andronico venne acclamato Imperatore per le vie della capitale, ed Alessio II fu tratto fuori dal palazzo affinché lo pregasse di regnare con lui.
L'incoronazione avvenne a Santa Sofia: il nome del nuovo sovrano, Andronico I Comneno, venne pronunciato prima del nome dell'autocratore legittimo, Alessio II, il quale aveva firmato la sua condanna a morte. Pochi giorni dopo infatti, il giovane sovrano fu strangolato mediante una corda d'arco, il suo cadavere oltraggiato, decapitato e buttato in mare chiuso in un vaso.
Contro Andronico I Comneno montarono molte congiure, alcune delle quali capitanate da giovani che si presentavano come Alessio II, sostenendo d'essersi sottratti alla morte grazie alla pietà dei carnefici. Naturalmente finirono tutte nel sangue.
IL DECLINO
La ripresa dell'impero bizantino ebbe fine nel 1185 con la morte dell'ultimo imperatore comneno, Andronico I Comneno che si era attirato l'odio dell'occidente cattolico a causa del Massacro dei Latini istigato a Costantinopoli. Con la sua morte il declino ricominciò e nel giro di vent'anni portò alla presa ed al saccheggio di Costantinopoli, ad opera dei Crociati nel 1204, con la definitiva decadenza dello stato bizantino e declassamento da potenza internazionale a semplice stato greco.
Nascita: Costantinopoli, 14 settembre 1169
Morte: Costantinopoli, settembre 1183
Regno: Basileus dei Romei dal 24 settembre 1180 fino alla sua morte, ad appena 14 anni.
Padre: Manuele I Comneno
Madre: Maria d'Antiochia (1145 – 1182), seconda moglie del padre,
Moglie: Agnese di Francia
Dinastia: Comneni,
Religione: cristiana ortodossa
Nel 1163 Manuele non pensava più di poter generare un figlio maschio e quindi promise in sposa la figlia Maria al futuro re d'Ungheria Bela III. Offrendo la mano di sua figlia a Bela, lo aveva designato di fatto futuro imperatore bizantino. In questo modo il Regno d'Ungheria si sarebbe unito all'Impero bizantino.
Ma le cose cambiarono e come d'uso, otto giorni dopo la nascita, il padre del neonato ordinò grandi feste per Alessio, chiamato come il bisnonno, e il 24 marzo del 1171 venne nominato erede e incoronato coimperatore nella chiesa della Vergine alle Blacherne.
Ciò comportava la perdita dei diritti ereditari della sorellastra Maria e la sua separazione dal figlio del re ungherese. Nel marzo del 1180 Alessio fu promesso sposo ad Agnese, figlia del re di Francia Luigi VII di Francia, ma pochi mesi dopo, il 24 settembre, Manuele morì.
Ciò comportava la perdita dei diritti ereditari della sorellastra Maria e la sua separazione dal figlio del re ungherese. Nel marzo del 1180 Alessio fu promesso sposo ad Agnese, figlia del re di Francia Luigi VII di Francia, ma pochi mesi dopo, il 24 settembre, Manuele morì.
LA REGGENZA
Intanto il cugino di Manuele I, Andronico I Comneno, governatore del Ponto, incaricato di governarlo proprio da Manuele I Comneno, cominciò a presentarsi come salvatore dell'Impero Bizantino dal gruppo dei Latini e come protettore del giovane basileus.
LA SORELLASTRA DELL'IMPERATORE
Andronico si mosse dunque in direzione di Costantinopoli, e la Paflagonia passò dalla sua parte, mentre a Costantinopoli Andronico venne appoggiato dalla kaisarissa (Cesarea) Maria Porfirogenita, sorellastra dell'imperatore, insieme a suo marito, il cesare Ranieri del Monferrato. Questi come salvatori del basileus, tentarono una congiura ai danni del Protosebasto. che però venne scoperta e dovettero rifugiare nella basilica di Santa Sofia, da dove incitarono alla rivolta.
La ribellione popolare rispose, e ci si battè contro il Protosebasto, nel maggio del 1181, combattendo casa per casa finanche sulle soglie della Chiesa grande, ma vinsero gli Imperiali. Per evitare ulteriori profanazioni in Santa Sofia, il patriarca Teodosio propose che Maria e Ranieri potessero uscire dalla chiesa in sicurezza ed essere graziati.
Andronico Comneno che avanzava verso Costantinopoli ne fu lieto, gli venne inviato contro un esercito, comandato da Andronico Angelo, ma venne sconfitto a Charax, in Bitinia e passò in seguito dalla parte di Andronico, che intanto si accampò nei pressi di Calcedonia, di fronte a Costantinopoli.
