VALLUM ANTONINI - VALLO ANTONINO



 

Il Vallo di Antonino, spesso chiamato, soprattutto dagli scrittori della tarda latinità, Vallo Severiano, è un tipo di fortificazione costituita da un terrapieno e da una palizzata di legno, costruita durante l'Impero romano nella Scozia meridionale come lime romano a nord della Britannia. La costruzione del Vallo Antonino iniziò nel 142 sotto il regno di Antonino Pio (86 - 161), e fu completata nel 144. 


LA COSTRUZIONE DEL VALLO

Nel 142 iniziò dunque il vallo Antonino, un vallum di terra ed una palizzata di legno lunga 60 km con 19 tra forti e fortini, e vennero anche costruiti alcuni forti lungo le coste sia orientale (come ad Inveresk) sia in quella occidentale (come a Outerwards e Lurg Moor), come avamposti o basi di approvvigionamento. Altri ne vennero edificati più a nord, lungo il limes del Gask Ridge, come Ardoch, Strageath, Bertha e probabilmente Dalginross e Cargill.

Il vallo si estende per 39 miglia (pari a 63 chilometri) da Old Kirkpatrick nel West Dunbartonshire sul Firth of Clyde, una profonda insenatura situata nella costa occidentale della Scozia e separata dall'Oceano Atlantico dalla penisola di Kintyre, a Bo'ness sul Firth of Forth, l'insenatura creata dall'estuario del fiume Forth in prossimità di Edimburgo, città capitale della Scozia.

Il Vallo Antonino era inferiore a quello di Adriano per dimensioni ed efficacia, ma la sua costruzione fu in ogni caso un notevole risultato, visto che fu completato nell'arco di soli due anni in una terra di confine fredda e ostile per la temperatura e per chi la abitava.

La fortificazione fu costruita per rafforzare il Vallo di Adriano, posto 160 km più a sud come confine settentrionale della Britannia. I romani, anche se riuscirono a insediare accampamenti e fortilizi temporanei a nord del vallo, non arrivarono mai a conquistare e sottomettere le tribù indigene dei Pitti e dei Celti, insediate in posizioni inaccessibili delle Highlands che anzi infersero danni alla fortificazione.

I romani chiamarono la terra a nord del Vallo Antonino Caledonia, ma si pensa che anche il termine "Alba", il nome moderno ma tradotto dal gaelico della Scozia, abbia origine dal termine latino corrispondente a bianca (alba appunto), in ricordo dell'antica Dea Bianca. 

Così, fu ricostruito il forte di Corbridge, e l'anno successivo nuovi forti a presidio della regione appena conquistata ad High Rochester (nel Northumberland), anche per attaccare le tribù dei Votadini ad est e dei Selgovae ad ovest. Nel 141, dopo aver riattivato la via di rifornimento terrestre, con un forte deposito di grano e altro, attaccò con la legio II Augusta la tribù dei Dumnoni che abitavano i territori dello Strathclyde, occupando la Scozia meridionale. 

Il vallo fu abbandonato dopo solo venti anni dalla costruzione, quando nel 164 le legioni romane si ritirarono a sud del Vallo di Adriano. Dopo una serie di attacchi subiti nel 196 e nel 197, nel 208 l'imperatore Settimio Severo giunse nel nord dell'isola per rendere sicura la frontiera e fece restaurare alcune parti del vallo, definitivamente abbandonato nel 211, alla morte dell'imperatore. 




LE TRIBU' DELLA GRAN BRETAGNA

Questa è la lista delle tribù che vivevano nella Britannia all'epoca: 

Ancaliti - Hampshire e Wiltshire, Inghilterra - vivevano nella valle del Tamigi attorno al I secolo a.c., attestati da Gaio Giulio Cesare, non esistono prove archeologiche sulla loro ubicazione.

- Atrebati - Hampshire e Berkshire, Inghilterra - Gli Atrebati erano una tribù belgica della Gallia e della Britannia prima della conquista romana. C'E' L'ARTICOLO 

- Autini - Per tradizione un tempo vivevano a ovest del fiume Shannon. Il loro nome deriva da un proto-celtico ricostruito Autēniī, e sono stati identificati come gli Auteini a cui si fa riferimento nella Geografia di Tolomeo del II secolo come residenti all'incirca nella contea di Galway.

Belgi - Wiltshire e Hampshire, Inghilterra -

Bibroci - Berkshire, Inghilterra - Una tribù celtica incontrata da Giulio Cesare durante la sua seconda spedizione in Britannia nel 55 a.c.. Si arresero a lui durante la sua campagna contro Cassivellauno, e questo suggerisce che fossero stanziati nel sud-est della Britannia.

