I Latini erano popolazioni tra loro indipendenti che si sovrapposero dunque ad etnie pre-indoeuropee preesistenti nel territorio italiano, o assorbendole, o stabilendo con esse una pacifica convivenza nell'età del bronzo medio, e cioè attorno alla metà del II millennio a.c., fino al IV secolo a.c. con la discesa dei Celti nella pianura padana.
Le credenze religiose del Latium arcaico erano legate alla natura animata (animali e piante) ed inanimata (il fuoco, l'acqua, il vento ecc.) o alle forze soprannaturali che presiedevano l'esistenza umana. Queste condizionavano la vita sociale ma anche quella politica dei Latini, costituendo un forte legame che univa fra di loro le tante realtà territoriali del Latium Vetus, regione che si estendeva dal basso corso del Tevere (a N) a Terracina (a S).
IL NOME
Il nome Latius deriverebbe dal latino Latus, ovvero esteso, cioè molto abitato grazie al territorio pianeggiante, rispetto al suolo prevalentemente collinare e montuoso dell'Italia centrale. Secondo altri deriverebbe dal verbo "latere" essere nascosto, anche per una leggenda secondo cui il Dio Saturno, spodestato dal figlio Giove, venne da questi sepolto nel Latium, nel Lazio, ma qui la cos diventa misterica.
Il nome Latius deriverebbe dal latino Latus, ovvero esteso, cioè molto abitato grazie al territorio pianeggiante, rispetto al suolo prevalentemente collinare e montuoso dell'Italia centrale. Secondo altri deriverebbe dal verbo "latere" essere nascosto, anche per una leggenda secondo cui il Dio Saturno, spodestato dal figlio Giove, venne da questi sepolto nel Latium, nel Lazio, ma qui la cos diventa misterica.
Saturno viene molto spesso rappresentato con la falce, ma no è un Dio dell'agricoltura, bensì è un Dio che miete vite. Eppure l'età di Saturno venne chiamata l'età dell'oro. Si dice infatti che chi riuscirà a scoprire e quindi ad aprire la tomba di Saturno, Dio del tempo e della morte, scoprirà il seme d'oro in esso contenuto, il seme dell'immortalità.
La cultura laziale fu dunque una cultura protostorica sviluppatasi nel territorio del Latium vetus, oggi Lazio centro-meridionale, tra la tarda età del bronzo e l'età del ferro (X - VI secolo a.c.). Nel VII secolo a.c. il poeta greco Esiodo, nella Teogonia, scrive di un re di nome Latino, sovrano di un popolo del Tirreno, i Latini, che per la prima volta sono citati come abitanti del Latium.
Nel Latium, oltre a Roma, emergevano i centri di Alba Longa, Tuscolo, Ariccia, Lanuvio, e, in grado minore, Tivoli, Preneste, Gabi, Fidene, Ardea e Laurento. I latini costituirono in larga parte il popolo di Roma, città che avrebbe poi esteso la lingua e la cultura latina su tutto il bacino del Mediterraneo e a buona parte dell'Europa e pure oltre. Pertanto il termine "latino" è spesso sinonimo di "romano".
La cultura laziale fu dunque una cultura protostorica sviluppatasi nel territorio del Latium vetus, oggi Lazio centro-meridionale, tra la tarda età del bronzo e l'età del ferro (X - VI secolo a.c.). Nel VII secolo a.c. il poeta greco Esiodo, nella Teogonia, scrive di un re di nome Latino, sovrano di un popolo del Tirreno, i Latini, che per la prima volta sono citati come abitanti del Latium.
Nel Latium, oltre a Roma, emergevano i centri di Alba Longa, Tuscolo, Ariccia, Lanuvio, e, in grado minore, Tivoli, Preneste, Gabi, Fidene, Ardea e Laurento. I latini costituirono in larga parte il popolo di Roma, città che avrebbe poi esteso la lingua e la cultura latina su tutto il bacino del Mediterraneo e a buona parte dell'Europa e pure oltre. Pertanto il termine "latino" è spesso sinonimo di "romano".
Con lo sviluppo delle prime città-stato la giustizia passò ad essere amministrata dall'autorità pubblica, con una codificazione scritta del diritto. Nel 451-450 a.c. Roma, si diede un suo primo ordinamento giuridico scritto, le Leggi delle XII Tavole, Nell'Impero bizantino, prevalentemente di lingua greca, tutti gli europei occidentali venivano chiamati "latini".
