TEATRO DI CLUNIA SULPICIA |
I Reti erano un'antica popolazione tirsenica, o tirrenica, di lingua preindoeuropea e paleoeuropea, stanziata nelle Alpi Centro-orientali, tra Italia e Austria, la cui cultura è identificata nella II età del ferro. La provincia romana confinava a nord con il Danubio ed i territori liberi della Germania Magna; ad est con la provincia del Norico; a sud con l'Italia romana (delle regioni augustee di Venetia et Histria e Transpadana); ad ovest con la Germania superiore.
I Romani, che diedero il nome all'area e ai suoi abitanti (Reti), conquistarono la Rezia e la Vindelicia nel 15 a.c., con le campagne militari condotte da Druso e Tiberio. Augusto affidò il territorio acquisito ad un prefetto (praefectus Raetis, Vindelicis et Vallis Poeninae), sottoposto all'autorità del legato, comandante dell'esercito della futura provincia di Germania Superior.
SOTTO AUGUSTO
14 a.c.
La definitiva conquista di Rezia e Vindelicia fu fondamentale per il sistema difensivo renano e danubiano, sottomettendo dei territori dell'Illirico e della Germania, anche se questi ultimi furono perduti nel 9, nella disfatta di Teutoburgo.
In seguito con Vespasiano si ebbe l'avanzata romana nei territori dei cosiddetti "agri decumates", una regione della Germania superiore comprendente l'area della Foresta Nera tra il fiume Meno, le sorgenti del Danubio e il corso del Reno superiore fra il lago di Costanza e la sua confluenza col Meno, e corrispondente all'odierna Germania sud-occidentale. A sud-est i Decumates confinavano con la Rezia, portando la frontiera oltre il Danubio.
84 d.c.
Nell'84 e 85 Domiziano fece costruire una serie di fortini e strade militari creando il primo tratto fortificato del limes germanico-retico e congiungendo il fiume Lahn al fiume Meno.
92-96 d.c.
145-146 d.c.
È sotto Antonino Pio che molte delle torri e dei forti in legno, furono ricostruiti interamente in pietra, ma soprattutto si ebbe il definitivo avanzamento del limes di oltre 30 km ad est della precedente linea dell'Odenwald-Neckar.
170 d.c.
La Rezia venne devastata durante le guerre marcomanniche, così che le fu assegnata una legione a difesa del limes danubiano. La provincia passò così da provincia procuratoria (con procurator Augusti), a provincia legataria, (con un legatus Augusti pro praetore) al comando della Legio III Italica, stanziata nella Castra Regina (Ratisbona).
213 d.c.
Massimino Trace continuò a combattere gli Alemanni, riuscendo a respingerli, e a penetrare in Germania per 45-60 Km e a batterli nella regione del Württemberg e Baden.
286-288 d.c.
365 d.c.
A seguito dell'irruzione in Rezia e Norico dei Vandali, Alarico, con Radagaiso il Goto, invase l'Italia nel 400/401, anno del consolato di Stilicone. Le orde di Radagaiso, con i Visigoti di Alarico, avrebbero invaso la Rezia, mentre i Visigoti invadevano le Alpi Giulie, occupando Venezia e Istria. Poi volsero a Milano, capitale dell'Impero romano d'Occidente, dove l'Imperatore e la sua corte preparavano la fuga.
L'Imperatore Onorio per assurda invidia fece uccidere l'unico difensore dell'impero, Stilicone. Inoltre fallì nella trattativa con il generale Alarico, che tenne in assedio Roma, offrendosi però di diventare generale dell'Impero Romano d'Occidente; vistosi negato l'incarico dallo sciocco Onorio, Alarico saccheggiò Roma dal 24 agosto al 27 agosto 410.
BIBLIO
- Aurelio Vittore - Epitome de Caesaribus e De Vita et Moribus Imperatorum Romanorum -
Creata provincia da Claudio, con il nome di Raetia, Vindelicia et Vallis Poenina, la provincia venne affidata ad un procurator Augusti di rango ducenario. Dopo le guerre marcomanniche del II secolo, la provincia di Raetia fu assegnata nel 179 a un legatus Augusti pro praetore di rango senatorio e vi fu definitivamente stanziata una legione, la legio III Italica.
A partire dalla riforma dioclezianea, la provincia venne annessa alla Diocesi d'Italia, e divisa fra le due nuove province di Raetia prima (Curiensis) e Raetia secunda (Vindelica). In entrambe vennero dislocati un dux per il comando militare e un Praeses per quello civile, rispettivamente a Curia Raetorum (Coira) e ad Augusta Vindelicorum (Augusta).
