ALESSANDRO MAGNO
Nel corso del tempo, questo villaggio divenne una città importante e divenne la capitale della provincia in un momento in cui i persiani governavano l'Asia Minore. Successivamente, la città fu controllata dalle truppe di Alessandro Magno. In questo periodo Soli coniava monete proprie, il che indica un alto grado di autonomia della città.
GNEO POMPEO MAGNO
In epoca ellenistica, sotto il dominio della dinastia seleucide, Soli continuò a crescere e prosperare. Il regno seleuco del periodo ellenistico comprendeva i territori di Mesopotamia, Siria, Persia e Asia Minore, governato dai sovrani, appartenenti per la maggior parte alla dinastia seleucide iniziata con Seleuco I dopo la disgregazione dell'impero di Alessandro Magno.
- Quando lo stato dei Seleucidi perse gradualmente la sua importanza a cavallo tra il II e il I secolo a.c., Soli attraversò un periodo difficile perchè le città situate sulla costa orientale del Mediterraneo furono bersagliate dai Parti e dagli Arabi.
- Nell'83 a.c. Antiochia (Antakya) chiese l'assistenza del re d'Armenia. Tigrane I che regnò dal 115 a.c. al 95 a.c., ereditando il trono degli Artassidi nel I secolo a.c. e che conquistò la Siria e questo tratto di costa. Durante l'introduzione del nuovo ordine da parte di Tigrane, la città di Soli fu saccheggiata ei suoi abitanti furono reinsediati nell'Anatolia orientale.
GNEO POMPEO MAGNO
Venne ricostruita da Gneo Pompeo Magno. alleato con Giulio Cesare, poi suo nemico e sconfitto, nel 63 a.c. al termine della III guerra mitridatica, così la città prese di conseguenza il nome di Pompeiopoli (latino: Pompeiopolis, greco antico: Πομπηιούπολις, Pompēioúpolis).
Anche in questo periodo Soli coniava monete proprie, con un alto grado di autonomia. Nel corso del tempo, questo villaggio divenne una città importante e divenne la capitale della provincia in un momento in cui i persiani governavano l'Asia Minore.
Anche in questo periodo Soli coniava monete proprie, con un alto grado di autonomia. Nel corso del tempo, questo villaggio divenne una città importante e divenne la capitale della provincia in un momento in cui i persiani governavano l'Asia Minore.
MERSINA
Nella parte orientale della costa mediterranea della Turchia si trovano molte rovine di città antiche, soprattutto sul terreno appartenente all'agglomerato di Mersin che conserva rovine molto interessanti dell'antica città di Pompeiopolis.
Si dice fossero di Soli (come del resto indicano i nomi) il poeta ellenistico Arato di Soli, il celebre poeta (ca. 315 - 245 a.c.), che fu anche autore dell'opera Phaenomena (Apparizioni). Anche Crisippo (279-207 a.c.), filosofo e pensatore stoico, nacque a Soli, anche se alcune fonti indicano la vicina città di Tarso.
La lingua parlata era il "solecismo", un dialetto greco considerato la forma più corrotta di dialetto attico.
La rinascita della città avvenne con l'arrivo del generale romano Pompeo in Asia Minore nel 68 a.c. Usò Soli come base navale durante la campagna contro i pirati cilici. Dopo la vittoria sui pirati Pompeo perdonò e ne stabilì molti a Soli. Da questo momento la città prese il nome di Pompeiopolis, in onore del grande condottiero.
Divenne Adrianopoli sotto l'imperatore Adriano, da non confondere con l'attuale Edirne, anch'essa nell'antichità chiamata Adrianopoli. La città fu poi circondata da nuove mura difensive e furono costruiti molti edifici pubblici e strade. Nel 130 d.c. la provincia di Cilicia fu visitata dall'imperatore Adriano, che donò denaro per l'ampliamento del porto di Pompeiopoli.