Briganti - Inghilterra settentrionale -

Cereni - Sutherland Scozia - tribù nativa celtica della Scozia

Caledoni - Invernessshire - Scozia - tribù nativa celtica della Scozia

Cantiaci - Kent, Inghilterra - o Cantii, tribù celtica o belgica della Britannia prima della conquista romana. Vivevano nell'odierno Kent (Inghilterra sud-orientale) e la loro capitale era Durovernum Cantiacorum, ora Canterbury. Cesare giunse nel Cantium nel 55 e 54 a.c. (De bello Gallico) e cita quattro re: Segovage, Carvilio, Cingetorige e Tassimagulo, che tennero il potere nel Cantium al tempo della sua II spedizione militare in Britannia (54 a.c.). Il capo britannico Cassivellauno, assediato nella fortezza a nord del Tamigi, chiese ai quattro sovrani che attaccassero il campo romano, ma la manovra fallì e Cassivellauno dovette cercare un accordo.
Sotto Claudio, i re in Britannia furono: 1) Dubnovellauno. alleato o sovrano-dipendente di Tasciovano re dei Catuvellauni, o un figlio di Addedomaro re dei Trinovanti che andò supplice da Augusto nel 7 a.c.
2) Vosenio, regnò fino a circa il 15 a.c..  3) Eppillo, sovrano degli Atrebati, re dei cantiaci nel 15 a.c., quando suo fratello Verica divenne sovrano degli Atrebati. 4)  Cunobelino, il re dei Catuvellauni.  5) Adminio, figlio di Cunobelino. Regnò per conto del padre dal 30, ma fu esiliato da Cunobelino nel 40.

Carnonaci - Highland scozzesi occidentali - tribù della Britannia settentrionale menzionata soltanto da Tolomeo (161 circa).

Carvezi - Cumberland, Inghilterra - tribù probabilmente facente parte dei Briganti, poi popolo britannico con una civitas della Britannia romana che viveva in Cumbria e nel Lancashire nella Inghilterra nord-occidentale.

Cassi - Inghilterra - tribù incontrata da Giulio Cesare nella II spedizione in Britannia, quando traversò il Tamigi a Kew. Si suppone che tra la II spedizione di Cesare (54 a.c.) e quella di Claudio nel 43 d.c. i Cassi si siano uniti con Ancaliti e Bibroci per formare i Catuvellauni; lo stesso Cassivellauno potrebbe essere membro della tribù dei Cassi.

Catuvellauni - Hertfordshire, Inghilterra - tribù celto-belgica del sud-est della Britannia, che secondo Cassio Dione avrebbero guidato la resistenza anti-romana nel 43. Nella Geografia di Tolomeo (II secolo) era una delle civitates britanniche, che occupava gli odierni Hertfordshire, Bedfordshire e Cambridgeshire meridionale, con capitale Verulamium. Vi apparteneva Cassivellauno che combattè contro la I spedizione di Cesare in Britannia (54 a.c.), e Tasciovano che fu il primo re a coniare monete a Verulamium a partire dal 20 a.c.. 
Suo figlio Cunobelino salì sul trono nel 9 a.c., e sotto di lui e la sua famiglia i Catuvellauni divennero i dominatori nella Britannia sud-orientale. Suo fratello Epaticco ottenne il sud e l'ovest a scapito degli atrebati, che tenne fino alla morte. Adminio, re del Kent, fu esiliato dal padre Cunobelino nel 40. L'esilio del sovrano degli Atrebati, Verica, fornì a Claudio il pretesto per l'invasione della Britannia. Togodumno morì subito dopo la battaglia sul Tamigi. 
I Romani lanciarono l'assalto finale a Camulodunum e i territori dei Catuvellauni divennero provincia romana. Ostorio sconfisse Carataco nel 50 nella battaglia di Caer Caradoc, catturandone i familiari. Carataco fuggì presso i Briganti, ma la loro regina, leale ai Romani, lo imprigionò, Claudio però concesse la grazia a lui e alla sua famiglia, lasciandoli vivere in pace a Roma.
Verulamium divenne municipium nel 50, fu distrutto nella rivolta di Budicca nel 60, ma fu ricostruita e vennero dedicati da Gneo Giulio Agricola all'imperatore Tito il teatro e il foro. Un'iscrizione ricorda che la civitas dei Catuvellauni fu coinvolta nella ricostruzione del Vallo di Adriano, al tempo di Settimio Severo.

