SARDEGNA NURAGICA |
Il nome preindoeuropeo dei Sardi, cioè "Sard" dovrebbe derivare dagli Iberici (Spagna orientale) che si stabilirono sull'isola, come si evince dalla Stele di Nora, dove la parola Šrdn (Shardan) testimonia la sua esistenza in epoca fenicia. Secondo il Timeo, di Platone, la Sardegna e i suoi abitanti, "Sardonioi" o "Sardianoi" furono chiamati così da "Sardò", una leggendaria donna lidia di Sardi nell'Anatolia occidentale (Turchia).
Questi intorno all'VIII secolo a.c. si stabilirono in Sardegna dove fondarono diverse colonie, tutte sul mare come basi dei loro esercizi commerciali, come Tharros, Bithia, Sulcis (Sant'Antioco), Nora e Karalis (Cagliari). I fenici cercavano di acquisire dai sardi di epoca nuragica metalli ed altri prodotti offrendone di propri. Questa forma di scambio veniva praticata con i capi tribù sardi.
L'incontro nell'isola tra Fenici e Cartaginesi provocò quel conflitto che non si era manifestato nel contatto tra le genti nuragiche e fenicie e sul Monte Sirai vi sono tracce evidenti di distruzione e incendio riferibili all'arrivo dei Cartaginesi in Sardegna, la cui conquista fu agevolata dall'alleanza politico-militare dei Cartaginesi con gli Etruschi.
I cartaginesi erano Punici, e la perfidia Punica era nota come la proverbiale slealtà dei Cartaginesi, Il passaggio della Sardegna sotto il dominio cartaginese accentuò ulteriormente il fenomeno di integrazione tra Sardi e Fenici che rimase attivo a lungo anche dopo la conquista romana dell'isola.
I Cartaginesi crearono nuove città, soprattutto verso la fine del IV secolo a.c., come Cornus (Santa Caterina di Pittinuri) e Neapolis (Guspini). Nacquero anche nuovi centri minori e fortificazioni sparsi in varie zone del territorio. Inoltre in quest'epoca iniziò un intenso sfruttamento agricolo, soprattutto di cereali.
I ROMANI
Tutta l'isola sarda venne conquistata dai Romani nel III secolo a.c., dopo la I Guerra Punica. Sardegna e Corsica furono poi trasformate in un'unica provincia.
«Vi furono quattro popoli montanari: i Balari, i Parati, i Sossinati e gli Aconiti. Questi popoli abitavano nelle caverne. Sebbene avessero un terreno coltivabile, trascuravano la sua coltivazione, preferendo piuttosto saccheggiare ciò che trovavano coltivato da altri, sia sull'isola sia nel continente, dove fecero incursioni, specialmente sui Pisatæ. I prefetti inviati in Sardegna a volte opponevano resistenza, ma altre volte li lasciavano soli, poiché sarebbe costato troppo caro mantenere un esercito sempre a piedi in un posto malsano.»
La Sardegna, con l'eccezione delle zone interne e soprattutto della zona montuosa centrale chiamata Barbagia (Barbaria in latino, a causa del rifiuto degli abitanti di essere assimilati durante il dominio romano), venne latinizzata durante il periodo romano, e il nome venne romanizzato nella forma singolare maschile e femminile in sardus e sarda.
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La Sardegna, con l'eccezione delle zone interne e soprattutto della zona montuosa centrale chiamata Barbagia (Barbaria in latino, a causa del rifiuto degli abitanti di essere assimilati durante il dominio romano), venne latinizzata durante il periodo romano, e il nome venne romanizzato nella forma singolare maschile e femminile in sardus e sarda.
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