La festività iniziava il 4 settembre con i “Ludi Scaenici”, ovvero degli spettacoli teatrali che vennero portati a Roma soltanto nel 300 a.c., introdotti per la prima volta per rendere omaggio agli Dei e placare la loro ira, che aveva scatenato una pestilenza. Ma solo nel 366 si ripeterono con una cadenza annuale.
Dal 347 a.c. furono organizzati dagli aediles curules, dei magistrati patrizi.
I giochi si svolgevano in ambiti diversi, presso i templi, i teatri e presso i circhi, di solito i giochi nel circo duravano dal 15 al 19 settembre. Il Cronografo del 354, un calendario illustrato per l'anno 354, opera del calligrafo Furio Dionisio Filocalo e offerto a (o commissionato da) un aristocratico romano di nome Valentino, invece riporta questi giochi dal 12 al 15 settembre.
LA DURATA
La durata dei giochi è controversa:
- Inizialmente i Ludi Romani duravano un giorno solo
- Un secondo giorno fu aggiunto per celebrare l'espulsione dei re da Roma, nel 509 a.c.,
- Un terzo giorno fu aggiunto per la pace ottenuta dopo la secessio plebis del 494 a.c.
- Dal 191 al 171 a.c. ebbero una durata di dieci giorni,
- Poco prima della morte di Gaio Giulio Cesare sembra durassero quindici giorni, dal 5 al 19 settembre.
- Dopo la morte di Cesare fu aggiunto un ulteriore giorno, probabilmente il 4 settembre, in quanto Cicerone afferma che passavano 45 giorni tra i Ludi Romani e i Ludi Victoriae Sullanae del 26 ottobre, per cui il 19 settembre era l'ultimo giorno dei Ludi Romani.
- Sotto Augusto si svolgevano in onore di Juppiter, e si tennero al Circo Massimo inizialmente dal 12 al 14 settembre.
- In seguito furono estesi dal 4 al 19 settembre. Fu in occasione dei Ludi Romani che per la prima volta a Roma si misero in scena opere tragiche basate sulla tragedia greca.
Durante questi Ludi cadeva la festività di Epulum Iovis (13 settembre) in cui si invitavano gli Dei a partecipare alla festa, cosa che facevano simbolicamente attraverso le loro statue, disposte su ricchi letti (detti pulvinaria) con morbidi cuscini. Questi letti erano posti nella zona più onorevole della tavolata e gli Dei erano serviti di ricchi piatti, il cui consumo era poi effettuato dagli epulones.
EQUORUM PROBATIO |
Negli stessi ludi si festeggiava la Equorum probatio il 14 settembre, una prova pratica dei giovani, in genere aristocratici, per essere ammessi, una volta in età, all’ordine equestre.
La festa consisteva in una vera e propria gara nella quale prima della partenza venivano visionati i cavalli per poter effettuare ingenti scommesse. Secondo alcuni comportava anche la dimostrazione della capacità del giovane di usare la lancia montando il cavallo senza le staffe.
Le corse dei cavalli, dall'Equorum probatio ad altre gare, si svolgevano nel Circus Maximus, l'edificio più grandioso per spettacoli pubblici mai costruito, ornato di statue, di metalli nobili, di fregi rari, con 150.000 posti a sedere, che dopo la ristrutturazione di Traiano divennero 350.000.
Per l'occasione venivano fatti giungere a Roma i ludiones, ovvero dei ballerini e musicisti provenienti dall’Etruria che danzavano accompagnandosi con dei flauti. I romani tentarono di imitarli, dapprima rozzamente ma con il passare degli anni impararono a ballare e scrivere melodie adatte a quel tipo o ad altri tipi di festività.
Questi spettacoli danzanti duravano fino al 13 settembre, il giorno in cui veniva festeggiato l’anniversario del tempio Ottimo Massimo sul Campidoglio, che era dedicato a Giove. Lo stesso giorno in cui avveniva l’Epulum Iovis.
LUDI CIRCENSES
Il momento più atteso dei giochi erano però i Ludi Circenses, che si svolgevano il 15 settembre. La giornata iniziava con una processione, la Pompa Circensis, durante la quale sacerdoti e notabili in abiti da cerimonia, seguiti dal popolo, attraversava il Foro fino a raggiungere il Circo Massimo, dove si svolgevano i giochi.
Apriva la sfilata un magistrato assistito da tanti giovani a piedi o a cavallo e a loro volta seguiti da atleti e lottatori. Per ultimo il carro che trasportava le statue degli Dei e che era guidato da un giovane senza difetti fisici che non doveva essere orfano né di padre nè di madre.
Terminata la processione venivano svolti dei sacrifici in onore degli Dei con preghiere e libagioni. Venivano infine uccisi dei buoi e le loro carni erano offerte a Giove. A questo punto iniziavano i Ludi Circenses che consistevano nelle varie gare svolte dagli atleti e che terminavano poi il 19 settembre.
I combattimenti tra i gladiatori non erano inseriti all’interno di questi Ludi.
BIBLIO
- Sesto Pompeo Festo - Ludos Magnos - De verborum significatu -
- Eutropio - Breviarium ab Urbe condita -
- Tito Livio - Ab Urbe condita libri - I -
- Dionigi di Alicarnasso - Antichità romane -
- Cicerone - De divinatione -
- Dionigi di Alicarnasso - VI -
- Cicerone - In Verrem - I -
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