Corieltauvi - Leicestershire - o coritani, o Coritavi nella Geografia di Tolomeo. o Corieltauvi. Il loro territorio era nelle odierne Midlands orientali, nelle contee di Lincolnshire, Leicestershire, Nottinghamshire, Derbyshire e Northamptonshire. La loro capitale era Ratae Coritanorum (o Ratae Corieltauvorum), l'odierna Leicester. Popolo agricolo, una federazione di piccoli gruppi tribali indipendenti. Dall'inizio del I secolo a.c. coniarono monete con iscrizioni di più sovrani. Nelle monete del 45, compare il nome di Volisios, re supremo, insieme a tre sovrani sottoposti: Dumnocoveros, Dubnovellauno o Dumnovellauno, e Cartivelios. Si opposero poco o nulla, alla conquista romana, vedendo nei romani una protezione contro l'aggressiva tribù dei "Briganti". Ratae cadde in mano ai romani attorno al 44, e vi fu acquartierata la VIIII Hispana.

Corionotozi - Northumberland, Inghilterra - una contea del nord-est dell'Inghilterra, nel Regno Unito, ai confini con la Scozia.

IL VALLO (INGRANDIBILE)
Cornovi - Caithness, Scozia - Forse popolo del corno: Cornavii, Cornabii, e Curnavii. C'erano i Cornovi delle Midland, nell'area dello Shropshire. Tolomeo nella sua Geografia menziona due loro città: Deva Victrix (Chester) e Viroconium Cornoviorum (Wroxeter) la loro capitale. C'erano poi i Cornovi del Caithness, nella Scozia settentrionale menzionati solo da Tolomeo e infine, i Cornovi di Cornovaglia, della tribù dei Dumnoni, nella Britannia sud-occidentale.
La Cosmografia ravennate nel 700, riferisce un forte o insediamento fortificato dei cornovi, forse Tintagel o Carn Brea. Secondo il professor Philip Payton i cornovi facevano parte della più grande tribù dei Dumnoni, il cui territorio comprendeva la Cornovaglia, il Devon, la parte occidentale del Somerset e forse alcune zone limitanee del Dorset. Ma si chiamavano Cornovi anche quelli che vivevano nel nord della Gran Bretagna (Caithness), e nelle Midlands occidentali (a nord-ovest dello Staffordshire e a nord-est del Shropshire.
I cornovi costruirono molte fortezze collinari, tra cui: Titterstone Clee Hill e Old Oswestry. Una di queste, secondo Tacito, sarebbe stato l'ultimo rifugio del capo della resistenza anti-romana Carataco nel 50. Dopo l'occupazione romana, le terre del cornovi divennero centro di operazioni militari ed economiche. Viroconium Cornoviorum divenne una delle città più importanti della Britannia romana, in cui si acquartierò la XIV legione. Alcuni di loro servirono come legionari.

Cornovi - Cheshire, Inghilterra - erano coloro che vivevano nel nord della Gran Bretagna (odierna area di Caithness), e nelle Midlands occidentali (a nord-ovest dello Staffordshire e a nord-est del Shropshire)

Cornovi - Cornovaglia, Inghilterra - appartenevano alla tribù dei Dumnoni, ubicati nella Britannia sud-occidentale. La loro esistenza si evince da un passo della Cosmografia ravennate del VII secolo, dove compare la parola purocoronavis, che viene considerata come un errore di trascrizione per durocornavis (o durocornovium), che significherebbe "fortezza dei Cornovi"


Creoni - Argyllshire - tribù celtica dell'antica Britannia, citata solo da Tolomeo. Fu probabilmente ubicato lungo la costa occidentale della Scozia, dall'isola di Skye a sud, e l'isola di Mull a nord. Tolomeo non fornisce indicazioni riguardo alla loro principale città.

Damnoni - Strathclyde, Inghilterra - o Damni erano un popolo della Britannia, che nel tardo II secolo viveva nel futuro regno di Strathclyde, oggi Scozia meridionale. Sono menzionati nella Geografia di Tolomeo, che li chiama Damnonii e Damnii. Non è da escludere una loro parziale origine pitta (Scozia orientale e settentrionale).

Deceangli o Deceangi - Flintshire, una contea del nord-est del Galles -  erano una tribù celtica della Britannia che viveva nel Galles settentrionale, nelle odierne contee di Flintshire e Denbighshire (Galles nord-orientale).
Il primo attacco contro il Galles partì da Publio Ostorio Scapula, attorno al 48, proprio contro i Deceangli, che sembra si siano arresi dopo una blanda resistenza, a differenza delle altre tribù gallesi dei Siluri e degli Ordovici, che, invece, si opposero strenuamente ai Romani.
Non si conosce il nome di alcuna città romana nel territorio di questa tribù, sebbene sia probabile vi fosse il forte di truppe ausiliarie di Canovium (Caerhun), dotato di insediamento civile.

