VIA SPLUGA

La via Spluga (in latino via Speluca) era una strada romana consolare che metteva in comunicazione Milano, ovvero Mediolanum, con Lindau, (città sul lago di Costanza, in Baviera, Germania), passando dal passo dello Spluga. Era uno dei più importanti valichi dell'arco alpino, conosciuto fin dall'antichità per il suo agevole transito, valico realizzato alla fine del I secolo a.c.. La via Spluga fu realizzata su volere di Augusto per la conquista dell'arco alpino e della Rezia, preludio alla grande invasione della Germania degli anni 12 al 9 a.c., con l'obiettivo di portare i confini settentrionali dell'impero ai fiumi Elba e Danubio.

Era anche conosciuta come via Aurea perché gli antichi Romani chiamavano Cunus Aureus il passo dello Spluga. Lungo l'arco alpino compreso tra il versante ligure e il fiume Ticino, si estraeva infatti l'oro in miniere ricavate nei massicci montuosi, che erano spesso costituite da grotte e caverne naturali. Nelle Alpi occidentali c'erano notevoli venature del prezioso metallo per cui era molto conveniente estrarlo metallo, mentre nel resto della catena alpina, essendo più scarsa la quantità del metallo, non era conveniente impiantare miniere.

IL NOME

Il nome via Drusilla Augusta è emerso da una pietra miliare trovata presso la Cascina Papina di Arcore, dove su cippo marmoreo trovato a Monza, era scolpita l'epigrafe. La via fu infatti ufficialmente chiamata via Drusilla Augusta, l'amata sposa dell'Imperatore, dopo l'ampliamento voluto da Augusto, anche se poi restò più comune sui documenti il nome di via Spluga. 

Ma era anche chiamata Via Aurea, in quanto la strada conduceva al passo dello Spluga, che i Romani chiamavano Cunus Aureus, e infatti la porta cittadina di Milano da cui usciva la via Spluga, fu chiamata Porta Aurea. La via Spluga fu realizzata dagli antichi Romani alla fine del I secolo a.c. su volere di Augusto per facilitare la conquista dell'arco alpino e della Rezia, che avvenne tra il 16 e il 7 a.c., con l'intenzione di proseguire poi la conquista della Germania inferiore.



Il passo dello Spluga, che si trova nella valle più occidentale della Valtellina, in Valchiavenna, rappresenta quindi il "confine" orientale dei giacimenti auriferi, visto che l'ultima valle a est, dove è presente ancora una notevole quantità d'oro, è la valle fluviale scavata dal Ticino.


LE MINIERE D'ORO

Il passo dello Spluga, ubicato nella valle più occidentale della Valtellina, in Valchiavenna, sempre in Lombardia, costituisce il confine orientale dei giacimenti auriferi, visto che verso est, dove è presente ancora una tale quantità d'oro da giustificare l'impianto di miniere, come già accennato, ci sta la valle fluviale scavata dal Ticino.

Il passo dello Spluga era chiamato Cunus Aureus, cioè "punto d'oro", perché in quel periodo, lungo l'arco alpino compreso tra il versante ligure e il fiume Ticino, si estraeva l'oro in miniere scavate nei massicci montuosi, ma spesso le miniere erano grotte e caverne naturali in cui era già apparso l'oro nativo, cioè non legato ad altri minerali.

Il fiume Ticino, che si trova poco più a ovest del passo dello Spluga, rappresenta lo "spartiacque" tra le Alpi occidentali e quelle centrali, le prime molto più ricche di giacimenti d'oro. ma nel resto della catena alpina, vista l'esigua presenza dell'oro, non conveniva.

L'ANTICO PERCORSO

La via Spluga iniziava a Mediolanum (Milano), dove incrociava:  

- la via Gallica, che collegava i maggiori municipi della Pianura Padana, da Gradum (Grado) a Patavium (Padova), Vicetia (Vicenza), Verona (Verona), Brixia (Brescia), Bergomum (Bergamo), Mediolanum (Milano) fino ad Augusta Taurinorum (Torino).


- la via Regina, nome comune a una strada iniziava da Mediolanum, giungeva a Comum (Como) e terminava a Clavenna, e a un'altra strada che iniziava a Mediolanum e terminava a Cremona.

