CISTERNA A CASTELPIETRO ROMANA DOVE PASSAVA LA NOVARIA-COMUM |
La via Novaria-Comum (via Novara-Como) era una strada romana situata nella regio XI Transpadana che metteva in comunicazione i municipia di Novaria (Novara) e Comum (Como) passando per Sibrium (Castel Seprio). La regio XI Transpadana era una regione augustea che confinava a sud con la Regio IX Liguria, a est con la Regio X Venetia et Histria, a nord con la provincia della Raetia e a ovest con le provincie delle Alpes Cottiae, delle Alpes Poenninae e delle Alpes Maritimae.
Talvolta la strada è chiamata via Novaria-Sibrium-Comum o anche come via Comum-Novaria ed è lunga 50 miglia romane. Molte fonti, sia antiche che medioevali, riportano questa via e sono fiorite diverse ipotesi sul suo tracciato ma i pochi ritrovamenti archeologici, unito al fatto che la strada aveva parecchie varianti, alcune delle quali utilizzate contemporaneamente, altre in periodi differenti, rendono difficoltoso individuarne il percorso preciso.
- e infine Comum.
Un'altra ipotesi, riferita a un percorso medievale più a sud dell'antico, ipotizza che da Novara la strada dirigesse su:
- Turbigo,
- Lonate Pozzolo,
- Gallarate, dove incrociava la via Mediolanum-Verbannus,
- poi Cassano Magnago,
- Castel Seprio,
- proseguendo per Comum sui percorsi già indicati.
IL PERCORSO: IV IPOTESI
- da Castelnovate,
- la Via Novaria-Comun attraversa il Ticino in questo caso più a sud, vicino a Turbigo lungo l'allineamento Cameri-Nosate.
- Passa poi per Lonate Pozzolo,
Talvolta la strada è chiamata via Novaria-Sibrium-Comum o anche come via Comum-Novaria ed è lunga 50 miglia romane. Molte fonti, sia antiche che medioevali, riportano questa via e sono fiorite diverse ipotesi sul suo tracciato ma i pochi ritrovamenti archeologici, unito al fatto che la strada aveva parecchie varianti, alcune delle quali utilizzate contemporaneamente, altre in periodi differenti, rendono difficoltoso individuarne il percorso preciso.
Il tracciato originario della via romana passava da Castel Seprio, borgo che fortificato nel tardo-antico perché importante snodo delle vie di comunicazione dell'Alto Milanese. La strada medioevale ricalcherebbe parzialmente la moderna strada statale 341 Gallaratese.
In epoca romana Como era uno dei due terminali della via Novaria-Comum, strada romana che metteva in comunicazione i municipia di Novaria (Novara) e Comum (Como) passando per Sibrium (Castel Seprio). Ma da Como passava anche la via Regina, strada romana che collegava il porto fluviale di Cremona (la moderna Cremona) con Clavenna (Chiavenna) passando da Mediolanum (Milano).
La strada era un tratto di un percorso già utilizzato in epoca pre-romana che collegava Aquileia, fondata nel 181 a.c. dai Romani, nel territorio degli antichi Carni, con i centri lombardi pedemontani, da dove altre strade raggiungevano le Alpi dirette verso la Rezia.
La strada era un tratto di un percorso già utilizzato in epoca pre-romana che collegava Aquileia, fondata nel 181 a.c. dai Romani, nel territorio degli antichi Carni, con i centri lombardi pedemontani, da dove altre strade raggiungevano le Alpi dirette verso la Rezia.
NOVARA MURA ROMANE |
IL PERCORSO: I IPOTESI
La strada romana partiva da Novaria (Novara), dove incrociava la via delle Gallie,
- dirigendosi verso Olegium Carulfum (Oleggio),
- Castrum Novatum (Castelnovate),
- traversando poi Summa (Somma Lombardo), dove incrociava la via Mediolanum-Verbannus,
- poi passava per Arsagum (Arsago Seprio),
- Besenzatum (Besnate),
- Aliaragum (Ierago),
- Solbiatum (Solbiate Arno),
- Carnaguma (Carnago),
- Castrum Sibrium (Castel Seprio) - fortificato dai Romani nel IV sec. in quanto punto nodale per le comunicazioni tra Como, Milano, Varese, Novara. Nel 1287 venne distrutto e raso al suolo da Ottone Visconti, facendo decadere anche il castrum.