TROIA
La leggenda, oppure storia, del Latium connesso a una città dell'Asia minore, Troia, attraverso la figura di Enea, fu descritta due scrittori greci del V secolo a.c., Ellanico di Lesbo e Damaste di Sigeo. Ripresa un secolo più tardi dallo storico siciliano Timeo di Tauromenio, che nota l'origine troiana dei Penati custoditi in un santuario di Lavinium, città sacra dei latini.
Fabio Pittore, Tito Livio, Dionisio di Alicarnasso, Appiano di Alessandria e Cassio Dione confermano la versione di Ellanico, Damaste e Timeo. Nella sua Storia di Roma, Livio scrive: «fondano una città, Enea le dà il nome, da quello della moglie, di Lavinium». In quegli stessi anni tale narrazione sarà riportata nell'Eneide di Virgilio.
Secondo gli storici antichi, e dello stesso Virgilio, dopo la morte del re Latino e, più tardi, dello stesso Enea, la popolazione autoctona si fuse con i Troiani e diede origine al popolo latino nel XII secolo a.c.. Secondo i moderni studiosi i Latini provenivano da non si sa dove, forse dall'Europa centrale danubiana.
Secondo Theodor Mommsen, la migrazione latina avvenne via terra, lungo la dorsale appenninica sul versante occidentale della penisola, estendendosi dal Lazio fino alla Calabria. ricontraendosi poi, a causa di Sanniti e Greci, fino a coincidere con il Latium Vetus (o Latium Priscum), delimitato dal Tevere a nord, dai Monti Prenestini e da un tratto del fiume Trerus a est, dai Monti Lepini e i Monti Ausoni a sud, e dal mar Tirreno a ovest.
Secondo gli storici antichi, e dello stesso Virgilio, dopo la morte del re Latino e, più tardi, dello stesso Enea, la popolazione autoctona si fuse con i Troiani e diede origine al popolo latino nel XII secolo a.c.. Secondo i moderni studiosi i Latini provenivano da non si sa dove, forse dall'Europa centrale danubiana.
Secondo Theodor Mommsen, la migrazione latina avvenne via terra, lungo la dorsale appenninica sul versante occidentale della penisola, estendendosi dal Lazio fino alla Calabria. ricontraendosi poi, a causa di Sanniti e Greci, fino a coincidere con il Latium Vetus (o Latium Priscum), delimitato dal Tevere a nord, dai Monti Prenestini e da un tratto del fiume Trerus a est, dai Monti Lepini e i Monti Ausoni a sud, e dal mar Tirreno a ovest.
I REPERTI ARCHEOLOGICI
Tra i reperti archeologici più antichi, dall'XI al IX secolo a.c., quelli di Gabi e della vicina necropoli dell'Osa, di Lavinium e di Ficana. Lo conferma l'improvvisa comparsa di sepolcri che utilizzavano il rito dell'incinerazione (usato dai popoli nomadi9, mentre prima si utilizzava solo l'inumazione (usata dai popoli stanziali).
Tra i reperti archeologici più antichi, dall'XI al IX secolo a.c., quelli di Gabi e della vicina necropoli dell'Osa, di Lavinium e di Ficana. Lo conferma l'improvvisa comparsa di sepolcri che utilizzavano il rito dell'incinerazione (usato dai popoli nomadi9, mentre prima si utilizzava solo l'inumazione (usata dai popoli stanziali).
Alla cultura laziale viene associata una comunità di raggruppamenti rurali autonomi, collegati fra di loro attraverso federazioni o leghe di carattere religioso, menzionata da Plinio il Vecchio, che aveva come centro principale Alba «Longa». La Lega albense forse la più antica, era costituita da una trentina di centri, i populi albenses, con al centro Alba Longa, rasa al suolo attorno alla metà del VII secolo a.c. da Roma che si arrogò la direzione della Lega.
A partire dal 750 a.c. circa, alcuni centri laziali erano diventate vere e proprie città.
Un gruppo di archeologi e storici, non solo italiani, con alla testa Andrea Carandini, nel 1988 scoprirono la prima cinta muraria di Roma dell 725 a.c., ma prima erano già venute alla luce testimonianze dell'VIII secolo a.c., relative alle città di Praeneste e Tibur, i due massimi centri, dopo Roma, del mondo latino.
A partire dal 750 a.c. circa, alcuni centri laziali erano diventate vere e proprie città.
LATIUS ADIECTUM
Alcuni storici romani, come Plinio e Strabone, descrivono un territorio della Regio I e IV come Latium adiectum, per distinguerlo dal Latium vero e proprio, che chiamano antiquum, l'area di origine dei Latini e della confederazione albana, dove si sviluppò la loro cultura dopo l'alleanza con Roma, almeno finché la cittadinanza romana non fu estesa a tutti gli italici. Era invece chiamato Latium il litorale marittimo che da Ostia giungeva fino a Sinuessa (Mondragone), quando invece in epoca più antica comprendeva solo il litorale fino al monte Circeo.
