.:: VII SECOLO ::.
Nome: Comentolo, Comentiolus o Komentiolos
Nascita: ...
Morte: 610-611
Fratelli: Phocas o Foca e Domentziolo
Madre: Domentxia
Professione: militare
Fu il fratello dell'imperatore bizantino Phocas, rifiutò di riconoscere l'usurpazione di Eraclio e tentò di far valere la sua pretesa al trono. Alla fine venne assassinato.
Non si sa nulla della sua carriera se non che è figlio di Domentzia e fratello del futuro magister officiorum Domentziolus. Fu elevato da Foca al grado di patrizio e ottenne la carica di magister militum con il compito di proteggere il confine orientale dell'impero contro i Sassanidi quando il regno di Foca venne rovesciato da Eraclio nel 610.
Comentolo rifiutò di riconoscere il nuovo imperatore e con le sue truppe si recò nei loro quartieri invernali ad Ancyra ma senza risultato. Poi decise di condurre un attacco a Costantinopoli per vendicare la morte dei suoi fratelli Foca e Domentziolo. Allo stesso tempo, Eraclio concede il suo perdono al figlio di Domentziolo e invia il rispettato generale Filippico come emissario. Comentolo imprigiona Filippico e minaccia di giustiziarlo. Ma venne assassinato da Patrizio Giustino alla fine dell'anno 610 o nel 611. La sua morte portò alla fine della ribellione contro il fragile potere di Eraclio.
GIOVANNI DI CONZA (617)
Nome: Giovanni di Conza o Compsa, o Giovanni Consino, Ioannes Compsinus / Consinus
Nascita: Compsa (moderno Conza della Campania) ...
Morte: 617
Descritto come un tiranno (un termine che significa usurpatore), ha catturato Napoli ma fu sconfitto e ucciso da Eleuterio, l'Esarca di Ravenna.
Approfittando del tumulto in Esarcato di Ravenna e l'impegno dell'Imperatore bizantino Eraclio con la Guerra persiana in Oriente, dal 616 al 617 guidò la rivolta per la proclamazione dell'indipendenza dall'impero bizantino guidato dal nuovo imperatore Eraclio I. Riuscì a conquistare Napoli, diventando il suo secondo duca. La sua ribellione però fu combattuta dall'esarca di Ravenna, Eleuterio. Informato della rapida marcia dell'esarca su Napoli, Giovanni decise di affrontarlo lungo la via Appia ma venne sconfitto e si rifugiò dentro le mura di Napoli. Eleuterio mise sotto assedio la città, riuscendo alla fine ad espugnarla e a catturare il ribelle. Come esempio ai rivoltosi, l'esarca fece pubblicamente decapitare Giovanni nel 617, nominando un nuovo duca al suo posto.
Nome: Giovanni di Conza o Compsa, o Giovanni Consino, Ioannes Compsinus / Consinus
Nascita: Compsa (moderno Conza della Campania) ...
Morte: 617
Descritto come un tiranno (un termine che significa usurpatore), ha catturato Napoli ma fu sconfitto e ucciso da Eleuterio, l'Esarca di Ravenna.
Approfittando del tumulto in Esarcato di Ravenna e l'impegno dell'Imperatore bizantino Eraclio con la Guerra persiana in Oriente, dal 616 al 617 guidò la rivolta per la proclamazione dell'indipendenza dall'impero bizantino guidato dal nuovo imperatore Eraclio I. Riuscì a conquistare Napoli, diventando il suo secondo duca. La sua ribellione però fu combattuta dall'esarca di Ravenna, Eleuterio. Informato della rapida marcia dell'esarca su Napoli, Giovanni decise di affrontarlo lungo la via Appia ma venne sconfitto e si rifugiò dentro le mura di Napoli. Eleuterio mise sotto assedio la città, riuscendo alla fine ad espugnarla e a catturare il ribelle. Come esempio ai rivoltosi, l'esarca fece pubblicamente decapitare Giovanni nel 617, nominando un nuovo duca al suo posto.
ELEUTERIO (619-620)
Nome: Eleuterio, Eleuterius
Nascita: ...
Morte: Castrum Luceoli, 620
Regno: 619-620
Morte: Castrum Luceoli, 620
Regno: 619-620
Nome: Giovanni Atalarico, Athalarichos
Nascita: ...
Morte: ...
Atalarico viene citato nel 622, quando fu mandato, con i nipoti Stefano e Giovanni, come ostaggio del Avari a garanzia di un accordo di pace. Nel 635 o 637, alcuni influenti armeni di Costantinopoli, volevano sostituire l'imperatore Eraclio con Giovanni Athalarichos, coinvolgendo le alte cariche dei curopalates: Varaztirots II Bagratuni, il figlio di Smbat Bagratuni; David Saharuni, cugino di Athalarichos; e il nipote di Eraclio, il magister Theodore. Varaztirots spinse per un colpo di stato incruento, in cui l'imperatore sarebbe stato costretto all'esilio.
Nascita: ...
Morte: ...
Atalarico viene citato nel 622, quando fu mandato, con i nipoti Stefano e Giovanni, come ostaggio del Avari a garanzia di un accordo di pace. Nel 635 o 637, alcuni influenti armeni di Costantinopoli, volevano sostituire l'imperatore Eraclio con Giovanni Athalarichos, coinvolgendo le alte cariche dei curopalates: Varaztirots II Bagratuni, il figlio di Smbat Bagratuni; David Saharuni, cugino di Athalarichos; e il nipote di Eraclio, il magister Theodore. Varaztirots spinse per un colpo di stato incruento, in cui l'imperatore sarebbe stato costretto all'esilio.
Il piano non fu mai eseguito, poiché un informatore tra i cospiratori riferì alla corte imperiale il tentativo di Athalarichos che venne arrestato con tutte le persone coinvolte. I suoi consiglieri raccomandarono che i cospiratori venissero giustiziati, ma Eraclio fu però più crudele ordinando l'amputazione del naso e delle mani di ogni complottista.
Oltre ad essere così mutilato, Athalarichos venne esiliato a Prinkipo, una delle Isole dei Principi. Theodore ricevette una mutilazione in più, facendogli amputare una gamba.
Il figlio illegittimo di Eraclio, complottò per rovesciare suo padre, ma il piano venne scoperto prima dell'esecuzione. Anche lui fu mutilato ed esiliato.
MAURIKIOS CHARTOULARIOS (642)
Nome: Maurikios Chartoularios
Nascita: ...
Morte: Ravenna 643
Il figlio illegittimo di Eraclio, complottò per rovesciare suo padre, ma il piano venne scoperto prima dell'esecuzione. Anche lui fu mutilato ed esiliato.
Nome: Maurikios Chartoularios
Nascita: ...
Morte: Ravenna 643
Professione: chartoularios (segretario)
Nel 638 il Imperatore bizantino Eraclio (r. 610–641) chiese che al nuovo Papa, Severino, di firmare il suo assenso all'Ecthesis, che sanciva il monoteletismo (Gesù con due nature ma una volontà) come l'unico cristianesimo ufficiale. Severino rifiutò ed Eraclio lo disconobbe come Papa, poi inviò il suo chartoularios (segretario) Maurikios a Roma per convincere il Papa.
