« Romolo, figlio di Marte, re, trionfò per la seconda volta sugli abitanti di Antemnae (Antemnates).»
(Fasti Triumphales, 2 anni dalla fondazione di Roma )
Rimaneva solo la città dei Crustumini, la cui resistenza durò ancora meno dei loro alleati. I Crustumini (per contrazione di Crustumerini), erano un popolo dell'Italia preromana che occupavano un territorio del Latium Vetus delimitato ad ovest dal fiume Tevere, al di là del quale si trovavano i Veienti.
IL NOME
Nelle citazioni delle fonti antiche il nome presenta diverse varianti: Tito Livio la nomina sia come Crustumeria, sia come Crustumerium, mentre sono forme poetiche dovute a ragioni metriche le varianti citate da Virgilio (Crustumeri) e da Silio Italico (Crustumium). La città dette inoltre il nome alla fertile campagna circostante, detta "ager Crustuminus" anche dopo la sua scomparsa.
Nelle citazioni delle fonti antiche il nome presenta diverse varianti: Tito Livio la nomina sia come Crustumeria, sia come Crustumerium, mentre sono forme poetiche dovute a ragioni metriche le varianti citate da Virgilio (Crustumeri) e da Silio Italico (Crustumium). La città dette inoltre il nome alla fertile campagna circostante, detta "ager Crustuminus" anche dopo la sua scomparsa.
LE ORIGINI
- Plutarco ritiene i Crustumini di origine sabina.
- Secondo Diodoro Siculo fu tra le città fondate da Silvio, figlio postumo di Enea e di Lavinia, e quindi di origine latina.
- Per Dionigi di Alicarnasso Crustumerium fu fondata prima di Roma, dalla popolazione latina di Alba Longa.
- Virgilio la nomina nell'Eneide tra le cinque città impegnate nella fabbricazione delle armi che le popolazioni dell'Italia centrale dovevano usare per combattere Enea.
- Comunque i Crustumini erano in genere considerati di stirpe latina.
La loro capitale era Crustumerium (o Crustumeria), una città affacciata sul Tevere tra Eretum e Fidenae, esattamente a nord di Fidenae e ad ovest della città sabina Corniculum, presso le sorgenti del fiume Allia, sulla collina della Marcigliana Vecchia, che domina la via Salaria presso Settebagni.
- Comunque i Crustumini erano in genere considerati di stirpe latina.
La loro capitale era Crustumerium (o Crustumeria), una città affacciata sul Tevere tra Eretum e Fidenae, esattamente a nord di Fidenae e ad ovest della città sabina Corniculum, presso le sorgenti del fiume Allia, sulla collina della Marcigliana Vecchia, che domina la via Salaria presso Settebagni.
Sia Tito Livio sia Dionigi di Alicarnasso ne riportano la conquista a Romolo, in seguito alla loro ribellione conseguente al tradimento romano perpetrato con il ratto delle Sabine, e il successivo arrivo di coloni romani, in misura maggiore alle altre due città appena sconfitte (Antemnae e Caenina), per la maggiore fertilità dei campi.
Una volta terminate le conquiste dovute, il nuovo re di Roma dispose che venissero inviati nei nuovi territori ottenuti dei coloni romani, i quali andarono a popolare soprattutto la città di Crustumerium (o Crustumeria), che, rispetto alle altre, possedeva terreni più fertili. Contemporaneamente molte persone dei popoli sottomessi, in particolar modo i genitori ed i parenti delle donne rapite, vennero a stabilirsi a Roma.
(Virgilio - Eneide, VII, 629-631)
Tutte le città che avevano subito l'aggressione di Roma mossero battaglia, ma abituate ai piccoli dissidi tra di loro per i vari sconfinamenti di terreni non pensarono a far fronte comune contro i Romani, che avrebbero in caso distrutto sicuramente ma, essendo ogni città orgogliosa dei propri guerrieri, attaccarono ciascun centro abitato per suo conto.
