SOTTO SAN GIACOMO IN AUGUSTA

LA FACCIATA

La chiesa di San Giacomo in Augusta è un luogo di culto cattolico di Roma, sito nel rione Campo Marzio, in via del Corso 499, annessa all'ospedale omonimo, detto anche "di San Giacomo degli Incurabili". chiamata pertanto anche Chiesa di s. Giacomo degli Incurabili, ma deve il suo nome più noto alla vicinanza del Mausoleo di Augusto.

La struttura iniziale era una piccola cappella dedicata a San Giacomo apostolo, costruita dalla famiglia Colonna, la cui leggenda sulle origini li farebbe risalire alla gens Iulia, già facente parte del presidio Ospedaliero, e già fondato, prima di partire per la crociata, dall'Imperatore Federico I Barbarossa, della Dinastia Hohenstaufen, nel 1347.

L'Imperatore Federico II poi lo ampliò e, dopo la caduta del nipote Corradino di Svevia, l'Ospedale fu requisito dai Papi nel 1339 e fu detto degli Incurabili perché dedito al ricovero dei malati di malattie veneree non curabili negli altri ospedali romani. 

Il complesso di ospedale e chiesa si chiamò in Augusta per la vicinanza del Mausoleo di Augusto: in esso, dopo esser stato elevato ad Arcispedale nel 1515 da papa Leone X, fu curato san Camillo de Lellis, che in seguito proprio qui fondò  l'Ordine dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi, ovvero l'ordine dei Camillani.

Nel 1579 l'ospedale venne ricostruito totalmente ad opera del cardinale Anton Maria Salviati che nel 1592 ricostruì anche la chiesa di san Giacomo di stile rinascimentale come ancora oggi si vede. Nel XVI secolo, venne ancora ricostruita su progetto dell'architetto Francesco Capriani da Volterra, cui subentrò nel 1598, dopo la sua morte, Carlo Maderno che terminò i lavori nel 1602. 

Nella chiesa trovò sepoltura anche il cardinal Salviati. Il 1 novembre 1824 Leone XII eresse la chiesa a parrocchia e nei due anni della Repubblica romana del 1849, la chiesa divenne stalla e perdendo opere e arredo bruciati dai rivoltosi in piazza del Popolo. Il restauro successivo, voluto da Pio IX e operato da Gaetano Morichini tra il 1861 e il 1863, ritinteggiò la chiesa, affrescò la volta e posato un pavimento di marmo, . 

Nel 1912 venne restaurato il battistero, a sinistra dell'ingresso. La chiesa dal 2014 è sede del titolo cardinalizio di "San Giacomo in Augusta". Il santo venne martirizzato da Erode Agrippa a Gerusalemme, ma le sue spoglie miracolosamente intatte vennero traslate in Spagna e alcune parti di esse giunsero poi a Roma per essere adorate nella omonima chiesa.

L'INTERNO

LA FACCIATA 

La chiesa presenta due campanili gemelli ai lati dell'abside, ben visibili dal cortile interno del complesso, soluzione piuttosto originale, opera di Carlo Maderno, come del resto la facciata. Il portale di ingresso si affaccia su via del Corso, incorniciato dalle estremità dei due bracci simmetrici dell'ex ospedale di San Giacomo. 

L'ordine superiore della facciata creata da Maderno presenta al centro un balcone con una nicchia a forma della Conchiglia di San Giacomo. La parte inferiore della facciata, opera di Francesco da Volterra, si apre al centro da un portale fiancheggiato da colonne corinzie. Il portale di ingresso si affaccia su via del Corso, elegantemente incorniciato dalle estremità dei due bracci simmetrici dell'ex ospedale di San Giacomo. 



L'INTERNO

L'interno è a pianta ellittica con tre cappelle per ciascun lato. L'altare maggiore, di Carlo Maderno, eretto con marmi provenienti dal vicino Mausoleo di Augusto, è posto di fronte al portale di accesso affacciato su via del Corso. L'altare venne eretto con marmi provenienti dal vicino Mausoleo di Augusto di cui molto anzi tutto è stato spogliato per abbellire diverse chiese.

La pala d'altare è opera di Francesco Grandi (1831-1891) e rappresenta la Santissima Trinità. La volta, affrescata nel XIX secolo da Silverio Capparoni, raffigura la "Gloria di san Giacomo". La pala d'altare è opera di Francesco Grandi (1831-1891) e rappresenta la Santissima Trinità. La volta, affrescata nel XIX secolo da Silverio Capparoni, raffigura la Gloria di san Giacomo.



A DESTRA 

I CAPPELLA 
CRISTO DEL BERNINI
- la "Resurrezione" del pittore manierista Giuseppe Passeri del Pomarancio 


II CAPPELLA 
detta della Madonna dei Miracoli:
 - un'immagine sacra del secolo XV a cui fu attribuito un miracolo che dette origine alla chiesa di Santa Maria dei Miracoli in piazza del Popolo, del secolo XV. Tale immagine era particolarmente venerata dai romani per vari miracoli che concessi ai naviganti del Tevere.
- la pala scultorea in marmo San Francesco di Paola implora la Vergine Maria per gli invalidi (1717) di Pierre Le Gros.


III CAPPELLA
- Il battesimo di Gesù di Domenico Cresti, detto il Passignano,
- l'Ultima cena di Giovanni Battista Ricci,
- La storia di Melchisedec,
- Storia della Manna nel Deserto dipinti da Vespasiano Strada.



A SINISTRA

I CAPPELLA
- intitolata a Graziani, vi è l'"Adorazione dei Pastori" di Antiveduto Gramatica.