Maurikios arrivò, con le milizie locali occupò il Laterano e saccheggiò il palazzo papale. L'Esarca di Ravenna Isaac si precipitò a Roma e sequestrò il tesoro Lateranense per l'imperatore, ma sia lui e Maurikios ne trattennero una parte. Così per quasi due anni a Severino fu negato di officiare.
Nel 643, Maurikios, ora dux di Roma, si ribellò contro Isacco e dichiarò l'indipendenza di Roma dall'Esarcato e dall'imperatore Costante II, ma Isaac spedì il suo magister militum Donus, che annientò la rivolta. Maurikios tentò di rifugiarsi nella chiesa di Santa Maria ad Praesepe, ma fu trascinato fuori dalla chiesa, spedito in catene a Ravenna e decapitato.
Nel 638 il Imperatore bizantino Eraclio (r. 610–641) chiese che al nuovo Papa, Severino, di firmare il suo assenso all'Ecthesis, che sanciva il monoteletismo (Gesù con due nature ma una volontà) come l'unico cristianesimo ufficiale. Severino rifiutò ed Eraclio lo disconobbe come Papa, poi inviò il suo chartoularios (segretario) Maurikios a Roma per convincere il Papa.
Maurikios arrivò, con le milizie locali occupò il Laterano e saccheggiò il palazzo papale. L'Esarca di Ravenna Isaac si precipitò a Roma e sequestrò il tesoro Lateranense per l'imperatore, ma sia lui e Maurikios ne trattennero una parte. Così per quasi due anni a Severino fu negato di officiare.
Nel 643, Maurikios, ora dux di Roma, si ribellò contro Isacco e dichiarò l'indipendenza di Roma dall'Esarcato e dall'imperatore Costante II, ma Isaac spedì il suo magister militum Donus, che annientò la rivolta. Maurikios tentò di rifugiarsi nella chiesa di Santa Maria ad Praesepe, ma fu trascinato fuori dalla chiesa, spedito in catene a Ravenna e decapitato.
VALENTINUS (644)
Nome: Valentino, Valentinus
Nascita: ...
Morte: 644
Genero: Costante II
GREGORIO (646–647)
Nome: Flavio Gregorio, detto il patrizio, Flavius Gregorius patricius
Nascita: ...
Morte; 647
Dinastia: Eraclia
Padre: il cugino di Eraclio Niketas
Fu un bizantino Esarca d'Africa (Tunisia e Algeria orientale) e guidò una ribellione nel 646 contro l'Imperatore Costante II sul supporto di quest'ultimo per Monotelismo. Dichiaratosi imperatore, affrontò un'invasione araba nel 647, ma venne sconfitto e ucciso a Sufetula.
Valentinus, il suocero di Costante II, apparve a Costantinopoli con un contingente di truppe, e chiese di essere incoronato imperatore. Ma durò poco, fu sopraffatto da una folla ostile e assassinato.
Nome: Flavio Gregorio, detto il patrizio, Flavius Gregorius patricius
Nascita: ...
Morte; 647
Dinastia: Eraclia
Padre: il cugino di Eraclio Niketas
Fu un bizantino Esarca d'Africa (Tunisia e Algeria orientale) e guidò una ribellione nel 646 contro l'Imperatore Costante II sul supporto di quest'ultimo per Monotelismo. Dichiaratosi imperatore, affrontò un'invasione araba nel 647, ma venne sconfitto e ucciso a Sufetula.
Nel 646, Gregorio si ribellò a Costante che sosteneva il monoteletismo, ma anche per la Conquista musulmana dell'Egitto e la minaccia che presentava all'Africa bizantina. Sembra ci fosse di mezzo anche un prelievo di 300 libbre d'oro richiesto da Constans e che sia Massimo il Confessore che Papa Teodoro I sostennero Gregorio. La rivolta venne sostenuta anche dalla popolazione, sia africani romanizzati, che Berberi degli interni.
Nel 642-643, gli arabi occuparono la Cirenaica e la metà orientale della Tripolitania, insieme a Tripoli. Nel 647 il califfo arabo invase l'Esarcato con 20.000 uomini. Gregorio affrontò gli arabi al loro ritorno a Sufetula, ma fu sconfitto e ucciso.
Agapius di Hierapolis e alcune fonti siriache affermano che Gregorio fuggì a Costantinopoli, dove si riconciliò con Costante, ma gli studiosi moderni accettano il racconto dei cronisti arabi della morte in battaglia. Dopo la morte di Gregorio, gli arabi saccheggiarono Sufetula e invasero l'Esarcato, mentre i bizantini si ritirarono nelle loro fortezze. Soddisfatti dell'enorme bottino, gli arabi accettarono di partire in cambio del pagamento di un pesante tributo in oro.OLYMPIUS (650–652)
Nome: Olimpio, Olympius
Nascita: ...
Morte: 652
Professione: Esarca di Ravenna, esarca d'Italia dal 649 al 652
Secondo il Liber Pontificalis era in origine cubiculario, addetto alla custodia della camera da letto dell'Imperatore. Nel 649 fu inviato dall'imperatore Costante II in Italia per governarla come esarca e reprimere l'opposizione di papa Martino I al Typos, l'editto religioso imperiale bollato dal pontefice come eretico. Secondo il Liber Pontificalis, Costante II gli avrebbe detto:
«Conviene alla tua gloria, come ci ha suggerito di agire il patriarca di questa città (che Dio la protegga), Paolo, che, se troverai in quella provincia qualcuno d’accordo con l’editto da noi esposto, ti impadronirai di tutti i vescovi che sono lì e del clero e li costringerai a sottoscrivere il medesimo editto. Altrimenti, come ci hanno suggerito il glorioso patrizio Platone e il glorioso Eupraxio, se avrai potuto persuadere l’esercito che è stanziato lì, ti ordiniamo di impadronirti di Martino, che era apocrisario nella città regia, e dopo di ciò sia fatto leggere in tutte le chiese il Typus ortodosso da noi redatto e sia fatto sottoscrivere da tutti i vescovi d’Italia. Se però in questa faccenda troverai che l’esercito è contrario, te ne starai zitto finché non avrai la provincia sotto il tuo controllo e sarai riuscito a riunire un esercito, tanto della città di Roma che di Ravenna, affinché possiate compiere fino in fondo le cose che vi sono state ordinate.»
(Liber Pontificalis, Vita di Martino I, pp. 336-338.)
Olimpio giunse a Roma e non riuscendo ad avere il sostegno dell'esercito, pensò di assassinare il Pontefice ordinando a un suo spatario di assassinarlo mentre porgeva la comunione all'esarca nella chiesa di S. maria Maggiore, Ma un miravolo accecò lo spatario impedendogli di vedere il papa, o piuttosto ci ripensò per il mancato appoggio dell'esercito.