Decanzi - Forse nel Ross orientale,  in Scozia -

- Demezi - Dyfed, Galles - tribù celtica della Britannia, stanziata nelle odierne contee del Pembrokeshire e del Carmarthenshire (nel sud-ovest del Galles), dando il loro nome alla contea di Dyfed. Tolomeo li vede stanziati ad ovest dei Silures La loro capitale era Moridunum (Carmarthen). Fu tribù che, non essendo bellicosa, non si oppose alla conquista romana. 
Forse per questo il loro territorio non fu pesantemente presidiato. Comunque, i romani lo esplorarono alla ricerca di oro che stava nelle miniere di Luentinum (la Miniera d'oro di Dolaucothi vicino Pumsaint, Carmarthenshire). Non sono menzionati da Tacito nelle guerre romane nel Galles, che sono incentrate invece sui loro vicini, Silures e Ordovices.

- Dobunni - Gloucestershire - tribù celtica della Britannia sulle odierne contee del Somerset settentrionale, di Bristol e del Gloucestershire. e per un certo periodo sull'Herefordshire, Oxfordshire, Wiltshire, Worcestershire e Warwickshire. Sotto il dominio romano la capitale fu Corinium Dobunnorum, odierna Cirencester. Confinavano a nord con i Cornovi delle Midlands e i Corieltauvi, a est con i Catuvellauni, a sud con gli Atrebati e i Belgai e a ovest con i Siluri e gli Ordovici. Vivevano in villaggi lavorando la terra, conoscevano la moneta prima dell'arrivo dei Romani, non erano bellicosi e si romanizzarono facilmente.

- Dumnoni - Devon, Inghilterra - I Dumnoni erano una tribù celtica della penisola sud-occidentale della Britannia durante l'Età del Ferro e il primo periodo romano. La città di Exeter, cioè Isca Dumnoniorum (Isca dei Dumnoni), era un oppidum celtico sulle rive dell'Exe, prima della fondazione dell'insediamento romano attorno al 50 d.c.. Amédée Thierry (Histoire des Gauloises, 1828) collegò questo popolo con gli abitanti della Cornovaglia. Si pensa avessero occupato il Somerset, il Devon la Cornovaglia e, forse, parte del Dorset. 
Nella sua Geografia, Tolomeo colloca i Dumnoni a ovest dei Durotrigi e menziona quattro città: Isca Dumnoniorum (Exeter), Tamara (forse sul fiume Tamar), Uxella (forse sul fiume Axe, nel Somerset) e Voliba. La Cosmografia ravennate aggiunge due insediamenti: Nemetostatio, (forse North Tawton, nel Devon) e Durocornavium. Il nome Durocornavium implica una tribù dei Cornavi, forse antenati della popolazione della Cornovaglia. Nel periodo post-romano emerse il regno britannico della Dumnonia, che copriva l'intera penisola, sebbene divisa in regni dipendenti.
Secondo alcuni la battaglia del Monte Badon, in cui i Dumnoni scacciarono gli Anglosassoni, sarebbe stata combattuta nel Devon, ma molti storici la collocano vicino a Bath. Il territorio della Dumnonia fu ridotto a poco più dell'odierna Cornovaglia dall'espansione del Wessex.


Durotrigi - Dorset, Inghilterra - Una delle tribù celtiche che vivevano nelle isole britanniche prima della invasione romana, nell'attuale Dorset, sud Wiltshire e Somerset meridionale. Dopo la conquista romana, le loro principali civitates furono Durnovaria (attuale Dorchester, "la probabile capitale originaria") e Lindinis (attuale Ilchester).
I Durotrigi furono una confederazione tribale e prima che venissero i Romani coniavano monete. La loro società era basata sulla coltivazione delle terre protette da robuste "fortificazioni collinari" ancora in uso nel 43 a.c. Maiden Castle è un esempio di uno di queste.
A nord e ad est avevano gli Atrebati. La sepoltura dei Durotrigi prevedeva l'inumazione, con un ultimo pasto rituale fornito anche in situazioni critiche, come nelle otto sepolture a Maiden Castle, compiute immediatamente dopo l'attacco romano.
I Durotrigi resistettero all'invasione romana nel 43, e Svetonio riporta qualche scontro fra la tribù e la seconda legione Augusta, allora comandata da Vespasiano. Dal 70, la tribù venne romanizzata e inclusa nella provincia romana di Britannia. 

