PERISTILIO CASA DEI VETTII - POMPEI |
Per il colonnato intorno alle celle dei templi più che peristilio si usa il termine 'peristasi'. Per estensione, ancora nell'uso moderno, il peristilio è il portico a colonne che recinge l'esterno di un edificio. come un tempo nell'architettura romana, era il portico che cingeva il giardino o cortile interno posto al centro della casa, ornato solitamente da alberi da frutto, giochi d'acqua e piccole piscine.
Come dire un giardino privato, una piccola porzione di verde dove inserire delle piante odorose utili per cucinare e magari anche un alberello o un cespuglio, tanto per dare alla casa un tocco di elemento naturale, rafforzato magari dal sommesso scrosciare di una fontanella ornamentale.
Nell'architettura religiosa cristiana le chiese erano spesso contornate da portici che facevano loro scudo separandole dalle strade. Dal peristilio nasce anche il chiostro che troviamo spesso annesso alle chiese, ai conventi e alle abbazie. Si evitano così i contatti con l'esterno, nel cristianesimo per isolarsi dal mondo, a Roma per isolarsi dai rumori, dai ladri e dagli sguardi indiscreti, ma pure dal caldo, perchè il peristilio era un po' ombroso.
PERISTILIO DI AMENOFI III A LUXOR |
Architettura egizia
Nell'architettura egizia il termine peristilio indica un colonnato o porticato , di solito di notevoli dimensioni, che circonda un vasto cortile di accesso a cielo aperto. Parte integrante del tempio egizio il peristilio egizio era spesso corredato di statue e di un altare. Un esempio classico è quello di Amenofi III a Luxor.
Verso l' VIII sec. a.c. le prime abitazioni private dell’antica Roma simili a capanne, vennero trasformate in domus con una divisione interna in più ambienti, disposti attorno ad una corte e dotata di una grande sala. Le prime domus erano costruite con di muri di argilla e una copertura o tetto di stoppie.
Nella seconda metà del VI sec. a.c. la domus romana si sviluppa attorno all’atrio, ricoperto da una sorta di tetto costituito dall’incrocio di quattro falde che poggiavano su travi di legno disposti in orizzontale. L’atrio (compluvium) con la sua copertura parziale consentiva di illuminare gli ambienti mentre l’acqua piovana si raccoglieva in una vasca (impluvium) da cui defluiva verso una cisterna sotterranea.
Fino all’epoca di Nerone non esisteva una vera regolamentazione edilizia, lo sviluppo della domus era in orizzontale, con unperistilio (peristylium) era un giardino (Hortus) sapientemente curato dal giardiniere che spesso sagomava le piante a forma di animali; Era la zona più luminosa ed era circondato su ogni lato da un portico (Porticus) generalmente a due piani, sostenuto da colonne: il tutto arricchito da numerose opere d’arte, ornamenti marmorei, da affreschi, statue, fontane.
ANDREA CARANDINI
GRANDISSIME CORTI PORTICATE
Le case belle, ma ancora per certi versi normali, avevano peristylia che non superavano i mq 633 circa. Tra i maggiori fra i normali erano quelli delle case di Cicerone (mq 477), della domus Tiberi (identico al precedente), di Ortensio (mq 505), di una casa sull’Arce (mq 515), di una casa sul Fagutal (mq 534) e di una casa con balneum in zona Vigna Barberini sul Palatino (mq 633).
In età adrianea Svetonio (Vita di Augusto, 72) aveva giudicato modica la casa di Ortensio/Ottaviano, il cui peristilio misurava mq 829.
Le case più belle e insieme al di fuori dalla norma, per lo più anteriori a Caligola, avevano peristylia amplia che oscillavano tra i mq 688 e i 1728 circa, come quelli delle case di Ottaviano (mq 814; più mq 832; totale mq 1646), della grande casa adrianea sulla Velia probabile sede del praefectus Urbi (mq 835), della casa con pitture dell’Odissea (peristilio A: mq 1556; peristilio B: mq 1383), della casa dei Domizi Enobarbi che si apriva sulla Sacra via (mq 1534) e della casa di Clodio (mq 1728).
Quest’ultimo è stato definito peristylium amplissimum, al punto che era superiore ai due peristylia di Ottaviano uniti insieme!
Dalla stradina che scendeva alle Carinae si entrava, probabilmente direttamente, in un altro grande peristilio (mq 688), a cui seguiva un gymnasium che su un lato aveva un balneum. Si tratta probabilmente della casa di Pompeo, poi passata ad Antonio.
Gli arredi di questa casa verranno messi all’asta pubblica dei beni di Pompeo (Cicerone, Filippiche, 2.39.62-64), avvenuta nella sede deputata, cioè l’edificio delle auctiones inglobato nel fanum/templum di Giove Statore (si veda l’Angolo 24); l’edificio che si trovava a m 340 di distanza dalla casa. A comprare i beni confiscati di Pompeo era stato Antonio (Cicerone, Filippiche, 2.64-69; Dione Cassio, 45.28.3-4; Carandini 2016).