" Intanto che i Romani intendeano a questo affare quelli d'Antenna colto il bello che non v'avea difensori corsono sopra la terra di Roma. Ma Romolo subitamente venne loro incontro con la romana legione e sconfissegli e sbarattatili al primo assembro e romore prese la loro città per forza. "
(Tito Livio - Ab Urbe Condita XI)
Per Roma fu una fortuna; essendo abituati al saccheggio, alla rapina e al combattimento più di ogni altro popolo in quanto essendo quasi solo uomini e spesso con reati alle spalle, non temevano il confronto con una singola città, essendo tutti abituati a combattere per sopravvivere.
" Ed al tornare ch'egli faceva lieto di doppia vittoria, Ersilia sua moglie per preghi delle rapite il pregò eh'egli perdonasse ai loro padri e ch'ei gli ricevesse dentro la cittade imperò che cosi vi potrebbe crescere la cittade per accordo e per pace Romolo il concedette assai leggermente. Poi andò incontro ai Crustumini i quali gli moveano guerra.
(Tito Livio - Ab Urbe Condita XI)
Per Roma fu una fortuna; essendo abituati al saccheggio, alla rapina e al combattimento più di ogni altro popolo in quanto essendo quasi solo uomini e spesso con reati alle spalle, non temevano il confronto con una singola città, essendo tutti abituati a combattere per sopravvivere.
" Ed al tornare ch'egli faceva lieto di doppia vittoria, Ersilia sua moglie per preghi delle rapite il pregò eh'egli perdonasse ai loro padri e ch'ei gli ricevesse dentro la cittade imperò che cosi vi potrebbe crescere la cittade per accordo e per pace Romolo il concedette assai leggermente. Poi andò incontro ai Crustumini i quali gli moveano guerra.
Ma egli furo sì paurosi e spaventati della sconfitta degli altri che assai più leggermente venne a capo Romolo della guerra che non avea fatto delle altre. E mandò gente ad abitare all'una città e all'altra. E assai trovò di quelli che volentieri andarono ad abitare a Crustumeria per la terra che era buona e diviziosa e molti de Crustumini principalmente i parenti e li padri delle rapite se n'andaro ad abitare a Roma. "
(Tito Livio - Ad Urbe Condita Libri)
Dunque la vittoria fu agevole per i Romani e venne seguita da una rapida fusione tra i due popoli, fusione ottenuta con sistema più semplice e più rapido: molti Romani andarono ad abitare nella città di Crustumeria e nelle loro campagne, mentre molti Crostumini vennero ad abitare a Roma e nelle sue campagne. I figli che nacquero sancirono oltre che la pace il buon accordo tra i due popoli.
Dunque la vittoria fu agevole per i Romani e venne seguita da una rapida fusione tra i due popoli, fusione ottenuta con sistema più semplice e più rapido: molti Romani andarono ad abitare nella città di Crustumeria e nelle loro campagne, mentre molti Crostumini vennero ad abitare a Roma e nelle sue campagne. I figli che nacquero sancirono oltre che la pace il buon accordo tra i due popoli.
LA RIVOLTA
Successivamente la città che si era rivoltata a Roma, e perciò prese parte della Lega Latina, nelle scontro con Roma, durante il regno di Tarquinio Prisco. Crustumerium fu una delle molte città conquistate dal re, ma non si comportò come Apiolae, rasa al suolo con i suoi sopravvissuti tratti schiavi a Roma, la città fu risparmiata, perché alla vista dell'esercito romano, aprì le porte senza combattere poichè aveva compreso la lezione.
La distruzione della città, come narra Tito Livio avvenne verso la metà del V sec. a.c., (secondo altre fonti nel 499 a.c.) con il trasferimento della popolazione a Roma e la creazione della nuova tribù Crustumina.
Sappiamo infatti che nel 499 a.c., i consoli Gaio Veturio Gemino Cicurino e Tito Ebuzio Helva, condussero l'assedio di Fidenae e la presa di Crustumerium; ma già nel 494 a.c. la guarnigione romana di stanza in città, segnalò al Senato movimenti di Sabini, che si stavano organizzando per portare un attacco a Roma.