- Epidi - Kintyre, Inghilterra - Gli Erano una tribù celtica della Britannia che viveva nelle regioni di Argyll e Kintyre e nelle isole di Islay e Jura in Scozia. Gli Epidi (in greco Επίδιοι) sono menzionati nella Geografia di Claudio Tolomeo. Secondo recenti studi, avrebbero parlato una lingua goidelica e non una britannica. Il loro territorio avrebbe in seguito fatto parte del regno di Dál Riata. Tolomeo non menziona nessuna loro città, ma la Cosmografia ravennate menziona Rauatonium, identificata in Southend, Kintyre.

Gangani - penisola di Lleyn - in gallese Penrhyn Llŷn, abitavano una penisola del Galles nord-occidentale, situata tra la Baia di Tregaron, un tratto della Baia di Cardigan, e la Baia di Caernarfon (Mare d'Irlanda), nella contea di Gwynedd. Il Llyn fu, insieme, alla vicina isola di Anglesey, una delle ultime zone del Galles ad essere raggiunte dai Romani.

- Iceni - Anglia orientale, Inghilterra - Gli Iceni o Eceni erano una tribù celtica britannica che, tra il I secolo a.c. e il I secolo d.c., viveva all'incirca nelle odierne contee inglesi di Norfolk e Suffolk. I Cenimagni, che si arresero a Gaio Giulio Cesare durante la sua seconda spedizione, nel 54 a.c., erano forse un ramo degli Iceni e vivevano nel Kent nord-occidentale

Lugi - Sutherland orientale, Inghilterra - O Lugii, Lygii, Ligii, Lugiones, Lougoi, tribù di origine indoeuropea che visse tra il 400 a.c. ed il 300 d.c. nell'Europa centrale, a nord dei Sudeti nel bacino dell'alto Oder e della Vistola, occupando buona parte dell'attuale Polonia centro-sud, cioè Slesia, Grande Polonia, Masovia e Piccola Polonia.  Il nome Lugi potrebbe indicare le "persone della foresta".
Controllavano il tratto centrale della Via dell'ambra dalla Sambia al Mar Baltico, fino ad alcune provincie dell'impero romano: Pannonia, Norico e Rezia.
La Federazione Lugia nella Geografia di Strabone è un "grande popolo" che con Semnoni, Zumi, Butones, Mugilones e Sibini, fu guidato da Maroboduo, re dei Marcomanni, con sede in Boemia (9 a.c. - 19 d.c.). Per gli Annales di Tacito, nel 50 i Lugi, alleati dei Romani, presero parte alla caduta dello stato Vannio dei Quadi, nell'attuale Moravia-Slovacchia.
Per Cassio Dione, durante il regno di Domiziano, i Lugi si allearono coi Romani chiedendo aiuto contro la tribù germanica dei Suebi. Domiziano spedì 100 cavalieri per aiutare i Lugi. Se arrivarono a destinazione sarebbe la prima presenza di soldati romani sul suolo polacco. I Buri, che per Tolomeo facevano parte dei Lugi, ebbero un ruolo importante nelle Guerre Marcomanniche (166-180): i romani dovettero organizzare una campagna contro di loro, l'Expeditio burica, nel 182-183, durante il regno di Commodo.
Alcuni storici sostengono si possano identificare con la tribù dei Longiones (o Logiones) citata da Zosimo, guidata dal capo Semnone, e sconfitta dall'imperatore Probo nel 279 in Rezia. Secondo Tacito, i Lugi erano divisi in numerose tribù le cui più potenti furono: Arii, Elveconi, Manimi, Elisi e Naarvali. Tolomeo cita i Lugi Omani, i Lugi Diduni ed i Lugi Buri, vicini all'alto corso della Vistola nella Germania Magna, quella che ora è la Polonia. Sembra fossero divisi in Omani, Diduni e Buri.

- Novanzi - Galloway, Inghilterra - abitanti della Scozia sud-occidentale composta dalla Contea di Wigtown, storicamente conosciuta come West Galloway, e dalla Contea di Kirkcudbright. storicamente conosciuta come East Galloway.