Fino a Traiano le misure di queste corti permangono entro misure che si possono considerare ancora ragionevoli, come quelli dell’atrium Vestae neroniano (mq 977) e traianeo (mq 1578), della domus Gai (mq 992), della domus Gai ristrutturata al tempo di Claudio (mq 982) domus Tiberiana tiberiano-claudia (mq 1303) e della casa tardo-antica dei Simmaci (mq 1321).
L’espansione dei quadriportici con giardino si conclude con i peristylia spropositati, che hanno dimensioni tra i mq 1728 e i mq 15.522 circa. Sono i peristylia della domus Transitoria sull’Oppio (mq 2126), del vestibulum della residenza sulla Velia della domus Aurea (mq 15.522), della parte pubblica della domus Augustiana (mq 3057) e della sua parte privata (mq 3006; Atlas, tav. 81; qui) e infine dell’imperiale Sessorium sull’Esquilino (mq 6079). È dunque con Nerone e con i Flavi che si apre l’ultima stagione della insaziabile megalomania.(Andrea Carandini)
BIBLIO
Architettura greca
Come molti termini architettonici dell'architettura antica, gli studiosi si dividono sull'utilizzo dell'uno o dell'altro termine; è possibile definire col termine peristilio, nel tempio greco, il giro di colonne che cinge il tempio. Il termine che indica il complesso del colonnato più lo spazio tra esso e le pareti della cella, detto peribolo, è peristasi. In ogni caso, nel lessico archeologico, un tempio completamente circondato da colonne è detto periptero.
Architettura romana
Mentre nelle ville di campagna gli antichi romani sistemavano dei giardini all'esterno della casa, a Roma i giardini erano naturalmente contenuti entro le mura della casa e proprio al centro di essa che si snodava intorno al suddetto peristilio.
Nacquero così gli Horti romani, come si evince da Pompei, più grandi o più piccoli, con giardini più o meno vasti ma ben ornati, con scalinate, statue, fontane, balconate, ruscelli, alberi, siepi che introducevano alla domus di stile romano
Il peristilio era un cortile contornato da colonne sulle quali si poneva un tetto che si appoggiava alla casa. Veniva così a crearsi un portico le cui pareti erano spesso finemente decorate con pitture e mosaici. L'interno del peristilio conteneva piante di fiori, fontane, statue ed anche vasche con pesci e piscine.
Il peristilio era un cortile contornato da colonne sulle quali si poneva un tetto che si appoggiava alla casa. Veniva così a crearsi un portico le cui pareti erano spesso finemente decorate con pitture e mosaici. L'interno del peristilio conteneva piante di fiori, fontane, statue ed anche vasche con pesci e piscine.
Verso l' VIII sec. a.c. le prime abitazioni private dell’antica Roma simili a capanne, vennero trasformate in domus con una divisione interna in più ambienti, disposti attorno ad una corte e dotata di una grande sala. Le prime domus erano costruite con di muri di argilla e una copertura o tetto di stoppie.
Verso il VI sec. a.c. le mura presentarono uno zoccolo in scheggio di tufo ed elevato in argilla e per la prima volta vennero usate le tegole e i coppi per il tetto. Verso la fine del VII sec. a.c. anche l’elevato viene realizzato in scaglie di tufo mentre gli stipiti in tufo delle porte appaiono lavorati.
Nella seconda metà del VI sec. a.c. la domus romana si sviluppa attorno all’atrio, ricoperto da una sorta di tetto costituito dall’incrocio di quattro falde che poggiavano su travi di legno disposti in orizzontale. L’atrio (compluvium) con la sua copertura parziale consentiva di illuminare gli ambienti mentre l’acqua piovana si raccoglieva in una vasca (impluvium) da cui defluiva verso una cisterna sotterranea.
Le mura sono sempre in tufo ma lavorato in opera quadrata ed irregolare. Nel III sec. a.c. l’atrio si trasforma come nella domus publica di Augusto, abitazione con peristilio e criptoportico e dotata dell’atrium regium. Si diffonde l'opus caementicium, una sorta di cemento privo delle strutture interne in ferro. Intorno al 110 – 120 compaiono le insulae ad appartamenti sovrapposti nelle quali risiedeva il proprietario e gli affittuari.
Fino all’epoca di Nerone non esisteva una vera regolamentazione edilizia, lo sviluppo della domus era in orizzontale, con unperistilio (peristylium) era un giardino (Hortus) sapientemente curato dal giardiniere che spesso sagomava le piante a forma di animali; Era la zona più luminosa ed era circondato su ogni lato da un portico (Porticus) generalmente a due piani, sostenuto da colonne: il tutto arricchito da numerose opere d’arte, ornamenti marmorei, da affreschi, statue, fontane.
Nel peristilio era consueto trovare alberi da frutto, giochi d’acqua e piccole piscine ma soprattutto il balneum, il bagno, che appariva come un impianto termale in forma ridotta. L’illuminazione proveniva dalla luce del sole entrante dal compluvium dell’atrio, e veniva raccolta l’acqua piovana mediante una vasca o cisterna centrale dell’atrio detta impluvium.