Infatti Olimpio si riappacificò col Papa e si rivoltò all'Impero staccando l'Italia da esso, approfittando del dissenso nei confronti del monotelismo. Infatti Olimpio fece battere dalla zecca di Roma monete con la sua effigie al posto di quella dell'Imperatore
Il Liber Pontificalis afferma che nel 652 Olimpio partì per la Sicilia con l'esercito per respingere un'incursione araba, ma fu ucciso da una pestilenza diffusasi nell'esercito bizantino, ma è possibile che la spedizione in Sicilia fosse motivata dall'intento di sottrarre anche quella regione al controllo dell'Imperatore.
Nome: Olimpio, Olympius
Nascita: ...
Morte: 652
Professione: Esarca di Ravenna, esarca d'Italia dal 649 al 652
Secondo il Liber Pontificalis era in origine cubiculario, addetto alla custodia della camera da letto dell'Imperatore. Nel 649 fu inviato dall'imperatore Costante II in Italia per governarla come esarca e reprimere l'opposizione di papa Martino I al Typos, l'editto religioso imperiale bollato dal pontefice come eretico. Secondo il Liber Pontificalis, Costante II gli avrebbe detto:
«Conviene alla tua gloria, come ci ha suggerito di agire il patriarca di questa città (che Dio la protegga), Paolo, che, se troverai in quella provincia qualcuno d’accordo con l’editto da noi esposto, ti impadronirai di tutti i vescovi che sono lì e del clero e li costringerai a sottoscrivere il medesimo editto. Altrimenti, come ci hanno suggerito il glorioso patrizio Platone e il glorioso Eupraxio, se avrai potuto persuadere l’esercito che è stanziato lì, ti ordiniamo di impadronirti di Martino, che era apocrisario nella città regia, e dopo di ciò sia fatto leggere in tutte le chiese il Typus ortodosso da noi redatto e sia fatto sottoscrivere da tutti i vescovi d’Italia. Se però in questa faccenda troverai che l’esercito è contrario, te ne starai zitto finché non avrai la provincia sotto il tuo controllo e sarai riuscito a riunire un esercito, tanto della città di Roma che di Ravenna, affinché possiate compiere fino in fondo le cose che vi sono state ordinate.»
(Liber Pontificalis, Vita di Martino I, pp. 336-338.)
Olimpio giunse a Roma e non riuscendo ad avere il sostegno dell'esercito, pensò di assassinare il Pontefice ordinando a un suo spatario di assassinarlo mentre porgeva la comunione all'esarca nella chiesa di S. maria Maggiore, Ma un miravolo accecò lo spatario impedendogli di vedere il papa, o piuttosto ci ripensò per il mancato appoggio dell'esercito.
Infatti Olimpio si riappacificò col Papa e si rivoltò all'Impero staccando l'Italia da esso, approfittando del dissenso nei confronti del monotelismo. Infatti Olimpio fece battere dalla zecca di Roma monete con la sua effigie al posto di quella dell'Imperatore
Il Liber Pontificalis afferma che nel 652 Olimpio partì per la Sicilia con l'esercito per respingere un'incursione araba, ma fu ucciso da una pestilenza diffusasi nell'esercito bizantino, ma è possibile che la spedizione in Sicilia fosse motivata dall'intento di sottrarre anche quella regione al controllo dell'Imperatore.
Nome: Theodoros Pasagnathes, detto anche Theodore Rshtunio Theodoros Ṛštuni
Nascita: Armenia
Morte: Damasco 654-655
Professione: sparapet, comndante supremo dell'esercito con carica ereditaria, era un nakharar, titolo ereditario di prim'ordine nella nibiltà armena, kouropalates (responsabile del palazzo reale) dell'Armenia bizantina
Prima delle invasioni arabe, Rshtuni era stato nominato sparapet (comandante in capo) delle forze armene nel Marzpanate armeno ed è stato nominato come marzban (comandanti militari, responsabili delle province di confine dell'Impero dei Parti e dell'Impero sasanide dell'Iran, nel 634. Combattè l'attacco arabo in Armenia nel 640. Non riuscì a impedire che gli arabi saccheggiassero la capitale Dvin nel 642. Ottenne la vittoria sugli arabi, per cui venne riconosciuto come sovrano dell'Armenia da Costante II nel 643.
Teodoro alla fine concluse una tregua con l'allora governatore della Siria, Muawiyah I nel 651, e , nel 652 Rshtuni, disperando di farcela, accettò la sovranità di Muawiyah e fu nominato sovrano dell'Armenia con un livello di autonomia relativamente alto. In risposta, Constans organizzò personalmente le sue forze e le condusse in Armenia, la conquistò e depose Theodoros, che si rifugiò sull'isola di Akhtamar, ma nel 654 Theodoros fu restaurato. Decidendo che Theodoros era inaffidabile, gli arabi lo mandarono a Damasco, dove morì in cattività l'anno successivo. Il suo corpo è stato portato nel suo distretto natale di Rshtunik, dove fu sepolto nella tomba dei suoi antenati.
ELEUTERIO IL GIOVANE (665-666)
Nome: Eleuterio, Eleutherios
Nascita: ...
Nome: Eleuterio, Eleutherios
Nascita: ...
Morte: ...
Fu il leader di una ribellione locale che rovesciò l'esarca Gennadius a Cartagine.
Nel 662, l'imperatore Costante II partì per i possedimenti occidentali dell'impero a organizzare e implementare le fortificazioni e lasciò suo figlio Costantino IV a governare Costantinopoli. ma
chiese un aumento del tributo dell'Africa per finanziare delle attività a Siracusa in Sicilia. L'esarca d'Africa, Gennadios rifiutò di fornire le entrate aggiuntive richieste da Costante e successivamente espulse il rappresentante dell'imperatore.
Eleuterio il Giovane guidò i cittadini locali, che si unirono a una guarnigione di truppe, ad espellere Gennadios nel 665. e questi fuggì alla corte del califfo Muawiyah I a Damasco, chiedendogli aiuto per la riconquista Cartagine. Nel 665, il Califfo inviò una forza per invadere l'Africa bizantina, ma Gennadios morì alla fine del 665, dopo aver raggiunto Alessandria.
Fu il leader di una ribellione locale che rovesciò l'esarca Gennadius a Cartagine.
Nel 662, l'imperatore Costante II partì per i possedimenti occidentali dell'impero a organizzare e implementare le fortificazioni e lasciò suo figlio Costantino IV a governare Costantinopoli. ma
chiese un aumento del tributo dell'Africa per finanziare delle attività a Siracusa in Sicilia. L'esarca d'Africa, Gennadios rifiutò di fornire le entrate aggiuntive richieste da Costante e successivamente espulse il rappresentante dell'imperatore.
Eleuterio il Giovane guidò i cittadini locali, che si unirono a una guarnigione di truppe, ad espellere Gennadios nel 665. e questi fuggì alla corte del califfo Muawiyah I a Damasco, chiedendogli aiuto per la riconquista Cartagine. Nel 665, il Califfo inviò una forza per invadere l'Africa bizantina, ma Gennadios morì alla fine del 665, dopo aver raggiunto Alessandria.
Nome: Saborios,
Nascita: ...
Morte: ...