- Ordovici - Gwynedd, Galles - tribù celtica della Britannia prima dell'invasione romana, estesa tra i Siluri a sud e i Deceangli a nord-est. Furono sottomessi Gneo Giulio Agricola nel 77/78. Il nome Ordo-vic- significherebbe "coloro che combattono con il martello".
Erano agricoltori e pastori, ma audaci combattenti e vivevano in fortezze collinari. Furono tra i pochi popoli britannici a opporsi all'invasione romana. La resistenza fu soprattutto organizzata dal capo Carataco, esiliato dopo la sconfitta della sua tribù nella Battaglia di Medway. Divenne il signore degli Ordovici e dei Siluri e nemico pubblico dei Romani. Dopo la Battaglia di Caer Caradock, dove il governatore Publio Ostorio Scapula sconfisse Carataco, gli Ordovici csi arresero. Però si ribellarono anni dopo distruggendo uno squadrone di cavalleria, per cui Agricola sterminò l'intera tribù e non se ne sentì più parlare.

- Parisi - East Riding, Inghilterra - La tribù romano-britannica dei Parisi, negli attuali Yorkshire orientale e nell'Humberside (Britannia), considerata come una parte della tribù gallica dei Parisi, stanziati nell'Île-de-France. Secondo Barry Cunliffe, i Parisi britannici sarebbero una colonia di quelli gallici. Alcuni di loro potrebbero infatti essersi recati in Britannia dopo che Gaio Giulio Cesare aveva sedato la rivolta anti-romana capeggiata nel 52 a.c. da Vercingetorige e alla quale i Parisi avevano partecipato insieme ai Suessioni.

- Regnensi - Sussex, Inghilterra - O Regni o Regini, celti della Britannia, parte dei domini degli Atrebati e poi dominio romano. La loro capitale era Noviomagus Regnorum, "Nuovo Campo dei Regnensi" oggi Chichester nel Sussex. Si pensa che i i Romani mantennero gli Atrebati come regno cliente e stato cuscinetto tra la provincia a est e le terre ancora nemiche dell'ovest. Il sovrano Tiberio Claudio Cogidubno era un nativo a cui era stata data la cittadinanza romana da Claudio o Nerone, come attestato in un'iscrizione. Dopo la morte di Cogidubno, il regno divenne provincia e fu diviso in diverse civitates, tra cui Atrebati, Belgi e Regnensi. La storia che Cogidubno divenne un legato, rango riservato ai senatori, si basa su un'iscrizione danneggiata di Chichester in cui si legge: COGITUBNI REGIS LEGATI AUGUSTI IN BRITANNIA ("re e legato imperiale in Britannia"). Ma è impossibile che un tale onore venisse concesso a un barbaro, seppure re.

- Segonziaci - Inghilterra - si arresero a Gaio Giulio Cesare mentre egli combatteva contro Cassivellauno nella valle del Tamigi. Dovevano trovarsi nel sud-est dell'isola ma un forte romano nel Galles del nord, nei pressi del fiume Seiont, chiamato Segontium, fa pensare che potessero venire da più lontano.

- Selgovi - bacino superiore del Tweed, Inghilterra - antica tribù celtica della Scozia nell'area centrale degli odierni confini scozzesi. Erano vicini ai Votadini, collocati a est. La loro capitale si trovava su un Eildon hill settentrionale vicina a Melrose.


SESTERZO ROMANO CHE RAMMENTA LA CONQUISTA DELLA BRITANNIA


- Setanzi - Lancashire, Inghilterra - tribù celtica all'epoca locata nella odierna contea dell'Inghilterra del nord-ovest.

- Siluri - Gwent, Galles - Potente e bellicosa tribù britannica, nelle attuali contee di Monmouthshire, Brecon e Glamorgan, nel Galles. Si opposero ferocemente alla conquista romana del 48 con l'aiuto del leader militare Carataco, principe dei Catuvellauni, scappato dall'est in questi territori. Il legato Publio Ostorio Scapula attorno al 48. sconfisse i Deceangli nel nord-est, poi sconfisse i Siluri e gli Ordovici, guidati da Carataco, nel 51. 
I Siluri però si dettero alla guerriglia, fecero molti prigionieri romani, che distribuirono tra le tribù vicine, e ottennero una vittoria contro la II legione "Adiutrix" ma vennero sottomessi da Sesto Giulio Frontino con una serie di campagne che terminarono nel 78.
I Romani costruirono il fortilizio di Isca Silurum, (Caerleon), nel mezzo del territorio dei Siluri. La città di Venta Silurum (Caerwent, 6 miglia a ovest di Chepstow), fu romanizzata. Sono venuti alla luce dagli scavi archeologici: un foro, un tempio, bagni, un anfiteatro, negozi e molte case con mosaici.