GRANDISSIME CORTI PORTICATE
Le case belle, ma ancora per certi versi normali, avevano peristylia che non superavano i mq 633 circa. Tra i maggiori fra i normali erano quelli delle case di Cicerone (mq 477), della domus Tiberi (identico al precedente), di Ortensio (mq 505), di una casa sull’Arce (mq 515), di una casa sul Fagutal (mq 534) e di una casa con balneum in zona Vigna Barberini sul Palatino (mq 633).
In età adrianea Svetonio (Vita di Augusto, 72) aveva giudicato modica la casa di Ortensio/Ottaviano, il cui peristilio misurava mq 829.
Le case più belle e insieme al di fuori dalla norma, per lo più anteriori a Caligola, avevano peristylia amplia che oscillavano tra i mq 688 e i 1728 circa, come quelli delle case di Ottaviano (mq 814; più mq 832; totale mq 1646), della grande casa adrianea sulla Velia probabile sede del praefectus Urbi (mq 835), della casa con pitture dell’Odissea (peristilio A: mq 1556; peristilio B: mq 1383), della casa dei Domizi Enobarbi che si apriva sulla Sacra via (mq 1534) e della casa di Clodio (mq 1728).
PERISTILIO CASA DEGLI AMORINI - POMPEI |
Quest’ultimo è stato definito peristylium amplissimum, al punto che era superiore ai due peristylia di Ottaviano uniti insieme!
Dalla stradina che scendeva alle Carinae si entrava, probabilmente direttamente, in un altro grande peristilio (mq 688), a cui seguiva un gymnasium che su un lato aveva un balneum. Si tratta probabilmente della casa di Pompeo, poi passata ad Antonio.
Gli arredi di questa casa verranno messi all’asta pubblica dei beni di Pompeo (Cicerone, Filippiche, 2.39.62-64), avvenuta nella sede deputata, cioè l’edificio delle auctiones inglobato nel fanum/templum di Giove Statore (si veda l’Angolo 24); l’edificio che si trovava a m 340 di distanza dalla casa. A comprare i beni confiscati di Pompeo era stato Antonio (Cicerone, Filippiche, 2.64-69; Dione Cassio, 45.28.3-4; Carandini 2016).
Fino a Traiano le misure di queste corti permangono entro misure che si possono considerare ancora ragionevoli, come quelli dell’atrium Vestae neroniano (mq 977) e traianeo (mq 1578), della domus Gai (mq 992), della domus Gai ristrutturata al tempo di Claudio (mq 982) domus Tiberiana tiberiano-claudia (mq 1303) e della casa tardo-antica dei Simmaci (mq 1321).
RICOSTRUZIONE DEL PERTISTILIO DELLA VILLA DEI MOSAICI - SPELLO |
L’espansione dei quadriportici con giardino si conclude con i peristylia spropositati, che hanno dimensioni tra i mq 1728 e i mq 15.522 circa. Sono i peristylia della domus Transitoria sull’Oppio (mq 2126), del vestibulum della residenza sulla Velia della domus Aurea (mq 15.522), della parte pubblica della domus Augustiana (mq 3057) e della sua parte privata (mq 3006; Atlas, tav. 81; qui) e infine dell’imperiale Sessorium sull’Esquilino (mq 6079). È dunque con Nerone e con i Flavi che si apre l’ultima stagione della insaziabile megalomania.(Andrea Carandini)
BIBLIO
- R. Lanciani - Delle scoperte principali avvenute nella prima zona del nuovo quartiere esquilino - Bullett. Commiss. archeol. comun. di Roma - 1874 -
- A. Carandini - Angoli di Roma. Guida inconsueta alla città antica - Roma-Bari - Laterza - 2016 -
- Dizionario di architettura - N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour - Einaudi Editore - Torino - 2005 -
- Patrick Bowe - Gardens of the Roman World - Los Angeles: J. Paul Getty Museum -
- Maria Luigia Ronco Valenti - L'arte dei giardini nell'antica Roma - 2020 -
- D, Mancioli - in G. Pisani Sartorio e L. Quilici - L'archeologia in Roma capitale tra sterro e scavo. Roma Capitale 1870–1911 - Venezia - Marsilio - 1983 -
- House of the Vettii - Reconstruction in Boboli Gardens -
- A. Carandini - Angoli di Roma. Guida inconsueta alla città antica - Roma-Bari - Laterza - 2016 -
- Dizionario di architettura - N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour - Einaudi Editore - Torino - 2005 -
- Patrick Bowe - Gardens of the Roman World - Los Angeles: J. Paul Getty Museum -
- Maria Luigia Ronco Valenti - L'arte dei giardini nell'antica Roma - 2020 -
- D, Mancioli - in G. Pisani Sartorio e L. Quilici - L'archeologia in Roma capitale tra sterro e scavo. Roma Capitale 1870–1911 - Venezia - Marsilio - 1983 -
- House of the Vettii - Reconstruction in Boboli Gardens -
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