Professione: strategos del tema del'Armenia
Lo stratega del tema del'Armenia, sollevò una rivolta in Anatolia, ma morì quando il suo cavallo fuori controllo gli sbatté la testa contro una porta della città.
Saborios è menzionato come persiano da Teofane il Confessore, ma gli studiosi moderni lo considerano un armeno. A volte è identificato con Pasagnathes, il "patrikios degli Armeni ", che si ribellò nel 651/652.
Nel 667, Saborios era il generale al governo (strategos) del tema degli Armeniacs, nella parte nord-orientale dell' Anatolia bizantina. A quel tempo risiedeva l'imperatore Costante II a Siracusa in Sicilia, avendo lasciato Costantinopoli nelle mani del suo giovane figlio, co-imperatore e eventuale successore, Costantino IV (r. 668–685). In assenza dell'imperatore, il califfo Muawiyah aveva idevastato più volte Anatolia, per conquistare il tema armeno.
Approfittando dell'assenza di molti soldati degli altri temi con Costante in Sicilia, Saborio si ribellò alla fine del 667 e inviò uno dei suoi generali, Sergios, a Damasco per ottenere il sostegno dell'arabo Muawiyah. Costantino, saputo della ribellione, inviò l'eunuco koubikoularios Andrew, al califfo, ma questi non poteva offrire un tributo come quello di Saborio ("l'intera rendita pubblica" secondo Theophanes) per cui Muawiyah sostenne i ribelli.
Lo stratega del tema del'Armenia, sollevò una rivolta in Anatolia, ma morì quando il suo cavallo fuori controllo gli sbatté la testa contro una porta della città.
Saborios è menzionato come persiano da Teofane il Confessore, ma gli studiosi moderni lo considerano un armeno. A volte è identificato con Pasagnathes, il "patrikios degli Armeni ", che si ribellò nel 651/652.
Nel 667, Saborios era il generale al governo (strategos) del tema degli Armeniacs, nella parte nord-orientale dell' Anatolia bizantina. A quel tempo risiedeva l'imperatore Costante II a Siracusa in Sicilia, avendo lasciato Costantinopoli nelle mani del suo giovane figlio, co-imperatore e eventuale successore, Costantino IV (r. 668–685). In assenza dell'imperatore, il califfo Muawiyah aveva idevastato più volte Anatolia, per conquistare il tema armeno.
Approfittando dell'assenza di molti soldati degli altri temi con Costante in Sicilia, Saborio si ribellò alla fine del 667 e inviò uno dei suoi generali, Sergios, a Damasco per ottenere il sostegno dell'arabo Muawiyah. Costantino, saputo della ribellione, inviò l'eunuco koubikoularios Andrew, al califfo, ma questi non poteva offrire un tributo come quello di Saborio ("l'intera rendita pubblica" secondo Theophanes) per cui Muawiyah sostenne i ribelli.
Andrew fece catturare Sergios, che lo aveva insultato durante le trattative, in Cilicia da truppe fedeli all'imperatore, castrandolo e poi impalandolo.
Saborio marciò poi verso Costantinopoli, conquistando la maggior parte dell'Anatolia. Si accampò ad Hadrianopolis, in Bitinia, addestrando le sue truppe, quando il suo cavallo scappò improvvisamente, impennandosi mentre passava sotto una porta e facendo battere pertanto la testa di Saborio sulla parete e uccidendolo sul colpo. Le truppe armeneiche, rimaste senza leader, si sottomisero rapidamente e la rivolta ebbe termine. Naturalmante il destino di Saborio, spesso ripetuto in fonti bizantine e siriache, predicava che la morte di Saborio fosse opera divina per la ribellione al legittimo imperatore di Costantinopoli e per aver colluso con gli infedeli musulmani.
Saborio marciò poi verso Costantinopoli, conquistando la maggior parte dell'Anatolia. Si accampò ad Hadrianopolis, in Bitinia, addestrando le sue truppe, quando il suo cavallo scappò improvvisamente, impennandosi mentre passava sotto una porta e facendo battere pertanto la testa di Saborio sulla parete e uccidendolo sul colpo. Le truppe armeneiche, rimaste senza leader, si sottomisero rapidamente e la rivolta ebbe termine. Naturalmante il destino di Saborio, spesso ripetuto in fonti bizantine e siriache, predicava che la morte di Saborio fosse opera divina per la ribellione al legittimo imperatore di Costantinopoli e per aver colluso con gli infedeli musulmani.
Nome: Mizizios
Nascita: 622
Morte: 669
Professione: Comandante del Tema di Opsikion
Venne scelto dalla corte di Sicilia per sostituire l'assassinato Costante II. Alla fine fu giustiziato da forze fedeli a Costantino IV.
Secondo i cronisti bizantini, Mizizios era un armeno e "straordinariamente bello e bravo". Secondo lo storico Cyril Toumanoff, discendeva dalla famiglia principesca di Gnuni. In una lettera di Papa Gregorio II all'imperatore Leone III Isaurico è indicato come komes dell'Opsikion. Nel XII secolo Siriaco nella Cronaca del 1234, gli accorda il grado di patrikios (patrizio).
Mizizios accompagnava l'Imperatore Costante II nella sua spedizione italiana in Sicilia, quando l'imperatore venne assassinato a Siracusa, nel 668. Allora Mizizios fu proclamato imperatore contro la sua volontà. Ma secondo la presunta lettera di papa Gregorio II, i vescovi siciliani lo avevano spinto alla ribellione, perché Costante era stato un eretico per il suo supporto al Monotelismo.
Secondo Michele il Siriano la rivolta durò circa sette mesi prima che fosse soppressa, ma Teofane il Confessore riferisce che il figlio di Constans, Costantino IV, guidò personalmente una spedizione in Sicilia, dove fece giustiziare Mizizio e gli assassini di suo padre. l Liber pontificalis invece narra che le truppe lealiste provenienti dall'Italia e dall'Esarcato d'Africa soppressero la rivolta, decapitarono Mizizios e inviarono la sua testa a Costantinopoli.
Morte: 18 giugno 741
Dinastia: Isaurica
Predecessore: Teodosio III
Successore: Costantino V
Moglie: Maria
Figli: Costantino V, Anna
Regno: 25 marzo 717 – 18 giugno 741
BASIL ONOMAGOULOS (718)
Nome: Basilio Onomagoulo, Basil Onomagoulos, prese il nome regale di Tiberio
Nascita: Costantinopoli ...
Morte: 718
Padre: Gregorio Onomagoulos
Fu un ufficiale bizantino che è stato dichiarato imperatore rivale in Sicilia nel 717.
Nel 717 basilio era membro dell'entourage di Sergio, il governatore bizantino di Sicilia, quando giunse nell'isola la notizia della caduta di Costantinopoli, capitale imperiale bizantina, a causa degli assedianti arabi. A questo punto Sergio dichiarò Basilio imperatore, prendendo il nome di Tiberio. L'imperatore Leone III Isaurico inviò rapidamente un chartoularios di nome Paolo, che chimò il patrikios e strategos di Sicilia, con pochi uomini e istruzioni imperiali per l'esercito.
