REGALIANO - REGALIANUS (Usurpatore: 260)



REGALIANO

Nome: Publio Caio Regaliano, latino Publis Caius Regalianus, Talvolta chiamato Regiliano
Nascita: ...
Morte: 260


Publio Caio Regaliano è piuttosto dibattuto come nome. Infatti alcuni studiosi ritengono si chiamasse Publius Cornelius Regalianus, altri invece Publius Cassius Regalianus. Comunque è stato un usurpatore contro l'imperatore Gallieno. Lo narra l'Historia Augusta, che lo elenca fra i Trenta Tiranni. Lo cita Eutropio, che lo chiama Trebelliano, ed Aurelio Vittore nell'Epitome, dove lo chiama Regillianus.

Secondo la Historia Regaliano discendeva dalla famiglia reale di re Decebalo, morto suicida all'epoca dell'invasione romana del suo Paese a opera di Traiano; ma la sua famiglia era di ordine senatoriale, dato che sua moglie Sulpicia Dryantilla era di alto lignaggio.
 «Fu, non si può negarlo, un uomo sempre apprezzato nell'ambiente militare, ma posto sotto osservazione da Gallieno, poiché appariva degno di ricevere l'Impero.» 
(Historia Augusta, Triginta tyranni, 10.8.)

Sembra che Regaliano ottenne la sua nomina al rango senatoriale solo grazie al matrimonio con Sulpicia Dryantilla, figlia di Sulpicius Pollio, generale sotto Caracalla, apparteneva ad una famiglia di origini orientali (proveniente dalla Licia), che deteneva questo rango fin dal II secolo d.c.

Il futuro imperatore Claudio il Gotico fu grato a Regaliano per la riconquista dell'Illirico e per aver respinto orde di barbari presso Scupi, dove vinse nel 258-259. L'imperatore Valeriano era stato sconfitto con un tranello e, caduto in una trappola, catturato da Shapur, il Re dei Re della casa di Sasan, ovvero dei Sasanidi, per cui vi furono ondate di invasioni con diverse rivolte, come quella di Ingenuo, sconfitto da Gallieno. La rivolta del 260 di Regaliano fu una continuazione di quella, eletto perché, si dice, il suo nome implicava una dignità regale.

«Una volta che erano a cena con lui alcuni dei suoi soldati, un vicario di un tribuno militare fece questa domanda: "Da dove riteniamo che derivi il nome Regillianus?" 
Un altro rispose: "Riteniamo che venga da regno". 
Allora uno istruito cominciò a declinare, dicendo: "rex, regis, regi, Regilianus". 
Quando al mattino si presentò alle truppe, venne salutato Imperator dai suoi ufficiali.»
(Historia Augusta, Triginta tyranni, 10.4.)

IMPERATORE GALLIENO

Il nome di Regaliano ci è noto soprattutto grazie al ritrovamento di alcune monete rinvenute nel territorio dell'antica Pannonia. Questi antoniniani sono perlopiù ribattuti su esemplari coniati da precedenti imperatori.

Le monete suggeriscono che la rivolta fosse centrata a Carnuntum e che fosse di breve durata ed estensione. Secondo la Historia Augusta venne eletto dalle truppe di Mesia, forse per l'allontanamento di Gallieno, occupato a respingere gli Alemanni dall'Italia.

Regaliano condusse numerose operazioni militari contro i Sarmati quando era governatore di una delle due Mesie, ma alla fine su istigazione dei Roxolani, grazie anche ai suoi soldati e dei provinciali che temevano le reazioni di Gallieno, fu ucciso da un complotto dei propri uomini.

Elevò la moglie Sulpicia Dryantilla al rango di augusta, sperando così di aumentare il suo prestigio, coniando monete in suo nome. La morte di Regaliano lasciò parte delle province danubiane senza protezione, in quanto Gallieno era lontano. Quando l'anno successivo giunse notizia della rivolta dei Macriani, queste province la sostennero, nella speranza di porre fine alle devastazioni delle tribù di oltre confine.



HISTORIA AUGUSTA

Trebellio Pollione, uno degli autori della Storia Augusta , colui che tratta della Vita dei "Trenta Tiranni" così scrive su Regaliano :

"Era destino che al tempo di Gallieno chiunque potesse tentare la scalata all' Impero. Per esempio Regiliano governatore dell' Illiria, fu eletto Imperatore dai Mesii i quali, battuti insieme con Ingenuo, avevano dovuto subire con le famiglie la dura repressione di Gallieno. Poi pero' Regiliano sebbene avesse sconfitto i Sarmati, venne ucciso su istigazione dei Rossolani e con il tacito consenso dei soldati e dei provinciali, timorosi di una nuova e più feroce rappresaglia da parte di Gallieno.

Regaliano  era un soldato di provata esperienza tanto che Gallieno già da tempo lo teneva d' occhio perché vedeva in lui un potenziale concorrente all' Impero. Egli era un Dacio di nascita e anzi a suo dire discendeva da Decebalo in persona. Possediamo una lettera in cui il Divo Claudio allora semplice cittadino privato si congratula con Regiliano già comandante militare dell' Illirico per la riconquista di quella regione, un successo davvero notevole se si tiene conto della rovinosa inerzia di Gallieno. "

Ed ecco la lettera: 
"Claudio saluta Regiliano. Felice lo Stato cui è toccato di avere al suo servizio un uomo come te, felice Gallieno, anche se mai nessuno gli dice la verità né in bene né in mal. Bonito e Celso guardie del corpo del nostro Principe mi hanno parlato del tuo comportamento durante la battaglia presso Scupi e mi hanno riferito tutte le prodezze che hai compiuto nell' arco di un solo giorno. Nei tempi antichi ti avrebbero onorato con il Trionfo. 
Ma pazienza, tu ricorda sempre che sorta di uomo è colui che ci governa e perciò cerca di essere sempre cauto anche nella vittoria. Mandami se ti è possibile qualche arco Sarmatico, due mantelli militari ma con fermaglio, io te ne ho spediti dei nostri". 

Questa lettera dimostra la considerazione che Claudio, indubbiamente la persona più atta ad esprimere simili giudizi, aveva per Regiliano. Il nostro uomo non aveva fatto carriera con Gallieno, ma sotto il padre di lui Valeriano, come del resto Claudio, Macriano, Ingenuo, Postumo ed Aureolo, tutti personaggi che pagarono con la vita l' avere ottenuto un potere che del resto meritavano. 

C'è infatti qualcosa di straordinario nell' intuito di Valeriano, tutti coloro che furono da lui eletti generali, giunsero poi all'Impero per volontà dei soldati e questo dimostra se non altro che quanto fosse abile il vecchio principe nello scegliersi i collaboratori ideali per il bene dello stato romano che purtroppo non potè godere a lungo del governo di un sovrano accorto come lui. 

E magari avessero potuto regnare coloro che salirono al potere o almeno non fosse rimasto così a lungo sul trono quel suo ignobile figlio, così che lo stato avesse potuto restare quello di una volta! Ma la fortuna volle seguire il proprio capriccio e così ci ha portato via Valeriano e tanti altri ottimi Principi per lasciarci Gallieno più a lungo del necessario"
 

BIBLIO

- Historia Augusta - Triginta tyranni -
-  Aurelio Vittore - De Caesaribus -
- Leadbetter, William - "Regalianus (260 A.D.)" - DIR (1998) -  roman-emperors.org. -


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