SAN BERNARDO ALLE TERME |
La chiesa, costruita nel 1598 all'interno di una struttura delle Terme di Diocleziano, esattamente dentro uno "spheristerium" (sala per i giochi con la palla) delle Terme, venne affidata ai monaci francesi dell'ordine dei Cistercensi, i Foglianti, dell'ordine riformato da Jean Baptiste de la Barrière dell'abbazia cistercense di Notre-Dame de Feuillant, presso Tolosa, per intercessione della fiera e forte Caterina Sforza di Santafiora.
Le Terme romane di Diocleziano erano racchiuse da un ampio recinto perimetrale, al cui interno, immersi tra i giardini, si trovavano gli edifici veri e propri, la cui disposizione culminava nella grande esedra dal lato sud. Le pareti interne erano decorate, fino ad una certa altezza, con lastre di marmo, quindi con affreschi e stucchi colorati, combinati con paste vitree policrome e sfoglie dorate, che illuminavano anche i soffitti cassettonati, mentre la pavimentazione proponeva un tripudio di mosaici sia policromi che bianchi e neri.
"In uno di que' due rotondi edifizj posti negli angoli del recinto delle Terme Diocleziane, che dalla forma si sono chiamati Calidarj, fu stabilita questa Chiesa nell'anno 1598; in essa vi è da notare la volta antica, che si conserva intieramente. Nel giardino, che resta dietro la Chiesa, vi sono altri avanzi dell'antico recinto delle Terme, e dello Stadio semicircolare in forma di teatro con gradi per gli spettatori di tutti coloro che in bassa si esercitavano nella ginnastica."
L'INTERNO CON LE STATUE |
IL DENTE DEL SANTO
Dopo la Rivoluzione francese e lo scioglimento dei Foglianti, l'edificio con annesso monastero fu ceduto alla congregazione di Bernardo di Chiaravalle, al quale venne dedicata la chiesa. C'è in aneddoto in proposito. Nel 1138 il papa Innocenzo II ordinò ai monaci di San Cesareo in Palatio, un oratorio sul Palatino dentro il palazzo imperiale alla fine del IV secolo, quando Valentiniano III vi fece trasportare le reliquie dei SS. Cesareo e Giuliano, di donare a Bernardo di Chiaravalle, l'intera testa di san Cesario di Terracina. Regalo macabro ma molto ambito da qualsiasi chiesa perchè i fedeli profondevano soldi e oggetti di valore sulle reliquie aspettandosene miracoli a loro favore.
Bernardo però nella sua umiltà chiese di avere solo un dente del santo; così i monaci si misero subito all'opera ma non riuscirono a estrarre il dente dalla mandibola né con ferri né con coltelli. Bernardo, vedendo questo miracolo, disse: «Padri miei, bisogna fare orazione perché se san Cesario non dovesse acconsentire di darci il dente, noi non l'avremmo mai; preghiamo dunque che ci conceda questa reliquia». Così fecero e, finita la preghiera, l'abate francese riuscì a estrarre il dente con solo due dita
Dunque fu la contessa Caterina Sforza Cesarini, una nipote di papa Giulio III, che nel 1598 ebbe l'idea di trasformarla in una chiesa, dove si fece seppellire alla sua morte e dove tuttora riposa. La chiesa ha un aspetto alquanto simile al Pantheon del quale ha la stessa forma cilindrica, come il Pantheon è privo di finestre e riceve luce similmente attraverso un oculo aperto alla sommità della cupola.
DESCRIZIONE
San Bernardo ha una forma cilindrica con un diametro di 22 m e con una cupola con oculo, ad usanza delle basiliche romane più antiche. La chiesa fu costruita sui resti di una torre circolare, che segnava un angolo nel muro di cinta sud-occidentale delle Terme di Diocleziano (l'altra torre è oggi parte di un edificio alberghiero, 225 metri a sud-est di San Bernardo alle Terme).
Queste due torri fiancheggiavano una grande esedra semicircolare; la distanza tra le torri attesta l'enorme scala della struttura originaria. Una serie di nicchie ricavate nelle pareti è occupata da statue di santi scolpite da Camillo Mariani (XVII secolo). Alla struttura originale è stata aggiunta la cappella di san Francesco.
La struttura di San Bernardo alle Terme ricorda il Pantheon, poiché è cilindrica, con una cupola e un oculo, ma i cassettoni del Pantheon sono quadrati mentre quelli di San Bernardino sono ottagonali come quelli della Basilica di Massenzio. L'interno le otto statue di santi sono realizzate in stucco, mentre la scultura di San Francesco è di Giacomo Antonio Fancelli.