A partire dalla riforma dioclezianea, la provincia venne annessa alla Diocesi d'Italia, e divisa fra le due nuove province di Raetia prima (Curiensis) e Raetia secunda (Vindelica). In entrambe vennero dislocati un dux per il comando militare e un Praeses per quello civile, rispettivamente a Curia Raetorum (Coira) e ad Augusta Vindelicorum (Augusta).
PROVINCIA DELLA RAETIA |
16 a.c.
- - Tiberio, nominato pretore, accompagnò Augusto in Gallia fino al 13 a.c., e in una campagna punitiva oltre il Reno, contro le tribù dei Sigambri e dei loro alleati, Tencteri ed Usipeti, che nell'inverno del 17-16 a.c. avevano sconfitto il proconsole Marco Lollio e la parziale distruzione della legio V Alaudae con la perdita delle insegne legionarie.
- Publio Silio Nerva, governatore dell'Illirico, completò la conquista dell'fronte alpino orientale, con le valli da Como al lago di Garda, i Venosti della val Venosta (Alto Adige). Intanto i Pannoni e i Norici attaccarono l'Istria. Tiberio sconfisse e sottomise il Norico meridionale, ottenendo una forma di vassallaggio dal Norico settentrionale (Taurisci).
15 a.c.
Tiberio, col fratello Druso, condusse una campagna contro i Reti, stanziati tra il Norico e la Gallia, e Vindelici. Druso aveva scacciato i Reti, colpevoli di scorrerie, ma Augusto inviò Tiberio che con Druso progettò una grande "operazione a tenaglia": Tiberio, che avanzava da ovest, sconfisse i Vindelici nei pressi di Basilea e del lago di Costanza.
I due eserciti poterono riunirsi e prepararsi a invadere la Vindelicia. Druso nel frattempo aveva sconfitto e sottomesso i popoli dei Breuni e dei Genauni. I due fratelli alle sorgenti del Danubio, ottennero la definitiva vittoria sui Vindelici. Augusto potè sottomettere le popolazioni dell'arco alpino fino al Danubio, per cui ottenne acclamazione imperatoria, mentre Druso ottenere il trionfo. Vicino al Principato di Monaco, presso l'attuale La Turbie, venne eretto un trofeo delle Alpi.
14 a.c.
Anche i Liguri Comati delle Alpi sudoccidentali furono sottoposti ai praefecti civitatum, in parte aggiunti al vicino regno di Cozio, figlio di un principe locale, divenuto prefetto. infine vennero lasciate a protezione della Vindelicia due legioni: a Dangstetten e ad Augusta Vindelicorum. La provincia della Rezia verrà costituita sotto Claudio.
La definitiva conquista di Rezia e Vindelicia fu fondamentale per il sistema difensivo renano e danubiano, sottomettendo dei territori dell'Illirico e della Germania, anche se questi ultimi furono perduti nel 9, nella disfatta di Teutoburgo.
SOTTO CLAUDIO
50 d.c.
Il distretto militare venne elevato a provincia solo da Claudio (10 a.c. - 54 d.c.), con il nome di Raetia, Vindelicia e Vallis Poenina. A Claudio si deve la progettazione di un miglior sistema difensivo lungo il Danubio, completando le conquiste dei territori rimasti liberi fino al Danubio, e annettendo le parti rimaste libere fino a quale momento di Rezia e Norico.
84 d.c.
Nell'84 e 85 Domiziano fece costruire una serie di fortini e strade militari creando il primo tratto fortificato del limes germanico-retico e congiungendo il fiume Lahn al fiume Meno.
92-96 d.c.
Traiano continuò la penetrazione romana nell'area sia come governatore della Germania superiore (anni 92-96), sia come imperatore (tra il 98 ed il 100) con l'avanzamento oltre il fiume Reno verso est, fino al limes di Odenwald, che collegava il fiume Meno presso Wörth, con il medio Neckar a Bad Wimpfen. Il successore Adriano, contribuì all'avanzamento lungo il cosiddetto limes dell'Alb.
145-146 d.c.
III LEGIO ITALICA
170 d.c.
La Rezia venne devastata durante le guerre marcomanniche, così che le fu assegnata una legione a difesa del limes danubiano. La provincia passò così da provincia procuratoria (con procurator Augusti), a provincia legataria, (con un legatus Augusti pro praetore) al comando della Legio III Italica, stanziata nella Castra Regina (Ratisbona).
SCAMBODUNUM |
179 d.c.