TIBERIO PETASIO (729–730)
Nome: Tiberio Petasio, Tiberius Petasius
Nascita: Petasio ...
Morte: 730/731
rivendicò il potere imperiale in Italia in risposta alla controversia sull'iconoclastia. Venne sconfitto e ucciso da Eutichio, l'Esarca di Ravenna.
Tiberio si ribellò contro l'imperatore bizantino Leone III Isaurico nel 730 o 731, nella Tuscia, Italia, prendendo il nome regale di Tiberio. È possibile che sia stato acclamato imperatore dalle assemblee locali italiane, ottenne la fedeltà di diversi paesi vicini alla Tuscia, tra cui Castrum Manturianense (Barbarano Romano), Blera e Luna, località sconosciuta, ma non la Luna del nord Etruria; Tiberio stabilì il suo quartier generale al Castrum Manturianense.
TIBERIO III (698-705)
Nome: Apsimar, Tiberius III
Nascita: ?
Morte: Costantinopoli, 15 febbraio 706
Regno: dal 698 al 705
Nascita: ?
Morte: Costantinopoli, 15 febbraio 706
Regno: dal 698 al 705
.:: VIII SECOLO ::.
GIORGIUS (710–711)
Nome: Giorgio, Giorgius Nascita: ...
Morte: 718
Dopo l'omicidio dell'Esarca Giovanni III Rizocopo, Giorgius usurpò l'autorità imperiale nel 718 e elevato a imperatore in Sicilia dopo aver sentito falsamente della caduta di Costantinopoli in mano degli Arabi. Al loro arrivo fu consegnato agli ufficiali imperiali e poi decapitato.
LEONE III (717-741)
Nascita: Germanicea, 675 circaMorte: 18 giugno 741
Dinastia: Isaurica
Predecessore: Teodosio III
Successore: Costantino V
Moglie: Maria
Figli: Costantino V, Anna
Regno: 25 marzo 717 – 18 giugno 741
Nome: Basilio Onomagoulo, Basil Onomagoulos, prese il nome regale di Tiberio
Nascita: Costantinopoli ...
Morte: 718
Padre: Gregorio Onomagoulos
Fu un ufficiale bizantino che è stato dichiarato imperatore rivale in Sicilia nel 717.
Nel 717 basilio era membro dell'entourage di Sergio, il governatore bizantino di Sicilia, quando giunse nell'isola la notizia della caduta di Costantinopoli, capitale imperiale bizantina, a causa degli assedianti arabi. A questo punto Sergio dichiarò Basilio imperatore, prendendo il nome di Tiberio. L'imperatore Leone III Isaurico inviò rapidamente un chartoularios di nome Paolo, che chimò il patrikios e strategos di Sicilia, con pochi uomini e istruzioni imperiali per l'esercito.
Al suo arrivo, la gente di Siracusa e l'esercito si arrese. Basilio e il suo capo generale furono decapitati e le loro teste inviate all'imperatore, mentre gli altri ribelli furono torturati o mutilati ed esiliati. Sergio riuscì a fuggire al Longobardi nell'Italia continentale, e tornò solo dopo aver ricevuto garanzie che non vi sarebbero state ritorsioni.
COSMA (727)
Cosma fu un comandante dell'esercito di stanza nel Tema di Hellas, è stato elevato in opposizione a Leo con le sue politiche religiose di iconoclasta. Sconfitto mentre tentava di avvicinarsi a Costantinopoli, Cosma fu catturato e giustiziato.
Cosma fu un comandante dell'esercito di stanza nel Tema di Hellas, è stato elevato in opposizione a Leo con le sue politiche religiose di iconoclasta. Sconfitto mentre tentava di avvicinarsi a Costantinopoli, Cosma fu catturato e giustiziato.
Nome: Tiberio Petasio, Tiberius Petasius
Nascita: Petasio ...
Morte: 730/731
rivendicò il potere imperiale in Italia in risposta alla controversia sull'iconoclastia. Venne sconfitto e ucciso da Eutichio, l'Esarca di Ravenna.
Tiberio si ribellò contro l'imperatore bizantino Leone III Isaurico nel 730 o 731, nella Tuscia, Italia, prendendo il nome regale di Tiberio. È possibile che sia stato acclamato imperatore dalle assemblee locali italiane, ottenne la fedeltà di diversi paesi vicini alla Tuscia, tra cui Castrum Manturianense (Barbarano Romano), Blera e Luna, località sconosciuta, ma non la Luna del nord Etruria; Tiberio stabilì il suo quartier generale al Castrum Manturianense.
Venne inviato l'Esarca di Ravenna, Eutichio a sopprimere la rivolta. Eutichio era a corto di soldati, quindi papa Gregorio II, inviò diversi vescovi e forze papali per sostenere Eutichio. I loro eserciti uniti annientarono la ribellione e uccisero Tiberio, di cui Eutichio inviò la testa a Leone III. E' possibile che Tiberio si fosse ribellato per sostenere gli italiani che si opponevano alle politiche iconoclastiche di Leone III.
Nel 713 circa, l'Imperatore Anastasio II nominò Artabasdos governatore (stratēgos) del Tema armeno, che occupò le vecchie aree del Ponto, dell'Armenia Minore e della Cappadocia settentrionale, con capitale ad Amasea. Dopo la caduta di Anastasio, Artabasdos fece un accordo con il suo collega Leo, il governatore del Tema anatolico, per rovesciare il nuovo imperatore Teodosio III, accordo sigillato con il fidanzamento della figlia di Leo Anna ad Artabasdos, e il matrimonio ebbe luogo dopo che Leone III salì al trono nel marzo 717.
Artabasdos divenne kouropalates ("padrone del palazzo") e comandante (conte, komēs) del tema Opsikion, pur mantenendo il suo comando militare. Nel giugno 741 o 742, dopo l'ascesa al figlio di Leone Costantino V al trono, Artabasdos decise di impadronirsi del trono e attaccò suo cognato mentre quest'ultimo stava attraversando Asia minore per combattere gli Arabi sulla frontiera orientale. Mentre Costantino fuggì ad Amorion, Artabasdus a Costantinopoli ebbe il sostegno popolare e fu incoronato imperatore.
Artabasdus incoronò sua moglie Anna come Augusta e suo figlio Nikephoros come co-imperatore, mettendo l'altro figlio Niketas a capo del tema armeno. Ora Artabasdus poteva contare anche sul supporto dei temi di Tracia e Opsikion, ma Costantino ebbe il sostegno dei tema Anatolico e Trace.
Nel maggio 743, Artabasdus attaccò Costantino ma fu sconfitto.
BISEROS (737)
Nome: Biseros
Nascita: ...
Morte: 737
usurpatore in Asia minore, che ha prese il nome regale di Tiberio.
ARTABASDOS E NIKEPHOROS (742–743)
Nomi: Artabasdos e Nikephoros
Nascita: Armenia ...
Morte; ...
Moglie: Anna, figlia dell'imperatore Leone III
Figli: nove figli tra cui Nikephoros, che fu co-imperatore dal 742 al 743 e Niketas, chi era strategos del Tema armeno dal 742 al 743.