II CAPPELLA
- dedicata a San Giacomo, una statua del santo di Ippolito Buzio.


III CAPPELLA
eretta da Donna Vittoria Tolfia, madre del papa Paolo IV, ha diverse opere di Francesco Zucchi.

ANTICA STAMPA DI SAN GIACOMO IN AUGUSTA CON
L'OSPEDALE DEGLI INCURABILI

L'OSPEDALE

L'Ospedale di San Giacomo in Augusta (per la vicinanza al Mausoleo di Augusto divenuti, nel Medioevo, roccaforte della famiglia Colonna),  posto in via del Corso (via Lata) 499, adiacente alla Chiesa di San Giacomo in Augusta, venne rivalutato a presidio onnitaumaturgico nel 1339, per volontà del cardinale Pietro Colonna, discendente del Barbarossa, che lo aveva requisito rivendicandolo e che ne fece lascito testamentario. 

Lo testimonia l‘iscrizione posta nel cortile: "Hoc hospitali ad laudem Dei et sub vocabuli Beati Iacobi pro animam R.mi p(a)tris et Dni. Dni. Petri de Columna Sci. Angeli quondam dyaconi cardinalis fundatum fuit‖" Nella seconda metà del XV secolo la gestione dell'ospedale venne affidata alla Compagnia del Divino Amore.

ELEMOSINIERA DEL S. GIACOMO RIPORTA LA FIGURA DI UN
INFERNO IN CARROZZELLA, ANTICAMENTE CHIAMATA CARRIOLA

Dopo l'opera di Baldassarre Peruzzi negli ultimi anni della sua vita (1534 - 1536), la facciata venne rinnovata dal Giorgio da Coltre, sotto la guida di Antonio da Sangallo il Giovane che ne redasse il progetto ancor oggi visibile. Ai lati della struttura si trovavano due edifici, ancora attuali: la chiesa di St.a Maria Portae Paradisi, su Via di Ripetta e il cui nucleo originario risaliva alla costruzione dell'ospedale, e la chiesa di San Giacomo, contemporanea al primo rinnovamento.

Nel 1579 iniziò la ricostruzione dell'ospedale ad opera del cardinale Anton Maria Salviati, progettate da F. Capriani e realizzate da B. Grillo. Il cardinale vincolò il complesso, lasciandolo per testamento del 1593, all'eterno uso ospedaliero, donando varie decine di immobili, tenute, e titoli di investimento, per garantirne il sostegno perpetuo. La bolla pontificia del 1610 del Papa Paolo V Borghese sancì "il divieto assoluto di cambiarne la finalità, vendere, affittare, permutare, dare in enfiteusi, sotto alcun diritto o alcun Stato".

L'INTERNO DELLA CHIESA

I lavori furono ultimati nel 1592 e, contemporaneamente, venne costruita la chiesa di San Giacomo in Augusta, attigua all'ospedale e terminata nelle forme rinascimentali ancora oggi visibili, in occasione del Giubileo del 1600 a opera dell'architetto Carlo Maderno.

Durante la pestilenza del 1656 il San Giacomo fu utilizzato come lazzaretto, a fine '600, l'Ospedale deteneva 62 proprietà urbane, tra case, vigne e botteghe. Nell'800 venne ampliato con una sorta di centro di rianimazione. Caduto lo Stato Pontificio nel 1870, l'ospedale entrò nell'Ente morale Pio Istituto Santo Spirito ed Ospedali Riuniti, che riunì nel patrimonio e nell' amministrazione tutti gli ospedali romani. 

Nel 1914 fu decisa la chiusura del San Giacomo per la costruzione del Policlinico Umberto I, ma a seguito di interrogazioni parlamentari rimase aperto. Nel 1933 venne fondata nei locali del San Giacomo la "Scuola Missionaria di Medicina e Chirurgia d'Urgenza".

Dal 2003 iniziò una nuova fase di ristrutturazione, un reparto alla volta. Ma dopo un'attività ospedaliera ininterrotta di ben 670 anni, venne chiuso improvvisamente nel 2008. Nel 2021 il Consiglio di Stato ha dichiarato l'illegittimità della chiusura del San Giacomo. La regione Lazio ha tuttavia fatto ricorso contro tale Sentenza.

FONTANA DEL LEONE


LE FONTANE

All'interno del cortile vi sono due fontane cinquecentesche: una è forse attribuibile al fontaniere Giovanni Antonio Nigrone, in cui l'acqua sgorgava da una testa di leone attorniata da due putti. 

La seconda fontana è detta "del Mascherone" ed è probabilmente collegata all'opera di allacciamento all'Acqua Vergine che avvenne nella seconda metà del secolo.


BIBLIO

- Mario Zocca - L'architetto di San Giacomo in Augusta - in Bollettino d'Arte - Roma - De Luca Editori d'Arte - 1936 -
- Mariano Armellini - Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX - Roma - 1891 -
- Claudio Rendina - Le Chiese di Roma - Milano - Newton & Compton Editori - 2000 -
- M. Quercioli - Rione IV Campo Marzio - in AA.VV - I rioni di Roma - Newton & Compton Editori - Roma - 2000 -
- Mario Zocca - La Cupola di S. Giacomo in Augusta e le cupole ellittiche in Roma - con 6 tavole fuori testo - Reale istituto di studi romani - 1945 -
- Rodolfo Amedeo Lanciani - Storia degli scavi di Roma e notizie intorno le collezioni romane di antichità - Loescher - 1902 -

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