Il protosebasto Alessio decise a questo punto di attaccare il nemico con la flotta, ma l'ammiraglio Andronico Contostefano passò dalla parte dei ribelli. Alessio venne arrestato e accecato, mentre la popolazione aggredì tutti i Latini presenti nella città - soprattutto nei quartieri di Pisani e Genovesi - accusati d'essere la rovina del popolo e d'appoggiare il regime dell'imperatrice madre e del Protosebasto. Ora Andronico Comneno poteva finalmente entrare nella città.
Quando Manuele I Comneno morì Alessio II aveva undici anni e solo al compimento del sedicesimo anno egli avrebbe potuto gestire il potere per cui divenne assoggettato al Consiglio di reggenza, diretto dall'imperatrice madre, Maria d'Antiochia, e dal suo amante, il protosebasto (titolo nobiliare equivalente a "Primo Augusto") Alessio. Maria era figlia di primo letto di Manuele I Comneno, che aveva sposato prima Berta di Sulzbach.
Intanto il cugino di Manuele I, Andronico I Comneno, governatore del Ponto, incaricato di governarlo proprio da Manuele I Comneno, cominciò a presentarsi come salvatore dell'Impero Bizantino dal gruppo dei Latini e come protettore del giovane basileus.
LA SORELLASTRA DELL'IMPERATORE
Andronico si mosse dunque in direzione di Costantinopoli, e la Paflagonia passò dalla sua parte, mentre a Costantinopoli Andronico venne appoggiato dalla kaisarissa (Cesarea) Maria Porfirogenita, sorellastra dell'imperatore, insieme a suo marito, il cesare Ranieri del Monferrato. Questi come salvatori del basileus, tentarono una congiura ai danni del Protosebasto. che però venne scoperta e dovettero rifugiare nella basilica di Santa Sofia, da dove incitarono alla rivolta.
La ribellione popolare rispose, e ci si battè contro il Protosebasto, nel maggio del 1181, combattendo casa per casa finanche sulle soglie della Chiesa grande, ma vinsero gli Imperiali. Per evitare ulteriori profanazioni in Santa Sofia, il patriarca Teodosio propose che Maria e Ranieri potessero uscire dalla chiesa in sicurezza ed essere graziati.
L'imperatore bambino Alessio II, la piccola imperatrice Agnese e l'imperatrice madre Maria d'Antiochia vennero trasferiti dal Palazzo Imperiale in un luogo più sicuro e guardati a vista. Nessuno poteva più incontrare i sovrani. Al contempo Andronico si sbarazzò dei cesari Maria e Ranieri, temendo che potessero complottare anche contro di lui.
La situazione per il vittorioso Andronico non era tranquilla. il Grande Domestico Giovanni Comneno Vatatze, comandante delle armate imperiali, si ribellò, venne battuto, ma questi morì per suo conto e Andronico respirò.
Così nel 1182 fece nuovamente incoronare il piccolo Alessio II a Santa Sofia. allontanò Maria d'Antiochia dal figlio accusandola di alto tradimento con la controfirma dall'Imperatore suo figlio. Ci fu chi si rifiutò l'esecuzione, che alla fine però, nel settembre 1182, ebbe luogo.
Uccisa l'Imperatrice madre la strada di Andronico Comneno era finalmente spianata. Contro Andronico, Contostefano armò una congiura che venne scoperta e duramente punita: alcuni vennero soppressi, altri fuggirono, ai quattro figli vennero cavati gli occhi. Nella primavera del 1183 toccò alla kaisarissa Maria e al cesare Ranieri, avvelenati entrambi.
Di fronte a tali atrocità il patriarca stesso, Teodosio Boradiota, preferì ritirarsi a vita privata. Nel 1183 Andronico venne acclamato Imperatore per le vie della capitale, ed Alessio II fu tratto fuori dal palazzo affinché lo pregasse di regnare con lui.
L'incoronazione avvenne a Santa Sofia: il nome del nuovo sovrano, Andronico I Comneno, venne pronunciato prima del nome dell'autocratore legittimo, Alessio II, il quale aveva firmato la sua condanna a morte. Pochi giorni dopo infatti, il giovane sovrano fu strangolato mediante una corda d'arco, il suo cadavere oltraggiato, decapitato e buttato in mare chiuso in un vaso.
Contro Andronico I Comneno montarono molte congiure, alcune delle quali capitanate da giovani che si presentavano come Alessio II, sostenendo d'essersi sottratti alla morte grazie alla pietà dei carnefici. Naturalmente finirono tutte nel sangue.