- la via Mediolanum-Bellasium, metteva in comunicazione Mediolanum con Bellasium realizzata sembra da Gaio Giulio Cesare nel I secolo a.c..

- la via Mediolanum-Bilitio, situata nella Regio XI Transpadana che metteva in comunicazione Mediolanum con Bilitio, forse anche Curia Raetorum (Coira) passando da Varisium (Varese) e magari da Luganum (Lugano).

- la via Mediolanum-Brixia, metteva in comunicazione Mediolanum (Milano) con Brixia (Brescia).




- la via Mediolanum-Placentia, nella Regio XI Transpadana che metteva in comunicazione Mediolanum (Milano) con Placentia (Piacenza) passando da Laus Pompeia (Lodi Vecchio)

- la via Mediolanum-Ticinum, nella regio XI Transpadana, che congiungeva Ticinum (Pavia) con Mediolanum (Milano).

- la via Mediolanum-Verbannus, nella regio XI Transpadana, tra la fine dell'era repubblicana e i primi decenni dell'età imperiale, che congiungeva Mediolanum con il Verbannus Lacus (il Lago Verbano, ovvero il Lago Maggiore) e poi con il passo del Sempione, grazie al quale si potevano valicare le Alpi-

La via Spluga proseguiva poi passando per Sextus ab Urbe Lapis (Sesto San Giovanni), che collegava Milano e Monza (ad sextum lapidem, ovvero presso la sesta pietra miliare ovvero Al sesto miglio) 

- dove intersecava la via Regina, che collegava il porto fluviale di Cremona con Clavenna (Chiavenna) passando da Mediolanum (Milano).

- continuando verso Ad Octavum (Occhiate), la cascina più antica di Brugherio, perché si trovava all'ottavo miglio da Milano lungo la via Spluga, che metteva in comunicazione Mediolanum con Lindau passando dallo Spluga.

- Modoetia (Monza), In epoca romana attestata come Moguntiacum (J. G. Graevius, Thesaurus antiquitatum et historiarum Italiae: Ligurum et Insubrum, seu Genuensium et Mediolanensium), ma altri autori segnalano il vicus di Modicia, anche se nel territorio monzese sono state rinvenute presenze umane molto anteriori.

- Arculae (Arcore), la più antica testimonianza è una lastra marmorea dedicata a tale Giulia Drusilla. Vii erano due pietre miliari: una contrassegnava una stazione di posta all'altezza dell'attuale Cascina Sentierone, la seconda nel luogo dove poi sorse il monastero di Sant'Apollinare.

- Uximatum (Usmate Velate), anticamente chiamata Uocimate (Usmate Velate)e, prima che Vimercate divenisse Martesana, segnava il confine meridionale della Brianza. - 


- Lomagna (Lomagna), provincia di Lecco, in Lombardia, come da testo conservato presso la Biblioteca Ambrosiana, nel XVI secolo vennero qui arse vive, dall'Inquisizione, delle donne accusate di stregoneria.

- Osnagum (Osnago), vi passava la via Spluga, che metteva in comunicazione Milano con Lindau passando dal passo dello Spluga. Osnago rimase comunque per molti secoli un piccolo centro agricolo, con postazione militare.

- Cisnusculum (Cernusco Lombardone), della provincia di Lecco in Lombardia, situato nel territorio del Meratese.

- Melatum (Merate), le origini di Merate sembrano risalire all'epoca Gallo-Romana. Anticamente era chiamata Melate.

- Ebunus (Airuno), vi è stata rinvenuta una stele funeraria di forma lanceolata, con iscrizioni latine del periodo tardo romano venuta alla luce durante scavi presso l'attuale via Postale Vecchia. 

- Greghentinum (Valgreghentino), in epoca romana vi passava la via Spluga, che metteva in comunicazione Milano con Lindau passando dal passo dello Spluga.

Olginatum (Olginate), Le prime testimonianze di insediamenti, favoriti dal vicino guado del fiume Adda, risalgono al III-IV secolo, con alcune sepolture e i resti di un ponte romano. In epoca romana era attraversato da due strade: la via Spluga, strada romana che collegava Mediolanum con il passo dello Spluga, e la via Bergomum-Comum.

