TICINUM |
L'attuale strada statale 35 dei Giovi, che unisce anch'essa Milano e Pavia passando per Binasco, corre qualche Km più a ovest dell'antica Mediolanum -Ticinum, ricalcando il percorso della strada maestra medioevale. Riguardo al traffico da sud verso nord in direzione Milano, la via Mediolanum-Ticinum era seconda solo alla via Emilia.
La via Mediolanum -Ticinum venne edificata in epoca repubblicana ricalcando un percorso preesistente; in epoca tardo repubblicana (I secolo a.c.) fu semiabbandonata in favore di un'altra via passante per il paese di Opera (attuale via Vigentina), ma tornò in auge dal II secolo d.c., in epoca imperiale. I nuovi traffici commerciali favorirono la costruzione di stazioni di posta e locande con conseguenti insediamenti abitativi. La strada fu utilizzata per molto tempo anche dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente.
Gli insediamenti abitativi nei pressi della via Mediolanum-Ticinum, erano piccoli nuclei rurali sparsi per la campagna, dove gli agricoltori lavoravano i terreni in modo intensivo, e i boscaioli fornivano il legname a Mediolanum, indispensabile non solo per scaldarsi ma pure nell'edilizia, vista la quasi totale assenza, nei dintorni della città, di cave di pietra.
Dopo la conquista romana della Gallia Cisalpina, anche i territori limitrofi alla futura via Mediolanum-Ticinum, precedentemente dominati dai Celti, conobbero una profonda crescita economica, frutto delle nuove tecniche agricole importate dai Romani, molto migliori di quelle celtiche.
Venne eseguita di conseguenza una rete capillare di strade per il trasporto dei prodotti, costituita anche da arterie minori e da strade vicinali, dette anche strade interpoderali, di proprietà privata e d'interesse locale, poste fuori dal centro abitato, per accedere a una serie di fondi o per collegarsi a una via.
IL PERCORSO
Il percorso della via Mediolanum-Ticinum:
MEDIOLANUM (INGRANDIBILE) |
Il Carrobbio è la corruzione del latino Quadrivium, un largo di Milano di origini romane, posto alla confluenza fra via Torino, corso di Porta Ticinese, via San Vito, via Cesare Correnti e via del Torchio, nel centro cittadino. Seguivano poi una serie di rettifili perfettamente allineati che si inoltravano nelle campagne a sud di Milano, riconoscibili solo nelle fotografie aeree.
- La via si dirigeva poi verso "Ad Quintum" oggi Quinto de' Stampi, i cui abitanti sono chiamati quintostampini, a 5 miglia romane da Mediolanum.
- La via Mediolanum-Ticinum lambiva poi numerosi vici tra cui Basiglio e Lacchiarella, ambedue a sud di Milano. A Lacchiarella la strada passava da Ad Nonum (località oggi scomparsa, ma presente nel nome di Nono, in mappe del XVII secolo), e da Ad Decimum, oggi Cascina Decima, moderna corte lombarda e antico insediamento abitato, a 10 miglia da Mediolanum.
- Il tratto oltre Cascina Decima, è meno individuabile a causa delle modifiche al territorio per bonifiche agrarie e infrastrutture quali il Naviglio Pavese e la ferrovia Milano-Genova, si pensa però il percorso in linea retta fino a Turago Bordone, Cascina Darsena, per poi, superata presso Moirago la Roggia Barona, proseguire lungo la strada che costeggia il muro della Certosa di Pavia e arriva fino al cimitero di Borgarello.
- Da qui la via doveva continuare fino alle mura settentrionali di Pavia proseguendo lungo la Strada Nuova, ovvero l'antico cardo della città, la via terminava sul Ticino nei pressi dell'attuale ponte coperto, da dove nei periodi di magra è visibile la base di una pila del ponte romano che attraversava il fiume.BIBLIO
- Elena Banzi - I miliari come fonte topografica e storica. L'esempio della XI Regio (Transpadana) e delle Alpes Cottiae, École Française de Rome - 1999 -
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