Il suo centro era attraversato dalla Via Claudia Augusta, una strada che ha dato inizio a una storia urbana di imprenditorialità commerciale e di ricchezza di cui il Museo Romano (Römisches Museum) conserva i resti.
Augusta, città della Rezia (oggi Augsburg), era posta alla confluenza del Virdo (Wertach) e del Licus (Lech), punto di unione di numerose vie di comunicazione, fondata da Druso, in nome di Augusto, nel 15 a.c., su uno stanziamento antecedente, come presidio militare sulla via Augusta che da Altino portava alle regioni danubiane.
La romanizzazione della città è testimoniata dal rinvenimento di numerosi frammenti di pitture, con scene mitologiche o con motivi del IV stile, rinvenuti in edifici pubblici e privati della città, e pure da alcuni frammenti di sculture fittili di gusto del tutto romano. Alcune stele funerarie di età imperiale, provenienti dalla necropoli e conservate nel museo locale, mostrano alti valori artistici. A fianco del Duomo persistono resti di edifici romani.
Dala porta nord-occidentale la Via Claudia portava all'interno della città, fino al centro, e perpendicolare vi era la strada che conduceva alla porta sud-occidentale, altre strade collaterali parallele sono state riconosciute solo per brevi tratti.
Più a sud un altro grande ambiente, forse un magazzino per cereali. Nel lato sud-orientale esistevano piccoli edifici, forse tempietti dedicati ai culti locali. Di altri edifici sacri restano iscrizioni dedicatorie e rilievi. A sud del duomo si è rinvenuto un peristilio di età imperiale su cui venne insediato nel IV-V sec. un battistero che subì diverse ricostruzioni. Nel X secolo fu trasformato nella chiesa di S. Giovanni Battista.
Un interessante gruppo di tombe in località Augsburg-Kriegshaber mostra della ceramica del II secolo mista a frammenti del periodo tardo La Tène, segno che le tombe romane si insediarono sui resti di un villaggio celtico. Il passaggio dall'incinerazione all'inumazione è databile tra fine II secolo e inizî del III secolo.
È frequente anche il monumento funerario a pilastro, con rilievi su tre lati sopra allo zoccolo con l'iscrizione, e terminante con elemento piramidale, convesso, e una decorazione a squame, di fine II e inizî III secolo.
Ad Augusta esisteva una fabbrica di vasi d'uso comune, ma di fattura grezza, come le olle di argilla giallo-grigia, del tardo III secolo; mentre alcune forme differenti con decorazione applicata, appartengono agli inizî del III secolo. La terra sigillata costituisce il gruppo più cospicuo di ceramica importata; sono state riconosciute fabbriche: Montans, La Graufesanque, Banassac, Lezoux, Luxeuil, Treviri, Heiligenberg, Rheinzarben, Westendorf, Ittenweiler e Schiltigheim.
BIBLIO
- E. De Ruggiero, Diz. - s. v.: W. Schleiermacher, in Augusta 955-1955 - Forsch. und Studien zur Kultur und Wirtschaftsgeschichte Augsburgs - Monaco - 1955 -
Augusta, città della Rezia (oggi Augsburg), era posta alla confluenza del Virdo (Wertach) e del Licus (Lech), punto di unione di numerose vie di comunicazione, fondata da Druso, in nome di Augusto, nel 15 a.c., su uno stanziamento antecedente, come presidio militare sulla via Augusta che da Altino portava alle regioni danubiane.
Gli scavi ne hanno scoperto l'assetto urbanistico, che non presenta però strade perfettamente ortogonali, segno di importanti vie già impostate precedentemente. I resti di notevoli edifici pubblici, tra i quali le terme, mostrano la ricchezza della città in epoca imperiale, che non per nulla Tacito definisce "splendidissima colonia" (Germ., 41). Il corso delle mura è sicuramente individuato per il lato occidentale, mentre resta molto ipotetico per gli altri lati.
I saggi eseguiti nei presso la porta occidentale mostrano che intorno al 30-40, la città era fortificata con strutture lignee, ma nel 70 la porta più antica venne sostituita da una costruzione in tufo con doppia entrata e due torri. La fortificazione in legno ai lati della porta venne sostituita in età adrianea con una costruzione in pietra di 2 m di spessore.
Dala porta nord-occidentale la Via Claudia portava all'interno della città, fino al centro, e perpendicolare vi era la strada che conduceva alla porta sud-occidentale, altre strade collaterali parallele sono state riconosciute solo per brevi tratti.
Nella parte orientale della città, invece, si riscontra un duplice andamento di strade, in direzione nord-sud ed est-ovest. Del Foro non resta traccia, gli edifici pubblici ancora riconoscibili sono le terme. Quelle presso la Pettenkoferstrasse sono in relazione con un altro edificio molto esteso, probabilmente di uso pubblico, ma ancora identificato.
Un interessante gruppo di tombe in località Augsburg-Kriegshaber mostra della ceramica del II secolo mista a frammenti del periodo tardo La Tène, segno che le tombe romane si insediarono sui resti di un villaggio celtico. Il passaggio dall'incinerazione all'inumazione è databile tra fine II secolo e inizî del III secolo.
Fra le tombe a inumazione molte non hanno corredo. Il gruppo più antico di tombe a incinerazione, in località Rosenauberg, è databile tra il III e il IV decennio del I secolo. Tra i monumenti funerari vanno ricordate le stele con cavalieri, a bassorilievo, databili del I secolo d.c.
È frequente anche il monumento funerario a pilastro, con rilievi su tre lati sopra allo zoccolo con l'iscrizione, e terminante con elemento piramidale, convesso, e una decorazione a squame, di fine II e inizî III secolo.
Ad Augusta esisteva una fabbrica di vasi d'uso comune, ma di fattura grezza, come le olle di argilla giallo-grigia, del tardo III secolo; mentre alcune forme differenti con decorazione applicata, appartengono agli inizî del III secolo. La terra sigillata costituisce il gruppo più cospicuo di ceramica importata; sono state riconosciute fabbriche: Montans, La Graufesanque, Banassac, Lezoux, Luxeuil, Treviri, Heiligenberg, Rheinzarben, Westendorf, Ittenweiler e Schiltigheim.
BIBLIO
- E. De Ruggiero, Diz. - s. v.: W. Schleiermacher, in Augusta 955-1955 - Forsch. und Studien zur Kultur und Wirtschaftsgeschichte Augsburgs - Monaco - 1955 -
- La Via Claudia Augusta - Opuscula - Pavia - 1939 -
- L. Ohlenroth, in Germania, XXXII, 1954
- K. Parlasca, in Germania, XXXII, 1954
- Römische Wandmalereien in Augsburg, Materialhefte zur Bayerischen Vorgeschichte, Heft 7, Kallmünz-Opf. 1956.
- L. Ohlenroth, in Germania, XXXI, 1953 -
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