- Curtis Garlinda (Garlate), attestato dalla scoperta di alcune tombe antiche negli anni '70, il territorio era già frequentato in epoca romana, con ponte sull'Adda (III secolo), di cui sono sopravvissuti alcuni ruderi.

VIA SPLUGA TRA SVIZZERA E ITALIA


- Pescatum (Pescate) vi sono emersi reperti di età romana (anfore cinerarie del II secolo e utensili di bronzo).

- Leucum (Lecco). poco prima del 1000 a.c. popolazioni di Galli e Celti emigrarono nel territorio lecchese per motivi di commercio. Leucos fu il nome dato dai Galli che abitarono queste zone sino all'epoca romana che si chiamò Leucum intorno al I secolo a.c. sotto il dominio di Giulio Cesare. Questo esclude l'ipotesi che Lecco sia stata fondata nel 95 a.c. da Licinio Crasso nell'area lariana con il nome di Leucera. E' il più antico sito di produzione metallurgica dell'intero arco alpino (II secolo a.c. - I secolo d.c.).

- Balabium (Ballabio), abitata dagli Orobi, poi dagli Etruschi, dai Galli e infine dai Romani. Al periodo romano risalgono alcuni attrezzi da lavoro ritrovati in zona ma senza resti archeologici.

- Cremenum (Cremeno) in Valsassina, una valle nella provincia di Lecco in Lombardia.

- Barcium (Barzio), che sorge all'interno di una conca del cosiddetto Altopiano Valsassinese in provincia di Lecco.

- Pasturium (Pasturo), della provincia di Lecco in Lombardia.

- Introbium (Introbio), prima etrusco e poi romano., risalgono al periodo romano le prime fortificazioni militari, di cui resta una torre nel centro del paese.

Curtis Nova (Cortenova), sulla sponda sinistra del torrente Pioverna, sulle pendici della Grigna, nel cuore della Valsassina in provincia di Lecco.

Tacenum (Taceno), all'inizio della Val Muggiasca, sovrastato dai monti Cimone di Margno e Croce di Muggio, in provincia di Lecco.




- Vendronium (Vendrogno), reperiti un'olpe, brocca con collo allungato e bocca rotonda, e un cippo romani nel suo territorio, in provincia di Lecco.

- Bellanum (Bellano), nel secolo scorso furono frequenti i ritrovamenti di sepolture d'età romana, in provincia di Lecco.

- Dervium (Dervio), situato sulla sponda orientale del Lago di Como, in Lombardia, in provincia di Lecco.

- Dorium (Dorio), situato sulla sponda orientale dell'Alto Lago di Como. Dell'età romana, si riporta che per il trasferimento di coloni greci a Como voluto da Giulio Cesare nel 59 a.c. avvenne la fondazione delle località di Dorio, Corenno, Dervio e Piona, che corrisponderebbero ai siti greci di Dorio (Messenia), Corinto, Delfi e Peonia.

- Colicum (Colico), nel 46, secondo la Tabula Clesiana, il municipium di Como si era esteso sino alla Valchiavenna e alla Val Bregaglia. Tracce romane si hanno in un sepolcreto vicino al Trivio Fuentes nel 1848 nello scavo dell'alveo del fiume Adda, a monte del ponte sulla SS36, in due cippi marmorei trovati nel Pian di Spagna dove si citano gli "Aneuniates" come abitanti della zona, nelle tracce di selciato vicino al sepolcreto, nei frammenti di una lapide trovata ad Olgiasca e in alcune monete romane affiorate negli scavi.

- Agatha Catanensis (Sant'Agata di Gera Lario), si è scoperta una necropoli romana presso la frazione di Sant'Agata e, presso la chiesa di San Vincenzo, un mosaico del duecento e un architrave di un tempio dedicato a Giove con un'iscrizione commemorativa di un voto fatto dagli Auneuniates. Da Gera passava inoltre la via Regina, strada romana che collegava il porto fluviale di Cremona (Cremona) con Clavenna (Chiavenna) passando da Mediolanum (Milano).

- Novatum (Novate Mezzola), della provincia di Sondrio in Lombardia, comunità Montana della Valchiavenna.

- Summus Lacus (Samolaco), sotto il dominio romano la Valchiavenna godette di una certa indipendenza, sebbene la "Tabula Clesiana", documento che attestava che la Valchiavenna era un "Municipium" di Como, fosse ancora in vigore nel 16 a.c..