Qui è sepolto il pittore tedesco Johann Friedrich Overbeck, fondatore del movimento artistico dei Nazareni, pittori romantici tedeschi attivi a Roma all'inizio del XIX secolo. Il monumento funebre è di Karl Hoffmann. L'abate Barreiro è sepolto a sinistra dell'altare principale; nella chiesa sono sepolti anche i cardinali Francesco Gabrielli e Giovanni Bona di Monreale.
L'esterno della chiesa è ornato da una composizione architettonica con lesene e cornici di stucco, che incorniciano il portale, nicchie e riquadrature. Sopra il cornicione, una sopraelevazione ottagonale, ornata con grandi cornici ovali, funge da attico. La lanterna del XVI secolo fu rimossa durante il restauro del XIX secolo.
"Molte celebri antichità si sono trovate in queste Terme:
e cose simili che resero com'è anche in oggi ragguardevole il Palazzo potendosi egli solamente vantare di aver colossi d'eccellente scultura come:
Negli anni scorsi vi si sono trovati:
- alcuni tegoloni elegantissimi in alcuni de quali osservai Archi trionfali di uno o fornici con trofei e quadrighe,
BIBLIO
- Le chiese barocche di Roma - Federico Gizzi - Newton Compton - Rome - 1994 -
Dopo la Rivoluzione francese e lo scioglimento dei Foglianti, l'edificio con annesso monastero fu ceduto alla congregazione di Bernardo di Chiaravalle, al quale venne dedicata la chiesa. C'è in aneddoto in proposito. Nel 1138 il papa Innocenzo II ordinò ai monaci di San Cesareo in Palatio, un oratorio sul Palatino dentro il palazzo imperiale alla fine del IV secolo, quando Valentiniano III vi fece trasportare le reliquie dei SS. Cesareo e Giuliano, di donare a Bernardo di Chiaravalle, l'intera testa di san Cesario di Terracina. Regalo macabro ma molto ambito da qualsiasi chiesa perchè i fedeli profondevano soldi e oggetti di valore sulle reliquie aspettandosene miracoli a loro favore.
Bernardo però nella sua umiltà chiese di avere solo un dente del santo; così i monaci si misero subito all'opera ma non riuscirono a estrarre il dente dalla mandibola né con ferri né con coltelli. Bernardo, vedendo questo miracolo, disse: «Padri miei, bisogna fare orazione perché se san Cesario non dovesse acconsentire di darci il dente, noi non l'avremmo mai; preghiamo dunque che ci conceda questa reliquia». Così fecero e, finita la preghiera, l'abate francese riuscì a estrarre il dente con solo due dita
Dunque fu la contessa Caterina Sforza Cesarini, una nipote di papa Giulio III, che nel 1598 ebbe l'idea di trasformarla in una chiesa, dove si fece seppellire alla sua morte e dove tuttora riposa. La chiesa ha un aspetto alquanto simile al Pantheon del quale ha la stessa forma cilindrica, come il Pantheon è privo di finestre e riceve luce similmente attraverso un oculo aperto alla sommità della cupola.
LA CUPOLA |
San Bernardo ha una forma cilindrica con un diametro di 22 m e con una cupola con oculo, ad usanza delle basiliche romane più antiche. La chiesa fu costruita sui resti di una torre circolare, che segnava un angolo nel muro di cinta sud-occidentale delle Terme di Diocleziano (l'altra torre è oggi parte di un edificio alberghiero, 225 metri a sud-est di San Bernardo alle Terme).
La struttura di San Bernardo alle Terme ricorda il Pantheon, poiché è cilindrica, con una cupola e un oculo, ma i cassettoni del Pantheon sono quadrati mentre quelli di San Bernardino sono ottagonali come quelli della Basilica di Massenzio. L'interno le otto statue di santi sono realizzate in stucco, mentre la scultura di San Francesco è di Giacomo Antonio Fancelli.
Le statue, che misurano più di tre metri ognuna, guardano alternativamente a destra e a sinistra e raffigurano Sant’Agostino, Santa Monica, Santa Maria Maddalena, San Francesco, San Bernardo, Santa Caterina d'Alessandria, Santa Caterina da Siena e San Girolamo. Le grandi tele degli altari laterali sono di Giovanni Odazzi. Il pavimento non conserva nulla delle terme romane, evidentemente già sottratti per altri usi pubblici o privati.
