MAUSOLEO DETTO IL TORRIONE - TORRIONE PRENESTINO



IL MAUSOLEO

Il Torrione prenestino è una tomba a tumulo e precisamente un mausoleo a pianta circolare, come la maggior parte dei mausolei, posto al II miglio della via Prenestina a Roma, praticamente a Largo Preneste, nell'area urbana del Pigneto, nel quartiere Tiburtino. E' stato datato alla fine del I sec. a.c. grazie al rinvenimento di una moneta del 15 a.c., ma non si sa chi lo abbia commissionato,

Il torrione è rimasto schiacciato per favorire la Prenestina e la sopraelevata, cioè la tangenziale Est; anzi per ingrandire la Prenestina il monumento fu addirittura barbaramente tagliato di una fetta del muro circolare esterno. Fu svuotato del terrapieno dopo la seconda guerra mondiale.



IL MAUSOLEO

Il mausoleo è in genere un edificio eretto per ospitare in forma monumentale la sepoltura di un defunto o di un certo numero di defunti, in genere parenti, soprattutto posteri, in quanto diventa tomba di famiglia. Il mausoleo sorge per lo più in zone isolate, di proprietà privata, o fare parte di un complesso di edifici con giardini ad uso pubblico. 

Costruire un complesso di giardini ed edifici pubblici intorno al mausoleo era un costume diffuso in diversi paesi orientali, affinchè la gente andasse ad ammirare il sepolcro e i suoi dintorni. Il primo mausoleo fu quello di Alicarnasso, una monumentale tomba che Artemisia fece costruire per il marito, nonché fratello, Mausolo, satrapo della Caria, ad Alicarnasso (oggi Bodrum, in Turchia) tra il 353 e il 350 a.c.. 

Infatti il nome mausoleo derivò da Mausolo e come tale venne ripetuto per una tomba a tumulo così monumentale. Venne distrutto da un terremoto e oggi sono visibili solo alcune rovine, ma altri mausolei ne seguirono.

Questo tipo di sepoltura prese piede a Roma già dalla metà del I secolo a.c. e se ne ebbe il massimo esempio con la tomba a tumulo di Augusto, costruita tra il 32 ed il 28 a.c. e accolse numerosi membri della famiglia imperiale, prima e dopo la morte dello stesso Ottaviano Augusto che si ebbe nel 14 d.c..

Il mausoleo di Augusto divenne il modello ideale di questa tipologie di tombe ma dopo la morte di Augusto l'usanza di tali tombe declinò rapidamente a Roma, anche per il costo molto elevato, fino a scomparire definitivamente intorno al 50 d.c.. Tuttavia nei dintorni di Roma se ne contano una trentina.

Ma molto più tardi verrà innalzato il Mausoleo di Teodorico, fatto costruire da lui stesso come propria sepoltura attorno al 520 d.c.,  la più celebre e importante costruzione funeraria realizzata dagli Ostrogoti in Italia, ed oggi patrimonio Italiano dell'Unesco. 

Il Torrione era uno dei più grandiosi mausolei di Roma a forma di tumulo contenuto in un poderoso tamburo circolare (circa m. 41 di diametro) che doveva essere rivestito esternamente da blocchi di travertino dei quali oggi non resta traccia. Non si conosce il nome del suo destinatario.

VISTA DALL'ALTO

LA DESCRIZIONE

L'aspetto originario del torrione è stato snaturato dalla completa eliminazione del tumulo di terra dopo la seconda guerra mondiale e dalla successiva demolizione di parte del tamburo in occasione dell’allargamento della via Prenestina, a dimostrazione di quanto le autorità preposte siano sensibili a questi preziosissimi resti che tutto il mondo ci invidia. Solo dopo il 1980 furono eliminate le casupole che erano state costruite a ridosso del monumento.

La tomba risale all'ultimo quarto del I secolo a.c., e consisteva in un grande tamburo circolare in calcestruzzo romano (originariamente interamente lastricato di marmo) con al suo interno, in posizione centrale una cella sepolcrale in travertino. 

 Lo spazio compreso nelle mura esterne era stato riempito di terra per tutta l'altezza del tamburo esterno e andava a crescere verso il centro del monumento, in modo che il terrapieno formasse una sorta di cono. Inoltre sopra la camera mortuaria era posta una colonna che fuoriusciva dal vertice del cono, sormontata dalla statua del defunto in abiti ufficiali.

L’ingresso si trovava sul lato opposto della via Prenestina e tramite un corridoio all’interno del tumulo si accedeva alla camera sepolcrale fornita di tre nicchie rettangolari: corridoio e camera erano eseguiti in opera quadrata a blocchi di tufo e coperti con volta a botte. I bombardamenti della guerra causarono il crollo di una parte del corridoio e lo smottamento di numerosi blocchi della cella.

Evidentemente vi era stato sepolto un personaggio ricco e importante  ma purtroppo non è emerso alcun dato a suo carico. Il diametro del mausoleo è di 41 metri la rende la più grande in estensione a Roma dopo il Mausoleo di Augusto a piazza Augusto Imperatore e la Mole Adriana (Castel Sant'Angelo).

L'INGRESSO

IL DECLINO

Con la caduta dell'Impero Romano venne coperto come la maggior parte dei monumenti romani per coltivarvi una vigna, poi nel corso del 1400, passato in proprietà dei Rufini fu adibito a cantina, a fianco fu eretta una torre a due piani ed altri manufatti oggi scomparsi. Alla fine del XVI secolo venne ceduto ai Padri Domenicani Irlandesi che vi addossarono un casale ed un pozzo, ancora esistente e rifatto nel 1800.

Il 29 dicembre del 2010, dopo due anni di lavori di restauro, in cui il monumento era stato rinforzato nella parete esterna, il Torrione e l'annesso parco sono stati aperti al pubblico. L'area, ampliata a 8000 metri quadrati e dotata di servizi igienici e ludici, è stata resa più fruibile grazie ad un collegamento pedonale diretto con la via Prenestina. Accanto al monumento si trova una fontana medievale,

BIBLIO

 - Vitruvio - De Architectura -
- Plinio il Vecchio - Naturalis historia -
- Mausoleo detto "Il Torrione" - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali - 2019 -
- Restauro del Torrione Prenestino e riqualificazione dell'area circostante (PDF) - su Roma Capitale -
- Zètema - Restauro del Torrione Prenestino e riqualificazione dell'area circostante - Lotto B2a, su zetema.it - 2008-2010 -
- Mausoleo detto "Il Torrione" - su 060608.it. -
- Il Torrione prenestino - su museoapr.it. -
- Roma, Curia generalizia dei Frati Minori - Lettres communes - dir. da P. Gasnault  - nomina di Filippo Rufini a vescovo di Isernia - Paris 1964 -



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