- Gardona (Gordona), della provincia di Sondrio in Lombardia.

- Prata (Prata Camportaccio), della provincia di Sondrio in Lombardia.

- Clavenna (Chiavenna), traversata dalla Via Regina e dalla Via Spluga,

- Tarvessedum (Campodolcino), situato in Val San Giacomo, lungo la strada che conduce da Chiavenna al Passo dello Spluga.

- Madesimum (Madesimo), nella provincia di Sondrio in Lombardia, in Valle Spluga, raggiungendo poi il passo dello Spluga (Cunus Aureus).


Dopo il valico alpino, la via Regina attraversava Speluca (Splügen, frazione del comune svizzero di Rheinwald, nel Canton Grigioni) in italiano Spluga, per poi dirigersi verso Lindavia (Lindau, "Lago di Costanza" città della Baviera, in Germania) passando da:

- Lapidaria (Andeer), comune svizzero del Canton Grigioni, nella regione Viamala. Il nome romano era Lapidaria. I ritrovamenti di monete del primo periodo imperiale indicano che i Romani nella conquista della provincia, la Raetia (dal 15 ac), passarono da Andeer.

- Per poi raggiungere Lindavia (Lindau),

- e poi Salugus (Scharans), comune svizzero del Canton Grigioni, nella regione Viamala.

- Ruzunnes (Rhäzüns), Razeno o Rozinno, comune svizzero del Canton Grigioni, nella regione Imboden.
STELE DI AMEDES

- Beneduces (Bonaduz), comune svizzero del Canton Grigioni, nella regione Imboden.

- Amedes (Ems),  comune svizzero del Canton Grigioni, nella regione Imboden di cui è capoluogo, di cui la stele qua affianco. 

- Fagonium (Felsberg), comune svizzero del Canton Grigioni, nella regione Imboden.

- Curia Raetorum (Coira),  comune svizzero del Canton Grigioni, nella regione Plessur, divenne campo fortificato sotto i Romani con il nome latino di Curia Raetorum nel 16-15 a.c

- Tremunis (Trimmis), comune svizzero del Canton Grigioni, nella regione Landquart.

- Zizuris (Zizers), comune svizzero del Canton Grigioni, nella regione Landquart.

- Lupinum (Maienfeld), comune svizzero del Canton Grigioni, nella regione Landquart.

- Vallis Dulcis (Vaduz), è la capitale del principato del Liechtenstein e la sede del Landtag.

- Campitemplum (Feldkirch), comune austriaco di 32 526 abitanti nel distretto di Feldkirch, nel Vorarlberg, del quale è capoluogo e centro maggiore. Traversata dalla via Spluga che collegava Milano con Bregenz passando per il passo dello Spluga.

- Brigantium (Bregenz). città dell'Austria nello Stato federato del Vorarlberg. Nel 15 a.c., i Romani la conquistarono facendone un accampamento romano, a cui venne conferito lo status di città col nome di Brigantium. Attorno al 50 a.c. fu la sede dell'ammiragliato romano del Lago di Costanza. Nel 259-260 la città romana venne distrutta dagli Alemanni, una popolazione germanica che attorno al 450 si sarebbe insediata nell'area.

- Da Mediolanum la strada usciva da Porta Aurea.

Attualmente l'antica strada è ricalcata dall'ex strada statale 36 dello Spluga fino a Campodolcino: la via romana si staccava da quella moderna e percorreva i crinali per raggiungere il passo.


BIBLIO

- L'Austria celebra la città romana di Brigantium - su Numismatica e storia - 2012 -
- Kurt Wanner - VIASPLUGA, Comunità Montana della Valchiavenna - 2001 -
- Luca Merisio - Via Sett Via Spluga - da Thusis a Chiavenna: due percorsi, mille emozioni - Lyasis Edizioni -
- Milano - Dizionario di toponomastica - Storia e significato dei nomi geografici italiani - Garzanti - 1996 -
- Annalisa Borghese - Lomagna - Il territorio lariano e i suoi comuni - Ed. del Drago - Milano - 1992 -
- Le strade dello Spluga - su ecomuseovallespluga.it. -
- La via storica dello Spluga - (PDF), su retecamminifrancigeni.eu -

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