NOX DEA DELLA NOTTE |
I Titani, nella mitologia greca, furono antichissimi Dei (próteroi theoí), antecedenti agli Dei Olimpici, generati dal cielo, di cui era Dio Urano e dalla Terra, di cui era Dea Gea. Le loro sorelle, mogli e compagne erano dette Titanidi.
I Titani vennero considerati come le forze primordiali del cosmo, che imperversavano sul mondo prima dell'intervento regolatore e ordinatore degli Dei olimpici. Naturalmente questa era la visione dei Greci posteriori, gli invasori portatori degli Dei Olimpici,
Urano era Dio del cielo stellato, del firmamento, per cui dello spazio infinito, che unitosi con la Terra, Gea generò i Titani di cui alcuni, come Oceano, Teti, Estia (Vesta), Elio (il sole). Selene (la luna), Eos (l'aurora), Crono (Saturno), Nix (notte) e Nike (Vittoria) continuarono ad essere onorati anche all'epoca degli Dei Olimpici.
FONTANA DELLA NOTTE |
AERUMNA
Così la Notte, Nox per i romani, colei da cui anticamente nasceva il giorno (alla mezzanotte, l'ora della magia ovvero l'ora delle streghe), ebbe diversi figli tra cui Erumna, in latino Aerumna. Se questa divinità per i greci era Dea dell'Incertezza e dell'inquietudine, in costante compagnia del Dolore e del Timore, per i romani, più ottimisti, era la Dea romana che salvava dall'incertezza e dall'inquietudine.
Per i romani le incertezze e le inquietudini maggiori furono all'inizio sulla capacità di arginare i nemici che li circondavano, e siccome o si conquistava o si veniva conquistati, l'importante era avere buoni soldati ma soprattutto buoni generali che, per essere tali, dovevano essere buoni strateghi ma pure capaci di trascinare con il loro carisma i militi alla battaglia.
Pertanto i generali romani dovevano superare incertezza e inquietudini e mostrarsi determinati e sicuri agli occhi dei solo soldati. Si comprende allora come Erumna fosse tra le loro divinità preferite, che non apportava malessere ma anzi facilitava la vittoria all'esercito romano benvoluto peraltro dagli Dei, visto che sapevano vincere in battaglia come pochi.
Così la Dea veniva onorata soprattutto come culto privato dai comandanti dell'esercito che le dedicarono are e statue, nonchè preghiere e libagioni nei banchetti. Ma la invocavano anche persone comuni quando avevano difficoltà e incertezze per le vicende della loro vita.
Per i romani le incertezze e le inquietudini maggiori furono all'inizio sulla capacità di arginare i nemici che li circondavano, e siccome o si conquistava o si veniva conquistati, l'importante era avere buoni soldati ma soprattutto buoni generali che, per essere tali, dovevano essere buoni strateghi ma pure capaci di trascinare con il loro carisma i militi alla battaglia.
Pertanto i generali romani dovevano superare incertezza e inquietudini e mostrarsi determinati e sicuri agli occhi dei solo soldati. Si comprende allora come Erumna fosse tra le loro divinità preferite, che non apportava malessere ma anzi facilitava la vittoria all'esercito romano benvoluto peraltro dagli Dei, visto che sapevano vincere in battaglia come pochi.
Così la Dea veniva onorata soprattutto come culto privato dai comandanti dell'esercito che le dedicarono are e statue, nonchè preghiere e libagioni nei banchetti. Ma la invocavano anche persone comuni quando avevano difficoltà e incertezze per le vicende della loro vita.
Vedi anche: LISTA DELLE DIVINITA' ROMANE
BIBLIO
- Marco Tullio Cicerone - De Natura Deorum - III -
- Károly Kerényi - Gli dei e gli eroi della Grecia - Milano - il Saggiatore - 1963 -- Elena Dalla Benetta - Emera la Dea della notte - vol. II - 2021 -
- Ernesto Curotto - Dizionario della mitologia universale - Società editrice internazionale - 1958 -
- Ernesto Curotto - Dizionario della mitologia universale - Società editrice internazionale - 1958 -
- Eleos: “l’affanno della ragione”. Tra compassione e misericordia - a cura di M. Marin e M. Mantovani - 20002 -
- Caldwell, Richard - Hesiod's Theogony - Focus Publishing - R. Pullins Company - 1987 -
- Caldwell, Richard - Hesiod's Theogony - Focus Publishing - R. Pullins Company - 1987 -
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