La prima linea di fortificazioni venne costruita lungo il fiume Alb, la seconda ed ultima fase proseguì l'avanzata verso nord al tempo di Antonino Pio. Tale avanzata comportò, durante la seconda fase delle guerre marcomanniche, il posizionamento di una legione nel luogo di congiunzione tra il limes germanico-retico e il tratto fluviale danubiano, a Castra Regina (oggi Ratisbona).
213 d.c.
Caracalla, giunto al limes germanico-retico, condusse una campagna contro i Germani, sconfiggendo i Catti lungo il fiume Meno, e gli Alemanni nella zona che va dalla Rezia all'altopiano della Svevia, conquistandosi il titolo di Germanicus maximus ma sembra che avesse comprato la pace con i barbari.
234-235 d.c.
Alessandro Severo, partito con un esercito di Armeni, Osroeni e Parti, respinse gli Alemanni, che avevano sfondato il fronte degli Agri Decumates. Però volle concludere la pace con i Germani offrendo grandi somme di denaro: l'esercito, sotto la guida del generale Massimino il Trace, si ribellò e trucidò Alessandro e la madre, proclamando imperatore lo stesso Massimino.
235-236 d.c.
242-243
Con Gordiano III, durante le campagne orientali, vi furono nuovi sfondamenti del Limes germanico-retico ad opera degli Alemanni e la secessione della parte occidentale dell'impero delle Gallie, guidata dal governatore della Germania superiore ed inferiore, Postumo.
260 d.c.
I territori a sud del cosiddetto limes germanico-retico (gli Agri decumates) furono abbandonati a vantaggio degli Alemanni. Fu Gallieno a decidere l'abbandono di tutti i territori ad est del Reno ed a nord del Danubio, per le continue invasioni degli Alemanni, e la secessione della parte occidentale dell'impero, guidata dal governatore di Germania superiore ed inferiore, Postumo. Gli Alemanni si spinsero in Italia, ma vennero battuti dalle armate di Gallieno nei pressi di Milano.
SCAMBODUNUM |
CLAUDIO II
268 d.c.
Gli Alemanni penetrarono nell'Italia settentrionale attraverso il Brennero, approfittando dell'assenza dell'esercito romano, impegnato con l'invasione dei Goti e l'usurpatore Aureolo. Successivamente l'esercito romano di Claudio II il Gotico riportò la vittoria sugli Alemanni, nella battaglia del lago Benaco (lago di Garda), che permise la loro definitiva cacciata dall'Italia settentrionale e più della metà dei barbari perirono nel corso della battaglia.
270 d.c.
Una nuova invasione di Iutungi tornò a procurare danni in Rezia e Norico. Claudio II affidò il comando balcanico ad Aureliano, e si diresse a Sirmio, suo quartier generale, ma poco dopo morì per una nuova epidemia di peste. Aureliano dovette concludere rapidamente la guerra contro i Goti in Tracia e nelle Mesie, e recatosi a Sirmio, ricevette l'acclamazione imperiale dalle truppe di stanza in Pannonia.
271 d.c.
Ora si trattava di un'invasione congiunta di Alemanni, Marcomanni e Iutungi. Aureliano accorse in Italia, raggiunse la Pianura Padana e venne sconfitto presso Piacenza, in un'imboscata. Ma i barbari, per avidità di bottino, si divisero in numerose bande e Aureliano le battè una per una.
274-275 d.c.
La vittoria di Aureliano sull'imperatore delle Gallie Tetrico provocò una nuova incursione dei Germani nella Rezia, tanto da richiedere l'intervento dell'imperatore.
MOSAICO DI CLUNIA SULPICIA |
278 d.c.
Probo affrontò i Burgundi e i Vandali venuti in soccorso delle tribù germaniche; furono battuti in Rezia, mancando poi essi fede alle condizioni di resa l'imperatore li affrontò nuovamente. I Germani furono duramente sconfitti e i Romani catturarono anche il loro capo, Igillo. Probo ebbe il titolo di "Germanicus maximus", ma a nche di "Restitutor provinciae", come da un'iscrizione trovata ad Augusta Vindelicorum per aver rimesso ordine lungo i confini della provincia di Rezia.
286-288 d.c.
A Diocleziano fu rinnovato l'appellativo di "Germanicus maximus" per ben due volte nel 287, ma grazie alle armate dell'altro augusto, Massimiano, contro Alemanni e Burgundi sull'alto Reno. Nel 288 un nuovo successo di Massimiano e Diocleziano sugli Alemanni.