Titolo: conte del tema di Opsikion
Parente: cognato di Costantino V,
Artabasdos usurpò il trono mentre Costantino era in Asia minore. Suo figlio Nikephoros fu nominato contemporaneamente co-imperatore con lui. Ostacolò la politica iconoclasta di Costantino, ma i suoi eserciti furono sconfitti. Fu accecato e bandito in un monastero.Nel 713 circa, l'Imperatore Anastasio II nominò Artabasdos governatore (stratēgos) del Tema armeno, che occupò le vecchie aree del Ponto, dell'Armenia Minore e della Cappadocia settentrionale, con capitale ad Amasea. Dopo la caduta di Anastasio, Artabasdos fece un accordo con il suo collega Leo, il governatore del Tema anatolico, per rovesciare il nuovo imperatore Teodosio III, accordo sigillato con il fidanzamento della figlia di Leo Anna ad Artabasdos, e il matrimonio ebbe luogo dopo che Leone III salì al trono nel marzo 717.
Artabasdos divenne kouropalates ("padrone del palazzo") e comandante (conte, komēs) del tema Opsikion, pur mantenendo il suo comando militare. Nel giugno 741 o 742, dopo l'ascesa al figlio di Leone Costantino V al trono, Artabasdos decise di impadronirsi del trono e attaccò suo cognato mentre quest'ultimo stava attraversando Asia minore per combattere gli Arabi sulla frontiera orientale. Mentre Costantino fuggì ad Amorion, Artabasdus a Costantinopoli ebbe il sostegno popolare e fu incoronato imperatore.
Artabasdus incoronò sua moglie Anna come Augusta e suo figlio Nikephoros come co-imperatore, mettendo l'altro figlio Niketas a capo del tema armeno. Ora Artabasdus poteva contare anche sul supporto dei temi di Tracia e Opsikion, ma Costantino ebbe il sostegno dei tema Anatolico e Trace.
Nel maggio 743, Artabasdus attaccò Costantino ma fu sconfitto.
Poi Costantino sconfisse Niceta e il 2 novembre 743 Costantino V entrò a Costantinopoli. Artabasdus, accompagnato dal collaboratore Baktangios fuggì al castello di Pouzanes a Opsikion (Asia minore), dove furono arrestati e portati a Costantinopoli. Artabasdos e i suoi figli vennero accecati pubblicamente e relegati al monastero di Chora alla periferia di Costantinopoli. Non si conosce la data della loro morte.
NIKEPHOROS (776)
Fratellastro: di Leone IV
Tentò di usurpare il trono, ma fu privato del suo rango quando fu scoperto.
BARDANES TOURKOS (803)
Nome: Bardanes, detto il turxo, Tourkos
Nascita: Armenia fl. 795
Morte: fl. 803
Titoli: Domestico delle Scuole (un alto incarico militare), strategos del Tracei e degli Anatolici, monostrategos dei temi anatolici
GIOVANNI KOURKOUAS (886)
Nome: Giovanni Kourkouas, Ioannes Kourkouas o Krokoas
Nascita: o almeno provenienza, da Dokeia (moderno Tokat) nel Tema armeno.
Morte: ...
Professione: comandante (domestikos) del reggimento d'élite del Hikanatoi,
Fu un anziano generale bizantino che guidò una cospirazione contro l'Imperatore Basilio I il macedone (r. 867–886).
E' il primo membro noto dei Kourkouas. Il cognome è armeno, sicuramente una ellenizzazione del nome "Gurgen", ed era il comandante (domestikos) del reggimento d'élite del Hikanatoi, guardie di cavalleria pesante.
NIKEPHOROS (776)
Nome: Nikephoros
Nascita: ...
Morte: dopo il 799Fratellastro: di Leone IV
Tentò di usurpare il trono, ma fu privato del suo rango quando fu scoperto.
NIKEPHOPROS (780 e 792)
Nome: Nikephoros
Nascita: ...
Morte: dopo il 799
Primogenito dei figli superstiti di Costantino V
Nikeforos fu al centro di diverse trame a favore degli iconoclasti: nel 780 tentò di salire al trono dopo la morte di Leone IV, ma fu impedito dall'imperatrice Irene Sarantapechaina, che lo fece ordinare prete. Poi nel 792, alcuni imperiali tagmata proclamarono Nikephoros imperatore. Fu catturato allora da Costantino VI e accecato prima di essere imprigionato in un monastero.ELPIDIOS (782)
Nome: Elpidios
Nascita: ...
Morte: 782
nominato strategos nella Sicilia, fu accusato di slealtà e si rifiutò di tornare nella capitale, resistendo alle forze imperiali inviate per riportarlo indietro.
NIKEPHOROS (797 e 799)
Nome: Nikephoros
Nascita: ...
Morte: dopo il 799
Anche se accecato, Nikephoros rimase ancora coinvolto nelle cospirazioni imperiali. Nel 797 comparve in Hagia Sophia, a Costantinopoli, per arringare la folla, sperando di ispirare la popolazione a sostenere la sua offerta per il trono. Non gli riuscì e venne bandito ad Atene. Poi, nel 799, le truppe locali progettarono di proclamarlo imperatore, ma ancora una volta fallì.
STAURAKIOS (799–800)
Nome: Staurakios
Nascita: ...
Morte: ...
fu un eunuco che aveva servito l'imperatrice Irene, e che progettò di usurpare il trono dopo essere caduto in disgrazia, lsollevando una rivolta in Cappadocia. Morì prima che la rivolta fosse soppressa.
.:: IX SECOLO ::.
BARDANES TOURKOS (803)
Nome: Bardanes, detto il turxo, Tourkos
Nascita: Armenia fl. 795
Morte: fl. 803
Titoli: Domestico delle Scuole (un alto incarico militare), strategos del Tracei e degli Anatolici, monostrategos dei temi anatolici
Moglie: Domnika
Figlie: Thekla. Barka
Figlio: Bryennios o Bryenes Figlie: Thekla. Barka
ARSABER (808)
Nome: Arsaber
Nascita: ...
Morte: ...
Figlia: Theodosia
Un gruppo di funzionari secolari ed ecclesiastici, insoddisfatti di Nikeforos formò una cospirazione e acclamò Arsaber, un nobile che deteneva il grado di patrikios, come imperatore. Il complotto fu scoperto e Arsaber lo fu picchiato ed esiliato in un monastero a Bitinia.
Arsaber era un nobile di origine armena, con il grado di patrikios, che servì come questore dell'Imperatore Nikephoros I Logothetes (r. 802–811). Nel febbraio 808, un gruppo di funzionari secolari ed ecclesiastici, insoddisfatti del governo di Nikeforos, con una cospirazione e acclamò Arsaber come imperatore, ma Nikephoros scoprì il complotto e arrestò i partecipanti, che furono bastonati, confiscati le loro proprietà ed esiliati. Lo stesso Arsaber lo fu picchiato ed esiliato in un monastero a Bitinia. La figlia di Arsaber, Theodosia, era stata sposata con il futuro imperatore Leone V l'Armeniano (r. 813–820). Leone, allora generale e e con il favore di Nikephoros, fu esiliato per un certo periodo, probabilmente per questo legame con Arsaber.