- Torba (Gornate Olona)
- Venegonum (Venegono Inferiore), dove incrociava la via Mediolanum-Bilitio, sull'area sembra ci fosse una torre di vedetta inserita nel sistema difensivo del Sibrium,
- per dirigersi a Binagum (Binago),
- Olgeatum (Olgiate Comasco)
- e infine Comum (Como), dove incrociava la via Regina.
IL PERCORSO: II IPOTESI
- La strada romana partiva da Novaria (Novara), dove incrociava la via delle Gallie,
- dirigendosi verso Olegium Carulfum (Oleggio),
- Castrum Novatum (Castelnovate),
- traversando poi Summa (Somma Lombardo), dove incrociava la via Mediolanum-Verbannus,
- poi passava per Arsagum (Arsago Seprio),
- Besenzatum (Besnate) - "Bessenus" o "Bissunus", l'antico proprietario del fondo agricolo con i fabbricati rurali del primo nucleo abitato.
- Aliaragum (Ierago) - abitata da pastori in epoca romana.
- Solbiatum (Solbiate Arno),
- Carnaguma (Carnago),
- Castrum Sibrium (Castel Seprio) - fortificato dai Romani nel IV sec. in quanto punto nodale per le comunicazioni tra Como, Milano, Varese, Novara. Nel 1287 venne distrutto e raso al suolo da Ottone Visconti, facendo decadere anche il castrum. Però da cui vi è una divergenza:
- Poi Tradatum (Tradate), dove incrociava la via Mediolanum-Bilitio,
- poi Aplanum (Appiano Gentile) - emersa una necropoli di età romana in via Monte Zuccolo.
- e Olgeatum (Olgiate Comasco) - con numerosi ritrovamenti archeologici tra cui ceramiche aretine del I° secolo dell'officina di Marco Perennio,- e infine Comum.
RESTI DEL PONTE DO OLGINATE |
IL PERCORSO: III IPOTESI
Un'altra ipotesi, riferita a un percorso medievale più a sud dell'antico, ipotizza che da Novara la strada dirigesse su:
- Turbigo,
- Lonate Pozzolo,
- Gallarate, dove incrociava la via Mediolanum-Verbannus,
- poi Cassano Magnago,
- Castel Seprio,
- proseguendo per Comum sui percorsi già indicati.
- da Castelnovate,
- raggiunge Gallarate,
- poi Cassano Magnago,
- poi Bolladello,
- quindi Peveranza (Cairate),
- Lonate Ceppino,
- Venegono Inferiore
- per ricongiungersi con il primo tracciato a Binago.
IL PERCORSO: V IPOTESI
- Passa poi per Lonate Pozzolo,
- Poi Ferno,
- Cardano,
- quindi per Gallarate,
- Cassano,
- Cairate,
- Lonate Ceppino,
- Tradate,
- Castelnuovo Bozzente - con le rovine attuali del Castrum del V-VII secolo,
- e poi Olgiate Comasco.
Probabilmente la via venne abbandonata dopo il 1287 in seguito alla distruzione del borgo ad opera di Ottone Visconti. In alternativa ad essa vennero usate altre vie che passavano più a sud della strada originaria, ma anche di queste non esistono riscontri sufficienti a ricostruirne il percorso preciso, anche se sembra certo il loro passaggio per Turbigo e Gallarate.
BIBLIO
- Turbigo - lombardiabeniculturali.it - Regione Lombardia -
- Autori vari - Di città in città. Insediamenti, strade e vie d'acqua da Milano alla Svizzera lungo la Mediolanum-Verbannus - Soprintendenza Archeologia della Lombardia - 2014 -
- Mirella Montanari - La Valle dell'Arno e le comunità del Seprio meridionale dall'età tardo antica alla fine del medioevo - in R. Ghiringhelli (a cura di) Oggiona Santo Stefano: una comunità del Seprio nella storia - Oggiona - 2004 -
- Paola Di Maio - Lungo il fiume. Terre e genti nell'antica valle dell'Olona - Corsico - Teograf, - 1998 -- Mirella Montanari - La Valle dell'Arno e le comunità del Seprio meridionale dall'età tardo antica alla fine del medioevo - in R. Ghiringhelli (a cura di) Oggiona Santo Stefano: una comunità del Seprio nella storia - Oggiona - 2004 -
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