Con la riforma amministrativa di Diocleziano il Lazio antico e il Lazio aggiunto, con l'area irpina, furono compresi nella provincia di Campania, corrispondente al Lazio meridionale, all'antica Terra di Lavoro e a parte della provincia di Avellino. Perchè mai, dopo l'età imperiale, il Latium ebbe una precisa collocazione etnica, come del resto non l'aveva più il popolo latino, la cui identità era stata assorbita da Roma.
VII - VI SECOLO A.C.
Negli ultimi decenni del VII secolo a.c. e nel VI secolo a.c., si era andata affermando nel territorio latino, in quasi tutta la Campania, ed in parte della pianura padana, la supremazia etrusca fino alla fine del VI secolo a.c. e sappiamo che Servio Tullio fece costruire un tempio a Diana a Roma, quale santuario federale dei Latini, quando il periodo monarchico etrusco ebbe termine nel 509 a.c.
VI SECOLO A.C.
I primi centri in cui vennero dedotte colonie latine furono Cora (501 a.c.) e Signia (495 a.c.),e un anno più tardi Velitrae, e Anzio. La Campania etrusca fu conquistata dai Sanniti ed il Latium Vetus con le regioni limitrofe del Piceno, del Sannio e della Campania, subirono l'espansione di Sanniti, Equi e Volsci.
Nel 431 a.c. con la decisiva battaglia del Monte Algido, gli Equi vennero ricacciati dal Latium Vetus; nel 426 a.c. venne distrutta Fidene, alleata di Veio, dai romani. L'appoggio degli Ernici, aderenti al Foedus Cassianum, permise a Roma e alla Lega Latina, nel 406 a.c., la conquista della volsca Anxur, a oltre 50 km dalle frontiere meridionali del Latium Vetus. Nel 396 a.c. grazie al genio militare di Furio Camillo, Veio venne rasa al suolo.
V SECOLO A.C.
Nel V secolo a.c. alcuni popoli di origine celtica, chiamati Galli dai Latini, avevano occupato gran parte delle prealpi e della pianura padana e nel 390 a.c. una loro spedizione comandata da Brenno, era penetrata in Etruria e marciò su Roma. L'esercito inviato dall'Urbe venne sconfitto sull'Allia, a Roma donne, vecchi e bambini furono evacuati nelle città vicine mentre i difensori si rifugiarono nell'arx capitolina.
Le insegne sacre furono inviate a Caere, alleata di Roma. La città latina, rimasta deserta, venne saccheggiata ed incendiata e solo con un forte riscatto e l'aiuto di Furio Camillo si riuscì a dirottarli verso sud.
Dopo un altro tentativo dei Volsci di penetrare in territorio romano respinto da Furio Camillo, un esercito di Prenestini, Equi e volontari di Tuscolo mosse contro Roma (383 a.c.). già impegnata a soccorrere l'alleata Sutrium, cinta d'assedio dagli Etruschi di Tarquinia e dai loro alleati Falisci. I prenestini vennero messi in fuga presso Porta Collina. La pace che seguì rispettò le libertà di Praeneste, ma Tusculum venne assorbita nello Stato romano (381 a.c.).
Dopo un altro tentativo dei Volsci di penetrare in territorio romano respinto da Furio Camillo, un esercito di Prenestini, Equi e volontari di Tuscolo mosse contro Roma (383 a.c.). già impegnata a soccorrere l'alleata Sutrium, cinta d'assedio dagli Etruschi di Tarquinia e dai loro alleati Falisci. I prenestini vennero messi in fuga presso Porta Collina. La pace che seguì rispettò le libertà di Praeneste, ma Tusculum venne assorbita nello Stato romano (381 a.c.).
Fra il 362 a.c. ed il 358 a.c. gli Ernici vennero riportati all'obbedienza da Roma. A Tibur, venne da Roma offerta una pace onorevole (354 a.c.). Roma fu in grado di respingere con successo Etruschi, Falisci, Volsci ed Equi.
IV SECOLO A.C.
Nel IV secolo a.c. le due maggiori potenze dell'Italia centrale, Roma e la Federazione sannita, si affrontarono per il possesso della Campania settentrionale.