Nome: Arsaber
Nascita: ...
Morte: ...
Figlia: Theodosia
Un gruppo di funzionari secolari ed ecclesiastici, insoddisfatti di Nikeforos formò una cospirazione e acclamò Arsaber, un nobile che deteneva il grado di patrikios, come imperatore. Il complotto fu scoperto e Arsaber lo fu picchiato ed esiliato in un monastero a Bitinia.
Arsaber era un nobile di origine armena, con il grado di patrikios, che servì come questore dell'Imperatore Nikephoros I Logothetes (r. 802–811). Nel febbraio 808, un gruppo di funzionari secolari ed ecclesiastici, insoddisfatti del governo di Nikeforos, con una cospirazione e acclamò Arsaber come imperatore, ma Nikephoros scoprì il complotto e arrestò i partecipanti, che furono bastonati, confiscati le loro proprietà ed esiliati. Lo stesso Arsaber lo fu picchiato ed esiliato in un monastero a Bitinia. La figlia di Arsaber, Theodosia, era stata sposata con il futuro imperatore Leone V l'Armeniano (r. 813–820). Leone, allora generale e e con il favore di Nikephoros, fu esiliato per un certo periodo, probabilmente per questo legame con Arsaber.
NIKEPHOROS (812)
Nome: Tommaso lo Slavo, Thōmas ho Slavos
Nascita: 760
Morte: ottobre 823
un acerrimo rivale di Michele II (770 - 829), prese il nome regale di Costantino VI e radunò un esercito, assediò Costantinopoli, ma dovette ritirarsi ad Arkadiopolis dove si arrese. Successivamente è stato giustiziato.
Tommaso lo Slavo fu un comandante militare bizantino del IX secolo, noto per aver guidato una grande rivolta nell'821-23 contro imperatore Michele II l'Amoriano (r. 820–829).
Già ufficiale dell'esercito di Origine slava della regione del Pontus (Turchia nord-orientale), Tommaso divenne noto, insieme ai futuri imperatori Michele II e Leone V l'Armeniano (r. 813–820), sotto la protezione del generale Bardanes Tourkos.
Nome: Nikephoros
Nascita: ...
Morte: dopo il 799 - Per la sesta volta, Nikephoros fu coinvolto in un complotto per il trono imperiale, questa volta con un gruppo di soldati scontenti che cercarono di proclamarlo imperatore. I soldati furono sciolti e Nikephoros fu trasferito sull'isola di Aphousia.TOMMASO LO SLAVO (821–823)Nome: Tommaso lo Slavo, Thōmas ho Slavos
Nascita: 760
Morte: ottobre 823
un acerrimo rivale di Michele II (770 - 829), prese il nome regale di Costantino VI e radunò un esercito, assediò Costantinopoli, ma dovette ritirarsi ad Arkadiopolis dove si arrese. Successivamente è stato giustiziato.
Tommaso lo Slavo fu un comandante militare bizantino del IX secolo, noto per aver guidato una grande rivolta nell'821-23 contro imperatore Michele II l'Amoriano (r. 820–829).
Già ufficiale dell'esercito di Origine slava della regione del Pontus (Turchia nord-orientale), Tommaso divenne noto, insieme ai futuri imperatori Michele II e Leone V l'Armeniano (r. 813–820), sotto la protezione del generale Bardanes Tourkos.
All'ascesa al trono di Leone V, Tommaso fu elevato a un comando militare di alto livello nel centro dell'Asia minore. Dopo l'assassinio di Leone e l'usurpazione del trono di Michele Amoriano, assicuratosi il supporto della maggior parte dei temi, Tommaso si ribellò, rivendicando il trono. Le truppe in Asia Minore, sconfissero Michele e conclusero un'alleanza con il Califfato abbaside. Conquistato i temi marittimi e anche le loro navi, Tommaso traversò l'Europa e assediò Costantinopoli che però resistette.
Allora Michele II chiese aiuto al bulgaro khan Omurtag che attaccò l'esercito di Tommaso, il quale fuggì rifugiandosi in Arcadiopolis, dove però fu consegnato dai suoi sostenitori in cambio del perdono, e venne giustiziato.
Dal Dizionario di Oxford di Bisanzio, "La rivolta di Thomas è stata variamente attribuita a una reazione contro Iconoclastia, una rivoluzione sociale e una rivolta popolare, una rivolta dei gruppi etnici non greci, ambizioni personali di Tommaso e il desiderio di vendicare Leo V. "
EUFEMIO (826–827)
Dal Dizionario di Oxford di Bisanzio, "La rivolta di Thomas è stata variamente attribuita a una reazione contro Iconoclastia, una rivoluzione sociale e una rivolta popolare, una rivolta dei gruppi etnici non greci, ambizioni personali di Tommaso e il desiderio di vendicare Leo V. "
EUFEMIO (826–827)
Nome: Eufemio, Euphemius
Nascita: ...
Morte: ...
Fu un ammiraglio bizantino che uccise il governatore in Sicilia e si autoproclamò imperatore, stringendo un'alleanza con il Arabi. Morì dopo una scaramuccia con le truppe imperiali.
Nascita: ...
Morte: ...
Fu un ammiraglio bizantino che uccise il governatore in Sicilia e si autoproclamò imperatore, stringendo un'alleanza con il Arabi. Morì dopo una scaramuccia con le truppe imperiali.
Nascita: ...
Morte: ...
Morte: ...
Fu un comandante persiano dell'esercito bizantino che i suoi uomini acclamarono imperatore dopo il Battaglia di Anzen. Pur arrendendosi venne giustiziato.
La battaglia fu combattuta il 22 luglio 838 ad Anzen o Dazimon (Dazmana (Akçatarla), Turchia) tra l'impero bizantino e le forze del Califfato abbaside. Gli Abbasidi avevano lanciato un'enorme spedizione con due eserciti separati contro l'Imperatore bizantino Theophilos cercando di conquistare Amorion, una delle più grandi città di Bisanzio. Theophilos con il suo esercito affrontò l'esercito musulmano più piccolo, sotto il principe vassallo iraniano Afshin, a Dazimon.
L'sercito bizantino, numericamente superiore cominciò a vincere, ma quando Teofilo decise di condurre un attacco di persona, la sua assenza dal suo solito posto causò il panico tra le truppe bizantine, che temevano fosse stato ucciso. A un feroce contrattacco da parte degli arcieri a cavallo turchi di Afshin, l'esercito bizantino fuggì, Teofilo e la sua guardia furono assediati su una collina, prima di riuscire a fuggire. Gli arabi misero a sacco brutalmente Amorion radendola al suolo.Nascita: ...
Morte: ...
Fu un ufficiale dell'esercito bizantino, ha creato uno stato indipendente Pauliciano presso Tephrike. Karbeas era un capo Pauliciano che, in seguito ai pogrom anti-Pauliciani dell'843, abbandonò il servizio nell'Esercito bizantino e si avvicinò agli arabi. Il pogrom è una violenta sommossa mirata al massacro o l'espulsione di un gruppo etnico o religioso. Con l'aiuto dell'emiro di Melitene, Umar al-Aqta, Karbeas fondò il principato Paulician di Tephrike, che governò fino alla sua morte nell'863. Durante questo periodo partecipò al fianco di Umar a diverse incursioni contro l'impero bizantino.
