ATREBATI (Nemici di Roma)





ATREBATI IN GALLIA

Non v'è certezza che "Atrebati" si riferisse solo alla dinastia regnante e non a un intero gruppo etnico, e nel II secolo d.c. Claudio Tolomeo (100 - 168) nella sua "Geografia" afferma che gli "Atrebati" vivevano sulla costa della Gallia belgica vicino al fiume Sequana (la Senna) e menziona, come loro città, Metacum. 

Comunque in Gallia vivevano attorno all'odierna Artois (Francia settentrionale), e nel 57 a.c. parteciparono all'alleanza dai Belgi stipulata contro Cesare, a cui contribuirono con 15.000 uomini. Poichè non si giunse a una vera battaglia, l'alleanza si sciolse e Cesare marciò di conseguenza contro diverse tribù, sottomettendole una per una.

Gli Atrebati si allearono allora con i Nervi e i Viromandui e attaccarono Cesare sul fiume Sambre (Senna) nel 57 in modo così rapido e inaspettato che alcuni Romani non ebbero il tempo di fuggire e perirono. Cesare riuscì però con il suo solito genio a rovesciare la situazione e i Nervi vennero quasi del tutto annientati per punirli dell'uccisione dei Romani. Gli Atuatuci, che si stavano dirigendo verso la battaglia, vista la situazione disperata, tornarono indietro.

Dopo la sottomissione degli Atrebati, Cesare, come suo costume pose sul trono quello che gli sembrava più amichevole, o meno ostile, e cioè un certo Commio, che poi partecipò infatti alle Spedizioni cesariane in Britannia (55 a.c. - 54 a.c.) e negoziò la resa di Cassivellauno, un principe e condottiero britanno che guidò la resistenza contro la seconda invasione delle legioni di Gaio Giulio Cesare, che era impegnato nella conquista della Gallia.

In cambio dei suoi servigi, Cesare gli concesse di guidare la tribù dei Morini, spesso menzionati assieme ai Menapi, anche essi di radici germaniche, che abitavano le pianure e le coste occidentali bagnate dal Mare del Nord, nella regione storica delle Fiandre (la provincia delle Fiandre Occidentali), la parte più ad ovest del Belgio ed ora la parte più settentrionale della Francia. 

Fiandre è la contrazione di "flooded lands" cioè terre piovose, e si riferisce al nord del territorio dei Morini che vivevano in villaggi con capanne fatte di paglia sopra i Polder, terre cioè che erano state prosciugate, i primi fautori dei Paesi Bassi sottratti al mare.

GLI ATREBATI IN BRITANNIA

ATREBATI IN BRETANNIA

Tuttavia, nel 52 a.c., Comnio si unì ai ribelli guidati da Vercingetorige e dopo la resa di quest'ultimo, Commio combattè ancora contro i romani, negoziò poi una tregua con Marco Antonio e alla fine fuggì con alcuni suoi seguaci in Britannia. 

Quando Commio divenne sovrano degli Atrebati britannici raccogliendo interno a sè diverse tribù e popolazioni locali, fondò un regno il cui territorio comprendeva il moderno Hampshire, il Sussex occidentale e il Surrey, (regioni conquistate dai romani nel I secolo d.c.), incentrato sulla capitale 

Calleva Atrebatum (odierna Silchester), fu un oppidum della Britannia nonchè una civitas della tribù celtica degli Atrebati. Le sue rovine si trovano a ovest della chiesa di Santa Maria Vergine, a est dell'odierno villaggio di Silchester, nell'odierna contea inglese dell'Hampshire, al confine col Berkshire, a circa dieci miglia a nord-est di Reading e circa cinque a sud di Basingstoke.

L'insediamento degli Atrebati in Britannia secondo l'archeologo Barry Cunliffes (1939 - ...) non fu un movimento migratorio di massa, ma solo di «una serie le tribù indigene, forse con un certo numero di elementi belgici immigrati». 

MONETA DEGLI ATREBATI


IL REGNO CLIENTE

Commio e i suoi seguaci, dopo essere arrivati in Britannia, dovrebbero essersi propagati gradualmente nel territorio formando una comunità propria, ma si crede che avesse in Britannia qualche parente, visto che durante la prima spedizione cesariana nell'isola (55 a. c.), egli poté fornire un piccolo contingente di cavalleria, dopo che quella romana non aveva potuto attraversare la Manica. Dopodiché gli Atrebati furono riconosciuti come regno cliente di Roma.

Sappiamo che Commio ebbe almeno tre figli, dato che i tre successivi sovrani degli Atrebati britannici sulle loro monete si definivano figli di Commio: Tincomaro, Eppillo e Verica. Tincomaro regnò dal 25 a. c. al 20 a. c. insieme al padre e dopo la morte di quest'ultimo, regnò da solo sulla parte nord del regno di Calleva con un atteggiamento più filo-romano di quanto avesse suo padre.

A Tincomaro succedette poi intorno al 15 il fratello Epillo, sulle cui monete, a un certo punto, si legge "Rex", regnando da Calleva Atrebatum (Silchester). Ciò indica che venne riconosciuto come sovrano dai Romani, con cui mantenne sempre buoni rapporti diplomatici e commerciali.

MURA DI CALLEVA ATREBATUM

Il suo territorio fu in seguito invaso dai Catuvellauni (tribù celto-belgica del sud-est della Britannia) guidati da Epaticco (fratello di re Cunobelino dei catuvellauni), che conquistò Calleva attorno al 25. Dopo la morte di Epaticco (anno 35), Verica riconquistò parte del suo territorio, ma Carataco, figlio di Cunobelino, riuscì a conquistare tutto il regno degli Atrebati dopo il 40, ragion per cui Verica chiese aiuto all'imperatore romano Claudio, che ne approfittò per invadere la Britannia nel 43.

Dopo l'invasione, Verica potrebbe essere stato rimesso sul trono, anche se non ce ne è prova. Comunque sia, come re della regione molto presto comparve Cogidubno, che potrebbe essere stato erede di Verica, che a quel tempo era di certo molto vecchio.

Quando i Romani ebbero preso possesso dell'isola, parte delle terre degli Atrebati fu organizzata nel regno filo-romano dei Regnensi, sotto Tiberio Claudio Cogidubno, forse il figlio di Verica. Il territorio tribale divenne civitates (distretti amministrativi della provincia romana) degli Atrebati, Regnensi e forse Belgi.


BIBLIO

- Gaio Giulio Cesare - De bello Gallico -
- Augusto - Res gestae divi Augusti -
- Sesto Giulio Frontino - Strategemata -
- Claudio Tolomeo - Geografia -
- Cassio Dione - Storia romana -


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