LA RIPRESA DELL'IMPERO BIZANTINO
La ripresa dell'impero bizantino sotto i Comneni è strettamente collegata con la riforma dell'esercito voluta da Alessio e proseguita dai successori, che tornò potente e temuto, grazie ad una organizzazione estremamente efficiente a dispetto delle scarse risorse disponibili. Con essa gli imperatori cercarono di ritornare ad un esercito fondato su truppe provenienti dai territori dell'impero, piuttosto che da mercenari stranieri, spesso costosi ed inaffidabili.
L'esercito dei Comneni, ben organizzato ed efficace in battaglia, permise all'Impero bizantino di riconquistare vasti territori in Asia Minore, oltre alla Bosnia e alla Dalmazia. Fu Alessio I Comneno, nell'XI secolo, ad attuare una prima riforma delle forze armate, dopo essere salito al trono usurpandolo a Niceforo III Botaniate; poi l'organizzazione dell'esercito fu migliorata dai suoi successori Giovanni II Comneno e Manuele I Comneno nel corso dell'XII secolo.
Ma ciò non avvenne attraverso il ripristino del controllo della burocrazia imperiale sull'aristocrazia, ma attraverso l'alleanza con essa e l'affermazione di un modello simile a quello dell'Occidente feudale: il sistema dei themata restò in vigore, ma gli imperatori affidarono il comando di ciascuno di essi ai membri più eminenti della nobiltà locale piuttosto che a funzionari di propria scelta. L'alleanza coll'aristocrazia permise una rapida ricostituzione delle forze bizantine.
L'esercito dei Comneni, ben organizzato ed efficace in battaglia, permise all'Impero bizantino di riconquistare vasti territori in Asia Minore, oltre alla Bosnia e alla Dalmazia. Fu Alessio I Comneno, nell'XI secolo, ad attuare una prima riforma delle forze armate, dopo essere salito al trono usurpandolo a Niceforo III Botaniate; poi l'organizzazione dell'esercito fu migliorata dai suoi successori Giovanni II Comneno e Manuele I Comneno nel corso dell'XII secolo.
Ma ciò non avvenne attraverso il ripristino del controllo della burocrazia imperiale sull'aristocrazia, ma attraverso l'alleanza con essa e l'affermazione di un modello simile a quello dell'Occidente feudale: il sistema dei themata restò in vigore, ma gli imperatori affidarono il comando di ciascuno di essi ai membri più eminenti della nobiltà locale piuttosto che a funzionari di propria scelta. L'alleanza coll'aristocrazia permise una rapida ricostituzione delle forze bizantine.
IL DECLINO
La ripresa dell'impero bizantino ebbe fine nel 1185 con la morte dell'ultimo imperatore comneno, Andronico I Comneno che si era attirato l'odio dell'occidente cattolico a causa del Massacro dei Latini istigato a Costantinopoli. Con la sua morte il declino ricominciò e nel giro di vent'anni portò alla presa ed al saccheggio di Costantinopoli, ad opera dei Crociati nel 1204, con la definitiva decadenza dello stato bizantino e declassamento da potenza internazionale a semplice stato greco.
BIBLIO
- Niceta Coniata - Grandezza e catastrofe di Bisanzio 3 vol., Arnoldo Mondadori Ed. - Milano - 1994 -
- Paolo Cesaretti - L'Impero Perduto - Mondadori - Milano - 2006 -
- Niceta Coniata - Grandezza e catastrofe di Bisanzio 3 vol., Arnoldo Mondadori Ed. - Milano - 1994 -
- Paolo Cesaretti - L'Impero Perduto - Mondadori - Milano - 2006 -
- Giorgio Ravegnani - I trattati con Bisanzio 992-1198 - Venezia - Il Cardo - 1992 -
- Niceta Coniata - Grandezza e catastrofe di Bisanzio - Milano - Mondadori - 1994 -
- Ralph-Johannes Lilie - Bisanzio la seconda Roma - Roma - Newton & Compton - 2005 -
- Alain Ducellier, Michel Kapla - Bisanzio (IV-XV secolo) - Milano - San Paolo - 2005 -
- Paolo Cesaretti - L'impero perduto - Vita di Anna di Bisanzio, una sovrana tra Oriente e Occidente - Milano - Mondadori - 2006 -
- Niceta Coniata - Grandezza e catastrofe di Bisanzio - Milano - Mondadori - 1994 -
- Ralph-Johannes Lilie - Bisanzio la seconda Roma - Roma - Newton & Compton - 2005 -
- Alain Ducellier, Michel Kapla - Bisanzio (IV-XV secolo) - Milano - San Paolo - 2005 -
- Paolo Cesaretti - L'impero perduto - Vita di Anna di Bisanzio, una sovrana tra Oriente e Occidente - Milano - Mondadori - 2006 -
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