- Smerzi - Sutherland meridionale Inghilterra - popolo della contea della Scozia settentrionale, compresa tra le contee di Caithness a est, di Ross and Cromarty a sud, l'Oceano Atlantico a nord e ovest, il Mare del Nord a sud-est.

- Tassali - Aberdeenshire - abitanti di una regione situata nel nord della Scozia, sul Mare del Nord. l'Aberdeenshire

Trinovanti - Essex, Inghilterra - O Trinobanti, una tribù celtica della Britannia sul lato settentrionale dell'estuario del Tamigi nell'Essex e nel Suffolk, comprese le terre della Greater London (i 32 borghi di londra). La capitale era Camulodunum (Colchester) che, secondo alcune leggende, sarebbe Camelot. Poco prima dell'invasione di Gaio Giulio Cesare nel 55- 54 a.c., erano la tribù più potente della Britannia comandati dal re Imanuenzio (De bello Gallico).
Prima della seconda spedizione cesariana, il re fu spodestato da Cassivellauno, e suo figlio, Mandubracio, fuggì in Gallia sotto la protezione di Cesare che sconfisse Cassivellauno e rimise Mandubracio sul trono.
I Trinovanti presero poi parte alla rivolta contro i romani, guidata dalla regina Budicca nel 60 e poi compaiono tra le civitas della Britannia romana, con capitale a Cesaromago (Chelmsford, nell'Essex).
Sopravvissero come Trinovantum, che Goffredo di Monmouth e altri ritengono il primo nome di Londra. Il nome deriverebbe da Troi-novantum, "Nuova Troia", per la leggenda secondo cui la Britannia fu fondata da Bruto, discendente di Enea e altri rifugiati troiani.

- Vacomagi - Banffshire Inghilterra - tribù celtica britannica, conosciuta solo attraverso l'unica citazione del geografo Tolomeo. Dalla descrizione e l'ubicazione approssimativa, il territorio doveva essere la regione di Strathspey, inclusa la costa settentrionale della Scozia. Tolomeo afferma che le loro principali città erano chiamate Bannatia, Tamia, Pinnata e Tuesis

Veniconi - Strathmore? Inghilterra - Ne scrisse Tolomeo nel suo Geografia che la loro città era 'Orrea, identificata con il forte romano di Horrea Classis, situato da Rivet e Smith presso Monifieth, dieci Km ad est di Dundee. Si pensa che abbiano vissuto tra il Tay ed il Mounth, a sud di Aberdeen. Ammiano Marcellino afferma che nel 367 al tempo dei Pitti, di cui esistevano due tribù, i Dicalidoni ed i Verturioni, assieme con i popoli guerrieri degli Attacotti e degli Scoti, si spostavano creando grande devastazione".

- Votadini - Lothian - o Wotadini, un popolo britannico del sud-est della Scozia e nel nord-est dell'Inghilterra, a sud del Firth of Forth. Si estendeva dalla zona di Stirling al fiume Tyne, includendo Falkirk e il Lothian, le regioni di confine della Scozia orientale e il Northumberland (nord-est dell'Inghilterra). 
La capitale era Traprain Law, una fortezza nel Lothian dell'est, tra il 138 e il 162 vennero conquistati dai Romani che dal III secolo li divisero in quattro province. In una tarda riorganizzazione fu creata la provincia Valentia, che forse includeva il territorio votadino. Quando i Romani si ritirarono al di qua del Vallo di Adriano, i Votadini divennero uno stato cuscinetto alleato di Roma, privo di occupazione militare, fino al 400 circa, quando i Romani si ritirarono dall'Inghilterra. 

UNO DEI FORTINI DEL VALLO

SOTTO ADRIANO

Sotto Adriano, nel 117, una rivolta militare che fu soppressa dal governatore provinciale Quinto Pompeo Falcone. Quando Adriano raggiunse la Britannia durante il suo famoso viaggio attraverso le province attorno al 122, dispose la costruzione di un vallum, conosciuto poi come il vallo di Adriano, costruito lungo la linea di frontiera dello Stanegate. L'imperatore dispose che se ne occupasse il nuovo governatore Aulo Platorio Nepote a cui fu affidata una nuova legione proveniente dalla Germania inferiore: la VI Victrix, che doveva sostituire la IX Hispana, sulla cui scomparsa si è molto dibattuto.



SOTTO ANTONNO PIO

«[Antonino Pio] attraverso Quinto Lollio Urbico, un suo legato, vinse i Britanni e costruì un secondo vallo dopo aver ridotto all'obbedianza i barbari»
(Historia Augusta, Vita di Antonino Pio, 5.4.)