Nel 468 a.c. le campagne intorno a Crustumerium furono gravemente saccheggiate dai Sabini che, con le loro razzie, arrivarono fin sotto Porta Collina, prima di essere respinti dai romani, guidati da Quinto Servilio Prisco.
Il centro decadde gradualmente e probabilmente non esisteva più già poco dopo la conquista romana di Veio, risalente ai primi anni del IV secolo a.c.; lo attesta il fatto che non è neppure nominata nelle cronache della battaglia dell'Allia (390 o 388 a.c.), combattuta proprio nell'area in cui era sorta la città.
IL SITO ARCHEOLOGICO
Sappiamo infatti che nel 499 a.c., i consoli Gaio Veturio Gemino Cicurino e Tito Ebuzio Helva, condussero l'assedio di Fidenae e la presa di Crustumerium; ma già nel 494 a.c. la guarnigione romana di stanza in città, segnalò al Senato movimenti di Sabini, che si stavano organizzando per portare un attacco a Roma.
Nel 468 a.c. le campagne intorno a Crustumerium furono gravemente saccheggiate dai Sabini che, con le loro razzie, arrivarono fin sotto Porta Collina, prima di essere respinti dai romani, guidati da Quinto Servilio Prisco.
Il centro decadde gradualmente e probabilmente non esisteva più già poco dopo la conquista romana di Veio, risalente ai primi anni del IV secolo a.c.; lo attesta il fatto che non è neppure nominata nelle cronache della battaglia dell'Allia (390 o 388 a.c.), combattuta proprio nell'area in cui era sorta la città.
L'antico abitato antico, che occupa un'area di circa 60 ettari, è stato individuato dagli archeologi nel 1970 ma ci vollero ben 12 anni perchè venissero effettuati i primi saggi sul suolo da parte della Soprintendenza di Roma, mentre la necropoli della cittadina venne esplorata a partire dal 1987, cioè 17 anni dopo le ricognizioni.
Crustumerium è posta in località Marcigliana, a nord di Roma, dopo il casello dell'autostrada Firenze-Roma, al termine del lungo rettilineo finale, nelle località Monte Del Bufalo, Sasso Bianco, Cisterna Grande (oggi nella Riserva Naturale Marcigliana) a nord di Roma, nei pressi di Settebagni.
Crustumerium è posta in località Marcigliana, a nord di Roma, dopo il casello dell'autostrada Firenze-Roma, al termine del lungo rettilineo finale, nelle località Monte Del Bufalo, Sasso Bianco, Cisterna Grande (oggi nella Riserva Naturale Marcigliana) a nord di Roma, nei pressi di Settebagni.
Pur essendo nata come zona agricola è stata fino ad oggi fortemente urbanizzata, occupando quella stessa collina dove finalmente, nel 2002, e cioè dopo 32 anni dai primi rilievi, sono stati effettuati rilevanti ritrovamenti archeologici (tombe ed altro) tuttora in corso di osservazione e studi.
BIBLIO
- Tito Livio - Ab Urbe Condita libri - I II -
- Dionigi di Alicarnasso - Antichità romane - VI -
- Diodoro Siculo - Bibliotheca historica -
- Angelo Amoroso - Nuovi dati per la conoscenza dell'antico centro di Crustumerium - Archeologia Classica - 2002 -
- Francesco di Gennaro - Crustumerium - Ricerche del 1982 - Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma - XCII - 1987-1988 -
- Lorenzo Quilici e Stefania Gigli Quilici - Crustumerium - Roma - ISCIMA - 1980 -
- Paolo Togninelli (a cura di) - Tra Eretum, Nomentum e Crustumerium: Antiche modalità insediative nel territorio di Monterotondo - Roma - L'Erma di Bretschneider - 2013 -
- Ultime scoperte a Crustumerium - Francesco Ceci - Archeo - Agosto 1997 -
- P.A.J. Attema, F. di Gennaro, E. Jarva - Crustumerium - Ricerche Internazionali In un Centro Latino - Archaeology and Identity Of a Latin Settlement Near Rome - Corollaria Crustumina - Barkhuis - 2013 -
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