In seguito alla riforma tetrarchica di Diocleziano la provincia di Rezia venne divisa in due province, affidate ciascuna ad una legione, dove la Legio III Italica continuava la sua permanenza a Castra Regina, mentre la nuova Legio III Herculea era posizionata a Caelius Mons (Kellmünz an der Iller).
298 d.c.
Il Cesare Costanzo Cloro, cui era affidata la frontiera renana, sconfisse la coalizione degli Alemanni nella battaglia di Lingones e nella battaglia di Vindonissa, rafforzando questo confine per alcuni decenni.
MOSAICO DI CLUNIA SULPICIA |
COSTANTINO I
302 d.c.
Presso Vindonissa le armate romane batterono Alemanni e Burgundi. Costantino I, monarca assoluto dell'Impero romano, riprese molti territori ex-romani, abbandonati da Gallieno e Aureliano, tra cui l'Alamannia (Agri decumates).
324/325 d.c.
Crispo, figlio di Costantino I, sconfisse nuovamente gli Alemanni infatti la monetazione ne celebrò l'"Alamannia devicta".
328-332 d.c.
Costantino I, col figlio Costantino II combattè contro gli Alemanni che tentavano di invadere la Gallia. I figli dell'imperatore ottennero il titolo di "Alamannicus maximus", ma Costantino costituì una nuova tetrarchia, dando a Costantino II, il territorio dalla Britannia, alla Gallia, fino alla Hispania, a Costante I Rezia, Norico, Pannonie, Italia e Africa, a Costanzo II Asia, Oriente ed Egitto, e al nipote Dalmazio, Dacia, Tracia, e Macedonia con capitale Costantinopoli.
Ma Dalmazio fu assassinato dai suoi stessi soldati istigati dai figli di Costantino nell'eccidio di tutti i maschi che potessero ambire al trono, così l'Impero fu diviso in tre parti.
357 d.c.
Una coalizione tra Marcomanni e Quadi e Sarmati Iazigi, invase e saccheggiò Rezia, Pannonia e Mesia superiore. Intanto, sul fronte renano, l'imperatore Giuliano vinse gli Alemanni nella Battaglia di Strasburgo.
365 d.c.
L'imperatore Valentiniano I divenuto augusto l'anno prima con il fratello Valente, si recò in Gallia contro gli Alemanni. La Gallia e la Rezia erano state devastate dagli Alemanni, la Pannonia dai Sarmati e dai Quadi, la Britannia dai Sassoni, Scoti e Attacotti, l'Africa dai Mauri e gli Austuriani, la Tracia dai Goti; e l'Armenia era minacciata dallo scià di Persia Sapore II.
370 d.c.
Mentre Valentiniano provvedeva alle fortificazioni sul Reno dall'Oceano fino alla Rezia, Teodosio il Vecchio, padre di Teodosio I, respinse un'invasione di Alemanni in Rezia, trapiantando i prigionieri sul Po.
SCAMBODUNUM |
STILICONE
400-402 d.c.
A seguito dell'irruzione in Rezia e Norico dei Vandali, Alarico, con Radagaiso il Goto, invase l'Italia nel 400/401, anno del consolato di Stilicone. Le orde di Radagaiso, con i Visigoti di Alarico, avrebbero invaso la Rezia, mentre i Visigoti invadevano le Alpi Giulie, occupando Venezia e Istria. Poi volsero a Milano, capitale dell'Impero romano d'Occidente, dove l'Imperatore e la sua corte preparavano la fuga.
Stilicone invece raccolse un esercito e si diresse verso la Rezia dove respinse i Barbari reclutandone alcuni nell'esercito romano. Poi Stilicone partì con le legioni alla difesa di Milano, assediata da Alarico, ma dovette sguarnire il Reno e la Britannia di truppe, richiamandole in Italia.
410 d.c.
BIBLIO
- Aurelio Vittore - Epitome de Caesaribus e De Vita et Moribus Imperatorum Romanorum -
- Dione - Storia romana - LXXVII -
- Tacito - Storie - I -
- Zosimo - Storia nuova - I -
- Erodiano - Storia dell'Impero dopo Marco Aurelio -
- Eutropio - Breviarium ab Urbe condita - IX -
- Historia Augusta - Alessandro Severo, 59.7 - I due Massimini, 7.4. -
- Historia Augusta - Alessandro Severo, 59.7 - I due Massimini, 7.4. -
- H.Shonberger - The Roman Frontier in Germany - an Archaeological Survey -
- D. Faoro - Novità sui Fasti equestri della Rezia - Quaderni friulani di archeologia - Trieste - 2007 -
- C.R. Whittaker, Frontiers of the Roman empire. A social ad economic study - Baltimora & London - 1997 -
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