I Latini, preoccupati per l'espansione di Roma a Sud, arruolarono un esercito che penetrò in Campania attraverso la valle del Trerus (340 a.c.) ma venne sconfitto nella battaglia del Vesuvio dai romani. Nei Campi Fenectani, in territorio del Latium Adiectum un esercito costituito dai Latini di Prenestae, Tibur ed altri centri minori, venne interamente decimato da Romani (338 a.c.).
- Apiolae -
- Ostia (Ostia Antica)
- Lavinium (Lavinio)
- Antium (Anzio)
- Gabi - nell'area dell'antico lacus Buranus o Sanctae Praxedis, e più recentemente conosciuto come Lago di Castiglione, al XII miglio della Via Prenestina
- Velitrae (Velletri)
- Ostia (Ostia Antica)
- Lavinium (Lavinio)
- Antium (Anzio)
- Gabi - nell'area dell'antico lacus Buranus o Sanctae Praxedis, e più recentemente conosciuto come Lago di Castiglione, al XII miglio della Via Prenestina
- Velitrae (Velletri)
- Satrycum (Satrico) di quaranta ettari quadrati, rasa al suolo da Roma nel 346 a.c.
- Nomentum - città scomparsa
- Fidenam - Dionigi di Alicarnasso la inserisce tra le trenta colonie fondate da Alba, di fondazione latina.
- Collatia
- Pometios (Pomezia)
- Castrum Inui
- Bolam
- Cora (Cori)
- Nomentum - città scomparsa
- Fidenam - Dionigi di Alicarnasso la inserisce tra le trenta colonie fondate da Alba, di fondazione latina.
- Collatia
- Pometios (Pomezia)
- Castrum Inui
- Bolam
- Cora (Cori)
CITTA' DEL LATIUM ADIECTUM
- Caieta (Gaeta);
- Casinum (Cassino), sulla via Latina, di origine osca, con la conquista romana, una parte del suo territorio diventò colonia latina;
- Formiae (Formia) sede dei Lestrigoni di fondazione laconica da cui passava la Via Appia;
- Fregellae (loc. Isoletta di Arce), colonia latina nei pressi del fiume Liri, al tempo di Strabone un villaggio; quando si ribellò venne distrutta dai Romani (nel 124 a.c.);
- Fundi (Fondi), sulla Via Appia;
- Minturnae (Minturno), un tempo Pirae e divisa in due dal fiume Liri. presso cui passava la Via Appia;
- Sinuessa (Mondragone), da cui passava la Via Appia con una località termale per curare alcune malattie;
- Sora (Sora), colonia latina sul Liri;
- Speluncae (Sperlonga), su un promontorio dove all'epoca di Strabone sorgevano immense caverne occupate da grandi e lussuose ville o residenze (come la villa dell'imperatore Tiberio);
- Tarracina (Terracina), (in seguito Anxur, in lingua volsca), posta sul sito dell'antica Amyclae o Amynclae, lungo la Via Appia.
- Casinum (Cassino), sulla via Latina, di origine osca, con la conquista romana, una parte del suo territorio diventò colonia latina;
- Formiae (Formia) sede dei Lestrigoni di fondazione laconica da cui passava la Via Appia;
- Fregellae (loc. Isoletta di Arce), colonia latina nei pressi del fiume Liri, al tempo di Strabone un villaggio; quando si ribellò venne distrutta dai Romani (nel 124 a.c.);
- Fundi (Fondi), sulla Via Appia;
- Minturnae (Minturno), un tempo Pirae e divisa in due dal fiume Liri. presso cui passava la Via Appia;
- Sinuessa (Mondragone), da cui passava la Via Appia con una località termale per curare alcune malattie;
- Sora (Sora), colonia latina sul Liri;
- Speluncae (Sperlonga), su un promontorio dove all'epoca di Strabone sorgevano immense caverne occupate da grandi e lussuose ville o residenze (come la villa dell'imperatore Tiberio);
- Tarracina (Terracina), (in seguito Anxur, in lingua volsca), posta sul sito dell'antica Amyclae o Amynclae, lungo la Via Appia.
- Esiodo - Teogonia -
- Andrea Carandini - Roma. Il primo giorno - Roma-Bari - Editori Laterza - 2007 -
- Tito Livio - Ab Urbe condita libri -
- Eutropio - Breviarium ab Urbe condita -
- Emilio Peruzzi - Aspetti culturali del Lazio Primitivo - Firenze - 1978 -
- Lorenzo Quilici - Roma primitiva e le origini della civiltà laziale - Roma - 1979 -
- Plinio - Naturalis Historia -
- Theodor Mommsen - Storia di Roma -
- Raymond Bloch - Origins of Rome - London - 1960 -Trad. Le Origini di Roma - Milano - 1961 -
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