L'ANFITEATRO |
Le fortezze, o fortini romani, erano i cosiddetti castra (singolare castrum) erano gli accampamenti fortificati nei quali risiedevano, in forma stabile o provvisoria, le unità dell'esercito romano, anzitutto le legioni. Erano rettangolari e intorno possedevano numerosi sistemi difensivi.
Le fortezze legionarie erano acquartierate lungo i limes a difesa dei confini e Scupi fu una di queste, una fortezza legionaria sorta ai tempi di Augusto, che pian piano si trasformò in una città. Oggi Scupi è un sito archeologico situato tra Zajčev Rid ed il fiume Vardar, alcuni chilometri dal centro di Skopje, una città nella Macedonia del Nord.
Fin dal II secolo a.c. fu un importante centro dei Dardani, una tribù dell'Illirico. Fu quindi conquistato attorno al 29-28 a.c. durante le campagne militari di Marco Licinio Crasso che ebbe il consolato nel 30 a.c. e che, lungo il basso corso del Danubio, sconfisse numerosi popoli tra cui Geti, Daci, Bastarni, Mesi, Triballi e Dardani.
Crasso intraprese la sua prima campagna per aiutare la popolazione alleata dei Denteleti, che era stata attaccata dai Bastarni, che in precedenza avevano sottomesso anche le popolazioni limitrofe di Triballi e Mesi. sembra che Crasso partì da Eraclea Sintica, percorse la via lungo il fiume Strymon, liberando per prima cosa la città di Serdica (capitale dei Denteleti).
Poi avanzò contro i Mesi, invadendone le terre e battendoli insieme ai Bastarni del re Deldo, alla confluenza tra il fiume Ciabrus ed il Danubio, presso Ratiaria. Nel 29 a.c. Crasso costrinse i Bastarni a tornare alle loro sedi originali, in Scizia, mentre i Mesi vennero sottomessi a Roma.
PORTA DI ACCESSO URBANO |
L'anno successivo, nel 28 a.c., Crasso attaccò le popolazioni dei Traci, che avevano osato attaccarlo sulla strada del ritorno l'anno precedente, vincendo così e sottometendo i Maedi, i Serdi e i Bessi, ma non gli Odrisi che si erano da subito dimostrati fedeli alleati di Roma. Riuscì, infine, a battere alcune tribù geto-daciche, presso le cave di Ciris, conquistando la loro roccaforte di Genucla, in Dobrugia.
Sulla strada del ritorno, divise l'esercito in due colonne: con la prima attaccò i Mesi Triballi (la cui capitale era probabilmente Oescus, oggi Gigen), con la seconda, guidata da lui stesso, batté i Mesi Artaci.
Sulla strada del ritorno, divise l'esercito in due colonne: con la prima attaccò i Mesi Triballi (la cui capitale era probabilmente Oescus, oggi Gigen), con la seconda, guidata da lui stesso, batté i Mesi Artaci.
Al termine di questo secondo anno di campagna è, però, poco probabile che i Mesi siano stati annessi alla provincia di Macedonia.
L'AREA ARCHEOLOGICA |
Una quindicina di anni più tardi, durante le campagne dalmato-illiriche del 13-9 a.c., Tiberio, ai tempi di Augusto, operò lungo il fiume Sava arrivando a sottomettere i pannoni Breuci, grazie all'alleanza della potente tribù celtica (sottomessa nel 14-13 a.c.) degli Scordisci.
Sembra, invece, che l'allora governatore della provincia macedonica, Marco Vinicio, sotto l'alto comando di Tiberio, abbia prima condotto il suo esercito lungo il fianco orientale dell'Illirico, consolidando la via di penetrazione che da Scupi conduceva a Naisso e poi a Sirmio.
Successivamente riuscì ad occupare l'intera area della Dardania e della bassa valle della Sava (inclusa la piana di Sirmio), conquistando i territori della popolazione degli Amantini, sia sottomettendo (o stipulando con gli stessi un trattato di alleanza) anche il potente popolo degli Scordisci.
ARA LOCALE |
Tiberio al termine delle operazioni decise di privare i suoi nemici delle armi e vendette come schiavi la maggior parte dei loro giovani, dopo averli deportati, mentre per questi successi Augusto concesse a Tiberio, non il Trionfo, ma gli ornamenta triumphalia.
Contemporaneamente, lungo il fronte orientale, il governatore di Galazia e Panfilia, Lucio Calpurnio Pisone, era stato costretto ad intervenire in Tracia, poiché le genti del luogo, in particolare i Bessi, minacciavano il sovrano trace, Remetalce I, alleato di Roma.
Al termine di queste operazioni, l'intero Illyricum fu occupato dalle armate romane e rimase in pace fino alla rivolta dalmato-pannonica del 6-9. In seguito a questi eventi potrebbe essere stata, pertanto, costruita una fortezza legionaria, sopra il preesistente centro dei Dardani.
Fu poi fondata una città romana al tempo dell'imperatore Domiziano (81-96), tanto che Scupi divenne capitale della romanizzata Dardania. Durante le guerre marcomanniche un'orda di barbari Costoboci fu qui intercettata ed annientata dalla Cohors II Aureliae Dardanorum.
La città fu poi abbandonata nel 518 in seguito ad un devastante terremoto che distrusse completamente la città e non fu mai più ricostruita.
BIBLIO
- M.S.Kos, The military role of Macedonia from the civil wars to the estabilishment of the moesian limes - 11th Intern. Congress of Roman Frontier Studies - J.Fitz - Budapest - 1977 -
- Historia Augusta - Triginta tyranni -
- Cassio Dione Cocceiano - Storia romana -
- Andràs Mòcsy - Pannonia and Upper Moesia - Londra - 1974 -
- H.H.Scullard - Storia del mondo romano - vol. II - Milano - 1992 -
- Cambridge University Press - Storia del mondo antico, L'impero romano da Augusto agli Antonini - Milano - 1975 -
- Velleio Patercolo - Storia di Roma - II -
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