La battaglia fu combattuta il 22 luglio 838 ad Anzen o Dazimon (Dazmana (Akçatarla), Turchia) tra l'impero bizantino e le forze del Califfato abbaside. Gli Abbasidi avevano lanciato un'enorme spedizione con due eserciti separati contro l'Imperatore bizantino Theophilos cercando di conquistare Amorion, una delle più grandi città di Bisanzio. Theophilos con il suo esercito affrontò l'esercito musulmano più piccolo, sotto il principe vassallo iraniano Afshin, a Dazimon.
L'sercito bizantino, numericamente superiore cominciò a vincere, ma quando Teofilo decise di condurre un attacco di persona, la sua assenza dal suo solito posto causò il panico tra le truppe bizantine, che temevano fosse stato ucciso. A un feroce contrattacco da parte degli arcieri a cavallo turchi di Afshin, l'esercito bizantino fuggì, Teofilo e la sua guardia furono assediati su una collina, prima di riuscire a fuggire. Gli arabi misero a sacco brutalmente Amorion radendola al suolo.Nascita: ...
Morte: ...
Fu un ufficiale dell'esercito bizantino, ha creato uno stato indipendente Pauliciano presso Tephrike. Karbeas era un capo Pauliciano che, in seguito ai pogrom anti-Pauliciani dell'843, abbandonò il servizio nell'Esercito bizantino e si avvicinò agli arabi. Il pogrom è una violenta sommossa mirata al massacro o l'espulsione di un gruppo etnico o religioso. Con l'aiuto dell'emiro di Melitene, Umar al-Aqta, Karbeas fondò il principato Paulician di Tephrike, che governò fino alla sua morte nell'863. Durante questo periodo partecipò al fianco di Umar a diverse incursioni contro l'impero bizantino.
Karbeas apparteneva a una famiglia Pauliciana ed era entrato nell'Esercito bizantino, divenendo protomandatore (funzionario senior) sotto Theodotos Melissenos, lo strategos (governatore militare) del Tema anatolico.
Agli inizi del IX secolo, i Pauliciani erano una comunità numerosa e guerriera dell'Asia minore, considerati poi eretici dallo stato bizantino che li perseguitò. Sotto la guida del loro capo spirituale e militare, Sergio-Tichico, organizzarono varie rivolte contro Bisanzio dalle loro roccaforti dell'Asia Minore, collaborando occasionalmente con gli Arabi.
Pertanto l'imperatrice reggente bizantina Theodora lanciò un pogrom contro i Pauliciani nell'843, uccidendone fino a 100.000. Tra le vittime il padre di Karbeas, che fu messo al palo dopo aver rifiutato di rinunciare alla sua fede. Allora Karbeas con circa 5.000 seguaci fuggì nell'emirato arabo di Melitene.
Con l'aiuto dell'emiro di Melitene, Karbeas istituì uno stato pauliziano indipendente incentrato su Tephrike sull'Eufrate, con le città di Amara e Argaous. Da lì, partecipò alle incursioni del Emirati arabi nell'Asia Minore bizantina. Secondo il Patriarca Fozio, Karbeas era solo il capo militare dei Pauliciani, e non vi successore di Sergio come capo spirituale.
Secondo una versione del martirio del 42 martiri di Amorio, nell'845 era al Califfato abbaside capitale di Samarra, con molti dei suoi uomini. Nell'859, insieme a Umar, ottenne un grande successo respingendo un attacco bizantino Samosata, guidato dall'imperatore Michele III (r. 842–867) e suo zio Bardas di persona, prendendo molti prigionieri, alcuni dei quali si unirono a lui. Morì nell'863, per cause naturali o per mano dei Bizantini nel Battaglia di Lalakaon, e gli successe suo nipote, Chrysocheir.
Agli inizi del IX secolo, i Pauliciani erano una comunità numerosa e guerriera dell'Asia minore, considerati poi eretici dallo stato bizantino che li perseguitò. Sotto la guida del loro capo spirituale e militare, Sergio-Tichico, organizzarono varie rivolte contro Bisanzio dalle loro roccaforti dell'Asia Minore, collaborando occasionalmente con gli Arabi.
Pertanto l'imperatrice reggente bizantina Theodora lanciò un pogrom contro i Pauliciani nell'843, uccidendone fino a 100.000. Tra le vittime il padre di Karbeas, che fu messo al palo dopo aver rifiutato di rinunciare alla sua fede. Allora Karbeas con circa 5.000 seguaci fuggì nell'emirato arabo di Melitene.
Con l'aiuto dell'emiro di Melitene, Karbeas istituì uno stato pauliziano indipendente incentrato su Tephrike sull'Eufrate, con le città di Amara e Argaous. Da lì, partecipò alle incursioni del Emirati arabi nell'Asia Minore bizantina. Secondo il Patriarca Fozio, Karbeas era solo il capo militare dei Pauliciani, e non vi successore di Sergio come capo spirituale.
Secondo una versione del martirio del 42 martiri di Amorio, nell'845 era al Califfato abbaside capitale di Samarra, con molti dei suoi uomini. Nell'859, insieme a Umar, ottenne un grande successo respingendo un attacco bizantino Samosata, guidato dall'imperatore Michele III (r. 842–867) e suo zio Bardas di persona, prendendo molti prigionieri, alcuni dei quali si unirono a lui. Morì nell'863, per cause naturali o per mano dei Bizantini nel Battaglia di Lalakaon, e gli successe suo nipote, Chrysocheir.
GIOVANNI KOURKOUAS (886)
Nome: Giovanni Kourkouas, Ioannes Kourkouas o Krokoas
Nascita: o almeno provenienza, da Dokeia (moderno Tokat) nel Tema armeno.
Morte: ...
Professione: comandante (domestikos) del reggimento d'élite del Hikanatoi,
Fu un anziano generale bizantino che guidò una cospirazione contro l'Imperatore Basilio I il macedone (r. 867–886).
E' il primo membro noto dei Kourkouas. Il cognome è armeno, sicuramente una ellenizzazione del nome "Gurgen", ed era il comandante (domestikos) del reggimento d'élite del Hikanatoi, guardie di cavalleria pesante.
Almeno 66 membri del Senato e dell'aristocrazia furono coinvolti, compreso il comandante della guardia del corpo imperiale, l'Hetaireiae. I cospiratori dovevano colpire nella Festa dell'Annunciazione, ma vennero traditi dal ciambellano di Kourkouas. L'imperatore condusse un processo pubblico ai cospiratori nell'ippodromo di Costantinopoli, condannandoli a percosse e alla tonsura. Quindi l'imperatore guidò il corteo festivo per la festa dell'Annunciazione, costringendo i congiurati a marciare dietro di lui nudi. Poi vennero esiliati e le loro proprietà confiscate.
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