Qui è sepolto il pittore tedesco Johann Friedrich Overbeck, fondatore del movimento artistico dei Nazareni, pittori romantici tedeschi attivi a Roma all'inizio del XIX secolo. Il monumento funebre è di Karl Hoffmann. L'abate Barreiro è sepolto a sinistra dell'altare principale; nella chiesa sono sepolti anche i cardinali Francesco Gabrielli e Giovanni Bona di Monreale.
Le grandi pale d’altare settecentesche che sovrastano i due altari contrapposti e dalle cornici in marmi policromi che li racchiudono. Le pale, opera di Giovanni Odazzi, raffigurano San Bernardo in estasi abbracciato da Gesù Crocifisso e lo Sposalizio mistico di San Roberto con la Vergine. Dall'altro lato sul fondo, al centro dell'abside si trova l'organo a canne, realizzato da Nicola Morettini nel 1885.
LA POSIZIONE DELLA CHIESA EVIDENZIATA IN ROSSO NELLE ANTICHE TERME |
L'ESTERNO
Attualmente la chiesa è retta dai Cistercensi della Congregazione di San Bernardo.
RIDOLFINO
- l'Ercole col nome di Glicone che si ammira nel Palazzo Farnese,
- la Dirce colli fratelli Zeto e Ansione,
- il Toro nella sala di mezzo nello scavarsi,
- un pezzo di colonna di granito di palmi 10 di circonferenza,
- palmi 22 nell'altra contigua,
- nel 1712 vi si scoprì una colonna ben grossa di antico,
- in terra vi ho veduto pezzi di colonne incavate di marmi ed anche un avanzo di condotto incavato nel travertino.
Il Cardinal Farnese nipote di Paolo lll vi trovò Colonne Statue Bassirilievi oltre la quantità di cose minute come:
- cammei,
- statue piccole di metallo,
- medaglie,
- lucerne,
- statue piccole di metallo,
- medaglie,
- lucerne,
e cose simili che resero com'è anche in oggi ragguardevole il Palazzo potendosi egli solamente vantare di aver colossi d'eccellente scultura come:
- la Flora l'Ercole e la Dirce,
- oltre a quantità di teste di busti e di bassirilievi.
- piccole statue di cui è ripieno tutto il Palazzo,
- le due gran conche o labri di granito che sono alle fontane della piazza appartenevano a queste Terme
- oltre a quantità di teste di busti e di bassirilievi.
- piccole statue di cui è ripieno tutto il Palazzo,
- le due gran conche o labri di granito che sono alle fontane della piazza appartenevano a queste Terme
- gran colonna di granito che innalzò il Gran Duca Cosimo I in nella piazza avanti il Ponte S. Trinità fu tolta da queste.
- alcuni tegoloni elegantissimi in alcuni de quali osservai Archi trionfali di uno o fornici con trofei e quadrighe,
- sopra in altri viddi le Deità,
- in altri Ercole ed altri Numi ed ancor questi davano grande indizio della magnificenza di queste Terme potendosi nel Museo del Collegio Romano".
(Ridolfino Venuti Cortonese 1763)
(Ridolfino Venuti Cortonese 1763)
BIBLIO
- Salvatore Aurigemma - Le terme di Diocleziano e il Museo nazionale romano - La Libreria dello Stato - Roma - 1946 -
- G. De Angrlis D’Ossat - Tecniche costruttive e impianti delle Terme - in Civiltà romana - Roma 1943 -
- Antonio Lombatti - Il culto delle reliquie. Storia, leggende, devozione - Sugarco - 2007 -
- Bonaventura Overbeke - Degli avanzi delle antichità - a cura di Paolo Rolli - Tommaso Edlin - Londra - 1739 -
- G. De Angrlis D’Ossat - Tecniche costruttive e impianti delle Terme - in Civiltà romana - Roma 1943 -
- Antonio Lombatti - Il culto delle reliquie. Storia, leggende, devozione - Sugarco - 2007 -
- Bonaventura Overbeke - Degli avanzi delle antichità - a cura di Paolo Rolli - Tommaso Edlin - Londra - 1739 -
- Antonio Nibby - Roma antica di Fabiano Nardini - Stamperia De Romanis - Roma - 1818 -
- Filippo Coarelli - Guida archeologica di Roma - Arnoldo Mondadori Editore - Verona - 1984 -
- Filippo Coarelli - Guida archeologica di Roma - Arnoldo Mondadori Editore - Verona - 1984 -
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