Quando, nel 260 d.c ., i persiani tentarono nuovamente di conquistare la città, i suoi abitanti difesero con successo il loro insediamento. Il porto marittimo ha svolto un ruolo significativo nello sviluppo di Pompeiopolis come importante fonte di reddito per i suoi abitanti.
Tornata Zephyrion in epoca bizantina la città assunse il rango di sede vescovile, ma fu più volte conquistata dagli arabi. Ritornata sotto l'Impero Bizantino fu poi conquistata dai Turchi. Ma nel 525 d.c. Pompeiopolis fu completamente distrutta da un potente terremoto e non riacquistò mai la sua antica importanza.
Successivamente queste aree furono dominate dal califfato omayyade, dal sultanato selgiuchide del Rum, dai crociati, dal regno armeno di Cilicia, dai Ramanidi e, infine, dall'impero ottomano. I musulmani dettero un largo contributo alla demolizione degli antichi edifici secondo l'usanza delle religioni monoteiste.
I RESTI
Dell'antica città di Soli rimangono le rovine dell'acropoli, alcune tombe nella roccia, dei tumuli, un ponte e le rovine di alcune abitazioni con pavimenti a mosaico. Più in basso oltre all'imponente colonnato, si possono trovare i resti di altri edifici antichi, comprese parti del muro del porto, nel quartiere di Mezitli.
C'è poi un tumulo che è tutto ciò che resta di un insediamento locale datato al II millennio a.c.. Molti dei reperti della zona di Soli/Pompeiopolis, compresi sigilli e armi dell'età del bronzo medio, sono ora nelle collezioni dei Musei di Stato di Berlino. L'area dell'antica Soli/Pompeiopolis è ora conosciuta come Viranşehir, che letteralmente significa "Città in rovina".
Non è rimasto molto della città portuale un tempo importante, ma ne sono ancora in piedi 41 splendide colonne lungo la strada principale, che conduceva dalla porta settentrionale della città al porto. Ben 33 di queste colonne hanno conservato i loro capitelli e, inoltre, quelle che si trovano sul lato meridionale hanno basi aggiuntive su cui un tempo si ergevano le statue degli imperatori romani e dei dignitari locali.
C'è poi un tumulo che è tutto ciò che resta di un insediamento locale datato al II millennio a.c.. Molti dei reperti della zona di Soli/Pompeiopolis, compresi sigilli e armi dell'età del bronzo medio, sono ora nelle collezioni dei Musei di Stato di Berlino. L'area dell'antica Soli/Pompeiopolis è ora conosciuta come Viranşehir, che letteralmente significa "Città in rovina".
Non è rimasto molto della città portuale un tempo importante, ma ne sono ancora in piedi 41 splendide colonne lungo la strada principale, che conduceva dalla porta settentrionale della città al porto. Ben 33 di queste colonne hanno conservato i loro capitelli e, inoltre, quelle che si trovano sul lato meridionale hanno basi aggiuntive su cui un tempo si ergevano le statue degli imperatori romani e dei dignitari locali.
- Ciò dà l'idea di quanto dovesse essere splendida questa città prima che venisse distrutta dai terremoti e dai conquistatori che ne fecero cava di pietra per le loro nuove costruzioni, in particolare le dominazioni arabe e turche.
- A. Bouché-Leclercq - Histoire des Séleucides - Ernest Leroux - Paris - 1913 -
- Remzi, Yağcı - The Importance of Soli in the Archaeology of Cilicia in the Second Millennium B.C. - Publications de l'Institut Français d'Études Anatoliennes - 2001 -
- Le Quien, Michel - Ecclesia Zephyrii. Oriens Christianus, in quatuor Patriarchatus digestus: quo exhibentur ecclesiæ, patriarchæ, cæterique præsules totius Orientis - Paris - Ex Typographia Regia - 1740 -
- Oniz, Hakan - Harbour of Soli-Pompeiopolis: recent underwater archaeological research - International Journal of Nautical Archaeology - 2018 -
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