Antonino Pio non condivise le politica difensiva del predecessore Adriano, per cui inviò in Britannia, nel 139, Quinto Lollio Urbico, nativo della Numidia, combattente nella guerra giudaica del 132-135. e poi governatore nella Germania inferiore, con il compito di riconquistare le Lowlands scozzesi, più a nord del vallo di Adriano.   


La Campagna di Urbico 

I Romani disponevano di: Vexillationes delle tre legioni della Britannia (la VI Victrix di stanza ad Eburacum, la XX Valeria Victrix a Deva e la II Augusta a Isca Silurum), oltre ad un numero imprecisato di unità ausiliarie, per un totale di 16.500 armati circa.
I Britanni coinvolti nella campagna di Urbico furono: Brigantes, Votadini, Selgovi (lungo gli attuali confini meridionali della Scozia), i Damnonii dello Strathclyde ed i Novantae della regione del Dumfries e del Galloway.

Le campagne in Britannia di Quinto Lollio Urbico sotto Antonino Pio, in Caledonia, a nord del vallo di Adriano, andarono dal 139 al 142. Vennero occupati i territori poco a nord del vallo Antonino fino al 155/157 e di nuovo dal 158 al 163/164. In seguito i Briganti costrinsero i romani a ritirarsi nel vallum Hadriani, il confine del vallo di Antonino fu rioccupato un anno più tardi, ma venne abbandonato definitivamente nel 163-164.

Si verificarono ulteriori attacchi nel 196 e nel 198 e Settimio Severo nel 208 d.c. fece restaurare alcune porzioni del vallo per rendere più sicure le frontiere. Ma questa ultima rioccupazione del vallo durò pochi anni. L'efficacia del vallo risultò quasi nulla rispetto a quello di Adriano ma questo vallo venne realizzato in soli due anni in terre inclementi sia dal punto di vista climatico che da quello politico.



SOTTO MARCO AURELIO

Morto Antonino Pio, i territori a nord del vallo di Adriano furono abbandonati nel 163/164 sotto il principato di Marco Aurelio e Lucio Vero. Durante l'ultimo periodo del regno di Marco Aurelio, alcuni forti a nord del vallo di Adriano furono rioccupati, come quello di Newstead e altri sette minori. Non fu, infatti, un caso che ben 5.500 sarmati Iazigi furono inviati in Britannia nel 175 a protezione dei suoi confini, come ci racconta Cassio Dione Cocceiano.

Nuovi scontri occorsero poco dopo la morte di Marco Aurelio (nel 181), per i quali il figlio Commodo intervenne lungo i confini settentrionali della Britannia, per respingere le invasioni di barbari che si erano spinti fino oltre il vallo di Adriano. Il successo di queste operazioni militari gli valse nel 184 il titolo di Britannicus. L'ultimo tentativo di spingersi più a nord fu però ad opera dell'imperatore Settimio Severo negli anni 208/209-211 con nuove campagne militari.



PATRIMONIO DELL'UMANITA'

L'intento del vallo era il medesimo del più famoso vallo di Adriano , ossia quello di difendere la Britannia romanizzata dagli attacchi delle tribù refrattarie alla autorità romana e preoccupate che prima o poi le legioni avrebbero sottomesso i loro territori. 

I romani riuscirono a realizzare accampamenti e fortilizi ma non riuscirono mai a sottomettere i Pitti e i Celti, che anzi con le loro sortite danneggiarono più volte le fortificazioni. A differenza del vallo di Adriano, il vallo di Antonino venne abbandonato dopo soli vent'anni dalla sua costruzione con il ritorno a sud delle legioni romane, ovvero al vallo di Adriano.

Nel 2008 venne inserito dall'Unesco come Patrimonio Mondiale dell'Umanità assieme al Vallo di Adriano e al confine Germanico e l'Unesco intitolò questo gruppo di fortificazioni come "Confini dell'Impero Romano ".

BIBLIO

- Tacito - Annales -
- Strabone - Geografia -
- Tolomeo - Geografia - 
- Historia Augusta - Vita di Antonino Pio -
- Cassio Dione Cocceiano - Storia romana - LXXI -
- D.Breeze, The Antonine Wall, Edinburgh 2006 -
- S.Frere - Britannia: a History of roman Britain - Londra -1998  -
- J.Wacher - Roman Britain - London - Toronto & Melbourne - 1980 -
- L.Keppie - Scotland's Roman Remains - Edinburgh - 1986 -
- N.Field - Rome's northern frontier AD 70-235. Beyond Hadrian's wall - Oxford & New York - 2005 -



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